La nascita di Gibellina si fa risalire al Medioevo, quando un nucleo urbano si formò attorno al castello (edificato nel Trecento da Manfredi Chiaramonte) dando vita ad un villaggio agricolo. Il suo nome deriverebbe dall’arabo Gebel (monte, altura); gli Arabi dominarono per secoli la zona ed a loro si deve la costruzione di molti pozzi e cisterne (silos) per conservare gli approvvigionamenti. Nel 1968 un sisma annientò il paese; la sua ricostruzione è avvenuta a 18 km di distanza dal sito originario su un terreno pianeggiante: la città è stata congegnata come un museo a cielo aperto, una città d’arte che combina moderno e postmoderno.

Da un punto di vista economico, nella vecchia allocazione i gibellinesi si dedicavano alla coltivazione di vite, olivo e mandorli, alla pastorizia ed all’estrazione del gesso; ora l’economia si basa principalmente sulla coltivazione dei vitigni e sulla produzione di vino. A testimonianza di ciò, nel 2006 è nato a Gibellina il Distretto Vitivinicolo della Sicilia Occidentale.

Sacro e Profano – Numerosi gli appuntamenti sacri: processioni in occasione di San Giuseppe, Pasqua e la festa del patrono, San Rocco, il 16 agosto. Dal 1981, ogni anno da settembre ad ottobre si svolge l’evento clou di Gibellina: le Orestiadi, ovvero una rassegna di prosa, musica ed arte del Mediterraneo. Nello scenografico teatro naturale che sono le rovine dell’antico centro storico, il Cretto, vengono messi in scena spettacoli che collegano memoria e sperimentazione con artisti provenienti da tutto il mondo.