Identità Grammichele
Amministrazione
SINDACO
Pippo Greco
In carica dal: 11/10/2021
Sito istituzionale
www.comune.grammichele.ct.it
Pietro Palermo
Deleghe:
Vicesindaco Politiche Energetiche – Centro Storico – Territorio- Parco Archeologico – Sport- Ecologia e Ambiente – Zona artigianale
Rosario Campanello
Deleghe:
Politiche Sociali- Politiche attive del Lavoro – Asilo Nido- Uffici Demografici- Ufficio Elettorale- Immigrazione- Manutenzioni Verde Pubblico ed Illuminazione
Rosario Cubisino
Deleghe:
Programmazione Economica Agricoltura -Sviluppo Economico – Bilancio e Tributi- Ufficio Legale – Contenzioso – Ufficio Relazioni al Pubblico
Rossella Ledda
Deleghe:
Politiche Turistiche – Politiche Scolastiche Politiche Giovanili – Pari Opportunità – Politiche Culturali – Biblioteca – Museo – Beni Culturali
Giandinoto Ignazio Michele
Deleghe:
Innovazione tecnologica – Servizi cimiteriali Toponomastica- Protezione Civile – Lavori Pubblici – Personale
Grammichele, la memoria di Occhiolà
in aggiornamento
Toponomastica – Il nome è chiaramente legato al patrono San Michele, definito Il Grande perché protettore dai terremoti.
Origini – Dell’antica Echleta di matrice greca (citata da Diodoro e Polibio), poi divenuta il borgo medievale Occhiolà (per via della strategica posizione, protagonista di diversi scontri tra la potenza di Siracusa e quella Cartaginese), oggi non rimane più nulla a causa del devastante terremoto della Val di Noto del 1693. Successivamente il nucleo abitativo fu leggermente spostato, di circa 2 chilometri, per volere del principe Carlo Maria Carafa Branciforti e su progetto dell’architetto Michele da Ferla, venne edificato ispirandosi ai dettami dell’architettura rinascimentale.
Grammichele contemporanea – Grammichele oggi è una cittadina di impianto moderno, che vive di agricoltura e commercio.
Centro storico – Il centro della città presenta una struttura particolare: è caratterizzato da un impianto a raggiera di forma esagonale costituito da una piazza centrale dalla quale si dipartono i quartieri principali con altrettante piazze (che hanno però struttura a scacchiera).
Architettura Religiosa
Chiesa Madre: di origini settecentesche, è dedicata ai patroni della città San Michele e Santa Caterina. In stile tardo barocco, ha un interno a tre navate a croce latina che custodisce un imponente organo a canne opera dell’acese Giuseppe Platania. Molti i dipinti conservati, tra i quali spiccano La disputa di S. Caterina con i filosofi e il Transito di S. Giuseppe, entrambi provenienti da Occhiolà. Degna di nota, l’alta cupola riccamente decorata, che raggiunge un’altezza di quaranta metri.
Chiesa di San Leonardo: la chiesa, edificata nel 1713, ha subito moltissimi danni nel corso degli anni, motivo per cui è stata più volte chiusa al culto. Il prospetto, in muratura, mostra una parte ancora incompiuta. All’interno di gran interesse il Cristo Crocifisso, posto sull’altare maggiore, proveniente da Occhiolà.
Chiesa dell’Addolorata: detta Eremo del Calvario, è del 1717. La struttura domina la piazza sulla quale è ubicata e presenta una bella scalinata frontale con una nicchia vuota che avrebbe dovuto contenere la statua di San Francesco. All’interno, oltre alla cappella dell’Annunziata e a quella di Sant’Antonio da Padova, custodisce un dipinto del Vaccaro, San Francesco d’Assisi che interviene presso la Madonna per le anime del Purgatorio, e la Deposizione, proveniente dal sito di Occhiolà.
Santuario della Madonna del Piano: poco distante dal centro cittadino, è stato edificato nel Quattrocento. È meta di pellegrinaggio con la sua piccola chiesa dal prospetto semplice, con torre campanaria e portale in pietra arenaria. Bellissimo l’interno, decorato con stucchi e affreschi, custodisce la Madonna col Bambino, opera del Vaccaro. Accanto alla chiesetta si può osservare una croce, del 1686, voluta dal principe Carafa e facente funzione di meridiana affinchè indicasse l’orario per la recita dell’Angelus. Una leggenda narra di un ricchissimo tesoro sepolto sotto la croce edificata accanto al santuario della Madonna Del Piano: pare che sarebbe apparso soltanto all’audace che avrebbe raggiunto il sito, allo scoccare della mezzanotte, a piedi nudi e portando in bocca dell’olio con il quale illuminare una lampada in ricordo dell’anima posta sul luogo a salvaguardia del tesoro.
Architettura Civile
Palazzo Comunale: bellissimo esempio di architettura ottocentesca, si trova sul sito in cui un tempo era presente un edificio adibito a Domus Juratoria. Il prospetto raggiunge l’altezza di tre piani, sormontato da un orologio e con un’apertura a tre arcate. Ospita il museo civico.
Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:
Chiesa della Spirito Santo; Chiesa di Sant’Anna; Chiesa di San Rocco; Chiesa di San Raffaele Arcangelo; Chiesa di San Giuseppe; Cine –teatro Intelisano.
Siti Archeologici
Parco Archeologico di Occhiolà: sito archeologico in cui sono stati rinvenuti i resti di insediamenti databili all’età del Bronzo. La visita è strutturata in percorsi già definiti, immersi in uno splendido ambiente naturalistico, dai quali è possibile osservare i ritrovamenti ed usufruire di aree attrezzate per una pausa nella natura.
La struttura economica della cittadina si basa principalmente sulle attività agricole, in particolar modo sulla produzione di olive, cereali, uva e agrumi. Negli ultimi anni anche il settore industriale, oltre quello artigianale, hanno iniziato a svilupparsi, soprattutto nel campo della lavorazione del legno e dei materiali per l’edilizia.
Evoluzione demografica – Dal 1861 ad oggi Grammichele ha incrementato i suoi abitanti di circa 3.000 unità, ma va rilevato che sul finire del XIX secolo e i primi decenni del Novecento gli abitanti arrivarono quasi a triplicarsi (superando i 27.000), per poi crollare negli anni Trenta e rimanere sostanzialmente stabili fino ad oggi.
Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Grammichele al 1° gennaio 2016 sono 844 e rappresentano il 6,3% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 61,6% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Albania (13,2%) e dal Senegal (3,2%).
Musei – Museo Civico, Piazza Carlo Maria Carafa n. 1. Ospita i reperti archeologici portati alla luce durante gli scavi effettuati nel corso degli anni sul territorio. Al suo interno si possono osservare i resti di corredi funerari ritrovati nella necropoli rinvenuta presso la contrada di Madonna del Piano, oltre al vasellame e attrezzi di uso comune in epoca classica. Bellissime le ceramiche di colore blu esposte nell’ultima sala del museo, testimonianza della presenza storica dell’attività artigianale decorativa ancor oggi vitale.
Biblioteche – Biblioteca Comunale Giuseppe Giorlando, Piazza Morello n. 18. Archivio Storico, Piazza Carlo Maria Carafa n. 1. Ricca collezione di documentazione amministrativa della città con la presenza di documenti del Cinquecento.
Cinema – La città ha ospitato le riprese cinematografiche del film Tre notti d’amore (Renato Castellani, Luigi Comencini e Franco Rossi – 1964)
Sacro e Profano – Festa di San Giuseppe, 19 Marzo. Festeggiamenti in onore del Patriarca, con solenne processione accompagnata dai fedeli e da spettacoli pirotecnici. Tradizionale è il pranzo di San Giuseppe e la vinnìta (vendita) all’asta di prodotti locali. Passione di Cristo, Mercoledì Santo. Processione del simulacro venerato presso la Chiesa dello Spirito Santo, condotto per le vie cittadine accompagnato da preghiere. Passione di Cristo, Venerdì Santo di Pasqua. Nella piazza centrale si assiste alla messa in scena di tutte le fasi della Passione del Cristo: l’entrata in Gerusalemme, la Via Crucis, la Crocifissione rappresentata presso l’eremo del Calvario. La manifestazione vede una grande partecipazione cittadina. Festa di San Michele Arcangelo e Santa Caterina, 6 – 8 Maggio. La festa inizia con la tradizionale processione delle confraternite che conducono la statua dell’Immacolata sino alla Chiesa Madre. A seguire della solenne messa cantata, i Santi Patroni, il giorno 8, sfilano in corteo insieme alla Vergine, festeggiati da fuochi d’artificio, inni di grazia e piccole mongolfiere lanciate in aria. L’atmosfera è allietata da spettacoli musicali e bancarelle di artigianato locale e prodotti tipici. Festa della Madonna del Piano, 6 – 8 Settembre. Molto suggestiva la processione notturna del simulacro durante la quale i fedeli con in mano delle fiaccole accompagnano la Vergine in corteo intonando inni di gloria. Tradizionale, poi, il viaggio dei virgineddi, ossia un pellegrinaggio condotto dalle fanciulle per rendere grazia alla Madonna, al termine del quale viene offerto loro un pranzo (secondo la tradizione a base di fave). Durante i tre giorni di festa, si alternano momenti di folclore con antichi giochi popolari, spettacoli musicali, stand enogastronomici e si volge la Sagra della Salsiccia, tipicamente preparata al ceppo, cioè a punta di coltello. Festival regionale degli scacchi, Ottobre. Competizione durante la quale i più abili giocatori del gioco degli scacchi provenienti da tutta la regione si sfidano a duello. Fiera mercato dei sapori, ultima Domenica di Ottobre. Degustazione di prodotti locali e stand di manufatti artigianali. Presepe Vivente, periodo natalizio. Si volge presso il parco archeologico di Occhiolà, riproponendo ai visitatori l’ambiente dell’epoca, con la possibilità di assaggiare anche piatti tipici della tradizione natalizia locale.
La cucina tipica del territorio si lega alle tradizioni dell’entroterra siciliano, con piatti a base di carne e formaggi. Tipica, la salsiccia preparata al ceppo, l’interno non viene tritato tramite macchinari ma tagliato a pezzi più grossi tramite coltello su un tagliere in legno, detto appunto ceppo, per poi essere arrostita sulla brace. Altre preparazioni caratteristiche sono i cuddureddi e i cucciddati, impasti di pane con varie farciture salate o dolci, e ancora i piduna, impasti farciti con spinaci e fritti. Tra i dolci della tradizione si annoverano i nucatoli, biscotti tipici del periodo dei defunti, e i testi di turcu, ovvero delle sfoglie farcite con crema e cioccolato.
- Francesco Gargano (1896 – 1975), Sportivo. Vincitore della medaglia d’oro nella scherma alle Olimpiadi di Anversa del 1920.
- Giuseppe Bartolozzi (1905 – 1982), Matematico. Insegnante presso gli istituti superiori, suoi molti scritti in materia di geometria e analisi matematica. L’Unione Matematica Italiana organizza a suo ricordo un premio per giovani matematici.
- Gioacchino Attaguile (1915 – 1994), Politico. Eletto senatore per la DC nel 1963, nel 1971 ricopre il ruolo di Ministro della Marina Mercantile. Tra i vari ruoli è stato direttore del Centro Tumori della città di Catania. Padre di Angelo Attaguile, anch’egli politico.
- Francesco Attaguile (1945), Politico. Nel 1984 ha ricoperto il ruolo di primo cittadino della città di Catania, è stato più volte al centro di procedure della magistratura, venendo però sempre assolto. Ad oggi lega il suo nome ad enti e organi di politica per la regione in sede estera.
- Angelo Attaguile (1947), Politico. Diventa responsabile nazionale per il movimento Dc giovanile e presidente della società calcio Catania, carica per la quale viene condannato per concussione nel 1992, per poi essere assolto in appello nel 2004. Nel 2013 diventa deputato alla Camera legandosi successivamente al gruppo della Lega Nord e al movimento Noi con Salvini.
- Giuseppe Compagnone (1957), Politico. Sindaco della città nel 2003 e nel 2008. Nel 2013 diventa Senatore per il Movimento delle Autonomie.
- Angelo Rizzo (1959 – 2015), Regista. Ha lavorato per importanti produzioni televisive, sia per la Rai che per Medisaset, quali Striscia la Notizia, Verissimo, Mixer, Le Iene e La Macchina del Tempo. Per il cinema ha girato, nel 2007, La sottile linea della verità e il documentario 3.5K, nel quale si narra dell’attacco a Castro del 1997, nel quale Fidel interpreta i panni di se stesso. Molti i riconoscimenti ottenuti, tra i quali nel 1998 il premio Tenco come miglior videoclip d’autore con Di Più, interpretato da Tosca, con testi di Lucio Dalla e musicalmente scritto da Ennio Morricone.
Come arrivare
In auto è possibile raggiungere Grammichele percorrendo l’autostrada A18/E45 in direzione Catania, all’uscita della quale, dalla tangenziale, è necessario imboccare la strada statale SS417 Catania-Gela in direzione Grammichele; da Palermo, imboccare la E90, poi la A19/E932 in direzione della Strada Statale 192/SS192 a Paternò, quindi l’uscita Gerbini dalla A19/E932, la strada Provinciale 202/SP202, la Strada Statale 288/ SS288, SP107, la Strada Statale 417/SS417 e la SP33 fino a Grammichele. L’aeroporto di riferimento è quello di Comiso “Pio La Torre” che dista dalla città circa 30 km; in treno è possibile usufruire della stazione ferroviaria cittadina da cui transita la linea Catania-Caltagirone-Gela. In autobus è possibile raggiungerla attraverso le autolinee della Sais o dell’AST, Azienda Siciliana Trasporti.