Identità Corleone
Amministrazione
Sindaco
Nicolò Nicolosi
Eletto il 26 novembre 2018
Deleghe:
Sito istituzionale
www.comune.corleone.pa.it
Maria Clara Crapisi
Deleghe:
Vice sindaco – Affari generali – Servizi alla famiglia – Servizi sociali e sanitari – Volontariato – Annona – Commercio e suolo pubblico – Randagismo e Canile municipale – Pubblica istruzione
Salvatore Schillaci
Deleghe:
Lavori pubblici – Edilizia pubblica – Edilizia privata – Edilizia convenzionata – Cantieri di lavoro – Bilancio e Tributi – Patrimonio – Frazione Ficuzza – Rapporti con il Consiglio
Walter Rà
Deleghe:
Tradizioni popolari – Cultura Turismo Sport, Spettacolo – Legalità – Giovani e Tempo libero
Calogero Scalisi
Deleghe:
Agricoltura – Strade rurali e interpoderali – Mercato ortofrutticolo – Servizi cimiteriali – Manutenzione e verde pubblico
Luca Gazzara
Deleghe:
Ambiente – Assetto del territorio (PRG e Piani Particolareggiati) – Traffico – Viabilità e Polizia Municipale – Igiene Pubblica – Rifiuti – Arredo e Decoro Urbano – Zootecnia – Macello e Centrale del latte – Fiere e Mercati
Corleone, dalle rocce gemelle al cinema
Gole del drago: lungo la strada che collega Ficuzza con Corleone, si giunge ad un vecchio ponte attraversato dal torrente Frattina. Il Torrente ha solcato nel tempo la roccia formando voragini, mulinelli e piccole cascate. Di notevoli dimensioni le cosiddette “marmitte dei Giganti”, buche cilindriche e profonde dove l’acqua risulta vorticosa. Laddove la pendenza si attenua, si sono formate delle pozze di acqua limpida; è possibile farvi un bagno fra le felci, il capelvenere, salici e olmi, presenti anche testuggini, pesci, e libellule. Sulle pareti rocciose crescono l’euforbia legnosa, il cavolo di monte, il garofanino, il cappero.
Cascata delle Due rocche. A pochi passi dal centro storico, sorge il “Parco naturale della cascata delle Due rocche”. Attraversate le viuzze del quartiere San Giuliano, si incontra una piccola chiesa dedicata alla Madonna delle due rocche, procedendo alla sua sinistra, si percorre un sentiero ricco di pioppi, salici e olmi che conduce alle cascate. Le rocce sono occupate da vegetazione rupestre. Sulle pareti si notano i resti di un antichissimo acquedotto.
Origini – Corleone ha costituito in passato un importante centro economico e militare; sul suo territorio si sono avvicendate la dominazione bizantina, araba e normanna. Scavi archeologici hanno evidenziato anche l’esistenza di una polis, Schera, antecedente alla presenza araba. A partire dal 1440 divenne feudo di proprietà di Federico Ventimiglia, da cui il borgo si affrancò agli inizi del XVII secolo.
Corleone contemporanea – A partire dal 1767, con la cacciata dei Gesuiti dal Regno di Sicilia, voluta da Carlo III e dal marchese Bernardo Tanucci, noto anticlericale, a Corleone ambiziosi imprenditori acquistarono decine di ettari di terreni. Fra i nuovi baroni, ricordiamo i Bentivegna, i Cammarata, i Canzoneri, i Patti e i Paternostro; vennero adottate nuove tecniche agricole e costruite nuove pregevoli dimore baronali. Corleone contribuì ai fatti risorgimentali con l’azione rivoluzionaria di Francesco Bentivegna che dopo aver partecipato ai moti del 1848, capitanò un’insurrezione antiborbonica nei comuni del circondario; fu arrestato e fucilato a Mezzojuso il 20 dicembre 1856. Il 27 maggio 1860 la zona fu teatro di una brillante manovra militare ordita da Garibaldi: lasciando intendere di voler attaccare il borgo di Corleone, si diresse invece alla conquista vittoriosa di Palermo. Contemporaneamente venne ingaggiata una furiosa battaglia tra la colonna garibaldina guidata dal colonnello Vincenzo Giordano Orsini e il grosso dell’esercito borbonico a comando del generale svizzero Von Meckel. In quella occasione si formò una squadra di volontari (picciotti) che, guidata da Ferdinando Firmaturi, si unì ai garibaldini nella marcia verso Palermo. Il 3 aprile 1893 Bernardino Verro, uno dei capi del movimento dei fasci siciliani, fondò il Fascio di Corleone, ed in seguito ideò i nuovi Patti Agrari stipulati tra contadini e gabelloti nel congresso agricolo siciliano del 30 luglio 1893, tenutosi a Corleone. Durante la Prima guerra mondiale Corleone perse 105 concittadini, si distinsero il capitano Guglielmo Triolo, più volte medaglia d’argento al valore, e l’ardimentoso generale Vincenzo Streva (1870 – 1949). Nel secondo dopoguerra, si assistette alla nascita del movimento contadino per l’occupazione delle terre incolte, capeggiato dal sindacalista Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia. Corleone divenne quindi tristemente nota per aver dato i natali ad alcuni pericolosi banditi e mafiosi (tra cui Michele Navarra, Luciano Liggio, Bernardo Provenzano, Salvatore Riina e i fratelli Calogero e Leoluca Bagarella), protagonisti di sanguinosi episodi di cronaca nera.
L’abitato ha subito diverse trasformazioni nel tempo, a causa di alcune frane, favorite dalle frequenti alluvioni. Nel centro storico, la grande concentrazione di edifici religiosi ha valso a Corleone l’appellativo di “paese delle cento chiese”. La chiesa principale è dedicata a San Martino Vescovo, edificata alla fine del Trecento. Tra gli altri luoghi sacri si annoverano la chiesa di San Leoluca, quella di Santa Rosalia e quella dell’Addolorata, costruite rispettivamente nel Sei e Settecento. Molto suggestiva anche la piccola chiesa di Sant’Andrea, probabilmente fondata sui ruderi di un’antica moschea. L’ottocentesco santuario della Madonna del Rosario di Tagliavia, infine, si distingue come meta di numerosi pellegrinaggi in occasione della ricorrenza dell’Ascensione.
Siti Archeologici
I principali siti archeologici sono quelli di Monte Jato, di Rocca d’Entella e del monumentale insediamento di Montagna Vecchia, tra i più importanti di tutta la Sicilia. Inoltre, Montagna Vecchia, in particolare l’area a mezza costa lato ovest, è attraversata da un percorso sacro dedicato, quasi certamente, al culto di Demetra che nei siti archeologici di questa area rappresentò il culto di gran lunga più praticato. Questo elemento è confermato dalle ricerche di superficie, dagli scavi archeologici effettuati a Pizzo Spolentino nel 1993 e dalla scoperta dell’area sacra posta nel quartiere del SS. Salvatore tra l’omonima via e lo strapiombo della Rocca dei Maschi. Il percorso sacro di Demetra, scoperto grazie al lavoro degli archeologi Angelo Vintaloro e Mario Orlando, ha avuto grande risonanza nella comunità corleonese.
L’economia è legata alle attività di allevamento, bovino ed ovino, e di produzione di generi caseari. Oltre agli estesi pascoli, il terreno particolarmente fertile favorisce le colture di cereali e di alcune qualità di uva. Negli ultimi decenni difatti il centro vitivinicolo garantisce una rilevante produzione di uve (Nero d’avola, Catarratto, Syrah, Chardonnay) e una ottima produzione di vini di qualità esportati in tutto il mondo. Si produce inoltre il cosiddetto “pomodoro corleonese”. Gli artigiani locali esprimono il loro talento nelle lavorazioni del legno e del ferro, insieme alle pregevoli fatture di pizzi e merletti.
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Musei – Nel centro del paese si trova il Museo Civico Comprensoriale-Pippo Rizzo, ospitato nelle sontuose sale del Palazzo Provenzano, dimora signorile del XVIII secolo ora acquistato dal Comune. L’esposizione comprende diversi reperti, tra cui spiccano i ritrovamenti provenienti dal sito archeologico di Montagna Vecchia. Tra gli oggetti più interessanti, l’unico miliario romano rinvenuto in Sicilia, che attesta le LVII miglia che separavano Agrigento dal sito dov’era collocato. L’epigrafe “Aurelio Cotta Console” fa risalire il pezzo al 252 a.C. Museo etnografico San Leoluca. Un museo demo-etno-antropologico, costituito da due stanze (la cucina e la camera da letto) arredate come era in uso fino alla prima metà del Novecento. Esposti numerosi utensili ed oggetti di lavoro utilizzati dai contadini nella vita quotidiana. C.I.D.M.A, Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e Movimento Antimafia custodisce i documenti del Maxi-processo, che ha segnato una tappa fondamentale nella lotta contro Cosa Nostra. I documenti, sono testimonianza del lavoro di magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno pagato con la vita il loro impegno nella lotta contro la mafia.
Cinema – Da segnalare, due celebri e premiatissimi film che videro il comune protagonista in alcune scene: Salvatore Giuliano (1961) di Francesco Rosi e Il Padrino (1972) di Francis Ford Coppola.
Sacro e Profano – A Corleone le processioni del Venerdì Santo e del Corpus Domini sono particolarmente sentite dalla popolazione. Altra celebrazione di rilievo ricorre il primo marzo con la processione in onore di San Leoluca, patrono e protettore della città, ed i tradizionali falò; l’ultima domenica di maggio, invece, la statua del Santo patrono e la statua di Sant’Antonio vengono fatte “correre” per la cittadina in ricordo della cacciata dei Saraceni, che la leggenda vuole essere stata compiuta dai due Santi. Durante il periodo estivo si svolgono numerose sagre, come quella dei prodotti caseari a maggio e giugno.
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- Corleone ha dato i natali a due illustri protagonisti della storia siciliana del Novecento: Bernardino Verro e Placido Rizzotto. Entrambi sindacalisti, si occuparono con passione di politica delle sorti dei contadini corleonesi, combattendo il potere delle cosche mafiose. Li accomuna il triste epilogo delle loro battaglie: Verro, primo sindaco socialista del paese, viene ucciso il 3 novembre del 1915; Rizzotto scompare nel 1948, all’età di 34 anni. Il suo corpo non è mai stato ritrovato. Un bronzo scultoreo di Verro è stato posto nella sala consiliare di Corleone. Il busto dedicato a Rizzotto campeggia nella villa comunale; ogni anno vengono assegnate agli studenti corleonesi borse di studio in sua memoria.
- Pippo Rizzo (1897 – 1964), pittore futurista corleonese che ottenne il suo primo grande successo nel 1926, alla Biennale di Venezia, con il quadro intitolato “I Lampi”. Fu maestro di Renato Guttuso.
- Giuseppe Vasi (1740-1872), incisore, fu maestro del Piranesi.
- Don Giovanni Colletto, (1881-1953) letterato.
- Vinicio Sofia (1907-1982), attore e doppiatore.
- Michele Lupo (1932-1989), regista e sceneggiatore.
- Al Pacino all’anagrafe Alfredo James Pacino (1940), attore nei panni di Michael Corleone sotto la regia di Francis Ford Coppola per la pellicola Il padrino. I nonni materni erano originari di Corleone.
- Carlo Alberto dalla Chiesa (1920-1982), Gen. C.A. dei CC, originario di Saluzzo, ucciso dalla mafia.
- Giuseppe Letizia (1935-1948), adolescente e colpevole di aver assistito ad un delitto di mafia.
- Liborio Ansalone (morto il 13 settembre 1945), Comandante dei Vigili Urbani ucciso per aver partecipato alla retata del 1926 insieme al Prefetto Cesare Mori.
- Ugo Triolo, Vice-pretore onorario di Prizzi ucciso il 26 gennaio 1978 su mandato di Bernardo Provenzano.
- Calogero Comajanni, assassinato il 28 marzo 1945 per aver arrestato Luciano Liggio.
- Ignazio Milillo (1914-2004), Gen. C.A. dei CC, cittadino onorario.
- Antonio Palazzo (1937), giurista, Accademico dei Giusprivatisti Europei, cittadino onorario
- San Leoluca (815-915) abate basiliano.San Bernardo da Corleone (1605-1667), santo cappuccino elevato agli onori degli altari da papa Giovanni Paolo II nel 2001.
- Beato Angelo d’Acri (1669-1739), presbiterio e religioso italiano.
- Angelo d’Acri (1669–1739), Beato Cappuccino, cittadino onorario.
- Maria Teresa Cortimiglia (1867-1934), venerabile, fondatrice delle Suore Francescane di Santa Chiara.
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