Identità Contessa Entellina
Amministrazione
SINDACO
Leonardo Spera
In carica dal: 11/06/2018
Deleghe:
Sito istituzionale
www.contessaentellina.gov.it
Antonino Chicchirillo
Deleghe:
Vice sindaco – pianificazione territoriale e urbana; lavori pubblici; borghi rurali; edilizia privata; rifiuti; viabilità
Carolina Lala
Deleghe:
Turismo; identità arbereshe; commercio artigianato e impresa; cultura svago e creatività; giovani e sport; scuola e istruzione
Giuseppa Cuccia
Deleghe:
Agricoltura – politiche sociali
Contessa Entellina, l’antica Città degli Elimi
L’Antiquarium è un museo archeologico che offre al visitatore un articolato percorso nell’urbanistica, nella cultura e nei manufatti della città di Entella, dai primi insediamenti neolitici degli Elimi a quelli di età ellenistica e medievale fino alla distruzione della città, avvenuta nel 1224 ad opera di Federico II.
Riserva naturale Grotta di Entella, una suggestiva grotta carsica cui si accede dietro prenotazione al Cai, ente gestore dal 1995. All’interno della grotta è possibile ammirare stalagmiti e gessi lavorati. La riserva ospita inoltre un rilevante patrimonio faunistico e registra la presenza di una ricca macchia mediterranea
Il centro, per la sua posizione strategica, subì diverse dominazioni. Gli Arabi si stanziarono in queste terre e per lungo tempo divenne un loro presidio. Nel XIII secolo l’insediamento fu distrutto da Federico II. A metà del XV secolo si insediò nella zona una colonia greco-albanese proveniente da Bisiri (Mazara), che ne entrò ufficialmente in possesso nel 1520 dando inizio ad un periodo di ripopolamento. Nel 1640, però, il borgo entrò nei domini della famiglia Colonna. Il nome fu dato al comune in onore della contessa di Chiusa Caterina Cardona, mentre il termine Entellina (da Entella, antica città degli Elimi) venne aggiunto soltanto nel 1875. Nel 1968 il paese fu duramente colpito del terremoto del Belice.
Pregevoli esempi di architettura sacra sono la chiesa di San Nicolò, di origine cinquecentesca e di rito greco; la coeva chiesa di Santa Maria delle Grazie della Favara, di rito latino; la chiesa di San Rocco e la monumentale abbazia di Santa Maria del Bosco, risalente alla prima metà del XVII secolo.
Siti Archeologici
Il patrimonio storico del borgo comprende il sito archeologico della rocca di Entella, con resti di una necropoli e di alcuni edifici. I reperti ritrovati in loco sono custoditi nell’Antiquarium mentre del castello di Calatamauro, edificato in epoca bizantina, rimangono soltanto alcuni ruderi.
L’economia locale si basa prevalentemente sull’agricoltura, con coltivazioni di cereali, ulivi, viti, agrumi ed altri alberi da frutto; è fiorente anche l’allevamento di bovini ed ovini. Sono presenti inoltre piccole attività di tipo lattiero-caseario ed edile, mentre l’artigianato offre una pregevole produzione di icone sacre di stile bizantino.
Contessa Entellina è considerata un’oasi etnica, linguistica e religiosa; fa parte, insieme a Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, delle comunità albanesi (arbëreshë) di Sicilia, sorte nel XV secolo a causa dell’avanzata turco-musulmana nei Balcani. I suoi abitanti sono arbëreshë, ossia italo-albanesi. L’andamento demografico dall’Unità d’Italia ad oggi risulta altalenante passando dalle 3.364 unità del 1861, alle 1.911 del 1921, per ritornare alle 2.894 del 1951, ultimo picco positivo a partire dal quale la tendenza demografica risulta decisamente negativa e registra nel 2016 quasi un dimezzamento rispetto alla metà del XIX secolo.
Musei – A Contessa Entellina è presente un museo archeologico, L’Antiquarium.
Cultura – La cultura locale e l’identità della comunità, sono strettamente legate alla lingua arbëreshë (antica lingua albanese parlata nell’Albania meridionale, arricchita di termini del greco arcaico e dal siciliano) ed alla religione caratterizzata dalla pratica del rito bizantino-greco.
Sacro e Profano – Gli abitanti si ritrovano per le vie centro in occasione delle celebrazioni religiose tra cui spiccano le cosiddette Finzioni di Pasqua, sacra rappresentazione in costume della Passione; la Festa della Madonna della Favara si celebra, invece, l’8 settembre riunendo in un’unica celebrazione i fedeli di rito greco e latino; la cerimonia in onore del patrono, San Nicola di Mira, si svolge a dicembre. Le radici rurali del borgo si ritrovano anche nelle due fiere del bestiame che si svolgono a maggio e settembre.
La cucina di Contessa è il risultato di una fusione della tradizione albanese con quella siciliana. Fra i dolci tipici ricordiamo: Pupat me fiq e Mustracolle mjaljti (tipicamente natalizi); per la Festa di San Giuseppe si preparano Pinjuljata, Sfinxhat, Buka e Shën Sepit; tipici pasquali invece i Frozhat me gjizë e nipitelle; Bukiçelet e Shën Kollit per San Nicola (6 Dicembre); e ancora Kukullet e Dromësat, preparati nel periodo invernale.
- Papàs Nicolò Chetta (1741-1803), sacerdote di rito bizantino-greco, poeta, scrittore, storico, etnografico e teologo; importante poeta e scrittore albanese di Contessa Entellina. Fu rettore del Seminario Italo-Albanese di Palermo.
- Papàs Spiridione Lojacono (1812-1874), sacerdote di rito bizantino-greco, studioso, educatore e scrittore in albanese.
- Calogero Genovese (1831-1904), notaio, avvocato, sindaco, segretario comunale e giudice conciliatore.
- Atanasio Schirò (1841-1895), sacerdote, insegnante e storico.
- P. Cosma Buccola (1869-1934), jeromonaco basiliano della Badia bizantina di Grottaferrata.
- P. Sofronio Gassisi (1873-1923), jeromonaco basiliano di rito bizantino a Grottaferrata, liturgista, paleografo e anticipatore dell’ecumenismo.
- Papàs Francesco Chetta (1876-1933), sacerdote di rito bizantino, parroco a Malta, e storico.
- Vincenzo Scramuzza (1886?-1956), storico.
- Antonino Chetta (1885-1976), segretario comunale, storico e scrittore in albanese. Scrisse una monografia sull’Albania.
- Papàs Michele Lojacono (1907-1957), sacerdote di rito bizantino, parroco a S. Nicolò dei Greci a Palermo, insegnante e pubblicista. Il suo impegno culturale più importante fu il bollettino italo-albanese “Biga”, finalizzato alla diffusione delle notizie riguardanti la diocesi bizantina di Piana degli Albanesi e le comunità albanesi d’Italia.
- Giuseppe Clesi (1907-1966), sacerdote, primo parroco del borgo Piano del Cavaliere.
- Papàs Jani Di Maggio (1908-1967, sacerdote di rito bizantino e docente, fu promotore di molteplici iniziative pastorali, sociali e culturali pro-arbëresh.
- Papàs Matteo Sciambra (1914-1967), sacerdote di rito bizantino, parroco alla Martorana a Palermo, e docente di lingua e letteratura albanese all’Università di Palermo.
- Josif Raviotta (1922-1983), politico, consigliere comunale, assessore e vicesindaco, uno dei figli più generosi e rappresentativi di Contessa Entellina, che agli interessi degli arbëreshë dedicò la sua esistenza.
- Papàs Jani Borzì (1922-2011), sacerdote di rito bizantino, per qualche tempo parroco della Chiesa di borgo Piano del Cavaliere.
- Papàs Nino Cuccia (1928-2016), sacerdote di rito bizantino, pittore e iconografo.
- Francesco Di Martino (1936-2000), politico socialista, sindaco di Contessa Entellina, presidente della Camera di Commercio di Palermo e assessore e parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana, che si impegnò alla valorizzazione del patrimonio culturale etnico e linguistico albanese di Sicilia.
- Papàs Kola Cuccia (1959), sacerdote di rito bizantino, bizantinista e pubblicista, già parroco a S. Nicolò degli Albanesi a Palermo dal 2011 al 2016, che si adopera al mantenimento della lingua-identità albanese e della fede bizantina.
Come arrivare
Da Palermo percorrere la Strada Statale 624 fino a Santa Margherita di Belice, quindi uscire a Covello e proseguire sulla Strada Provinciale 12 in direzione Contessa Entellina. L’aeroporto di Palermo Punta Raisi dista circa 102 km ed è raggiungibile attraverso l’autostrada A29/E90.