Identita Furnari
Amministrazione
SINDACO
Avv. Maurizio Crimi
In carica dal: 12/06/2017
Deleghe:
Polizia Municipale – Protezione Civile – Affari Legali e Contenzioso – Bilancio e Tributi – Urbanistica – Igiene e Sanità – Servizi Idrici – Demografici
Sito istituzionale
www.comune.furnari.me.it
Salvatore Chiofalo
Deleghe:
Vice Sindaco – Raccolta e Smaltimento Rifiuti – Rete Idrica e Depurazione – Servizi Sociali – Personale – Politiche agricole – Lavoro, Occupazione ed Inclusione Sociale – Attività Produttive
Ing. Anna Chiofalo
Deleghe:
Urbanistica – Viabilità – Porto – Spiaggia – Pesca – Riqualificazione Urbana
Gioacchino Messina
Deleghe:
Sport – Spettacoli – Turismo – Ambiente – Verde Pubblico e Arredo Urbano – Associazionismo – Cultura e Istruzione – Bilancio e Tributi – Illuminazione Pubblica – Innovazioni Energetiche
Furnari, il levriero, il re ed il contadino
Tonnarella, località balneare in territorio comunale, si estende tra la zona costiera di Tindari e quella di Milazzo. Il suo nome deriva dalla presenza di una tonnara costruita nel XIX secolo, anche se le origini di questa contrada risalgono al 1500; all’epoca, una torre di guardia aveva il compito di proteggere gli abitanti dalle incursioni barbaresche.
Lo stemma comunale raffigura un levriero in un campo, tre rose ed il motto “finché venga” ed è la testimonianza tangibile della leggenda sull’origine del luogo: nel 1120, durante una battuta di caccia, Ruggero II d’Altavilla chiese soccorso ad un contadino, Antonio Furnari, perché uno dei suoi levrieri era stato ferito. Per compensare il contadino delle cure offerte al cane, il re lo nominò principe del territorio. Il passo è stato ripreso nell’Orlando Furioso di Ariosto. Le origini del paese risalgono al XIV secolo quando, in cambio di alcuni servigi ottenuti, Federico II (III d’Aragona) concesse il territorio ed il titolo di barone a Filippo Furnari, di origini genovesi. Nel suo feudo di 1.300 ettari, il proprietario costruì un castello e dette origine al primo nucleo abitativo; la famiglia lo amministrò per quasi quattrocento anni. Nel 1691 venne venduto ai principi di Marziani e trasformato in ducato; fu liberato dai vincoli feudali nel 1813 divenendo un libero comune.
Arte e leggenda si fondono insieme nella costruzione della chiesa della Madonna di Trapani; fu costruita nel 1944, in località Tonnarella, come segno di riconoscimento per un naufragio scampato da un gruppo di pescatori trapanesi. Di dimensioni così modeste da non avere neanche il pavimento, fu ricostruita nel 1965 secondo linee architettoniche semplici e moderne. Di pianta rettangolare, ospita all’interno di un’unica navata la statua della Madonna del Miracolo.
L’economia locale si basa sulle attività agricole; le principali colture sono quelle di ulivo, mandorlo, cereali, agrumi ed uva da vino. È praticato anche l’allevamento di bovini ed ovini. In forte sviluppo il settore turistico, favorito dal complesso residenziale di Portorosa.
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Sacro e Profano – In onore della Madonna di Trapani si organizza, ad agosto, una processione in mare: la barca che ospita il simulacro è seguita da quelle di decine di fedeli; la festa si conclude con una fiaccolata sulla spiaggia. Il patrono, Sant’Antonio, si festeggia il 13 giugno.
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Come arrivare
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