Identità Cerami

Amministrazione

SINDACO

Silvestro Chiovetta

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Turismo – Lavori Pubblici e Urbanistica – Edilizia Popolare – Protezione Civile – Politica Ambientale e Verde Pubblico – Servizi Cimiteriali – Impianti e Pubblica Illuminazione – Toponomastica – Autoparco – Trasporti e Viabilità – Segnaletica Stradale – Arredo e Decoro Urbano – Affari Generali – Rapporti con le Istituzioni – Contenzioso – Polizia Locale e Sicurezza – Rapporti con le OO.SS. – Società Partecipate – Consorzi tra i Comuni – Servizi in Convenzione

Sito istituzionale

www.comune.cerami.en.it

Michelina Cavaleri

Deleghe:

Vice Sindaco – Bilancio – Finanze e Tributi – Patrimonio – Espropriazioni -Risorse Umane – Servizi Demografici ed Elettorali – Sistemi Informativi – Igiene e Sanità

Lavinia Bonelli

Deleghe:

Formazione – Politiche Sociali e Giovanili – Pubblica Istruzione – Servizi Socio Educativi per l’Infanzia – Cultura e Biblioteca Comunale – Politiche Comunitarie e Fondi Strutturali – Comunicazione

Silvestro Cacciato

Deleghe:

Sport e Spettacolo – Associazionismo – Beni Culturali – Sviluppo Economico – Attività Produttive, Agricoltura, Commercio e Artigianato – Politiche Attive del Lavoro

Cerami, alle falde del Monte Annunziata

Il comune appartiene al Parco Naturale Regionale dei Nebrodi, ricco di querce, castagni ed agrifogli e popolato dal falco pellegrino, da conigli selvatici, pernici e poiane.

I primi insediamenti nella zona risalgono all’età del bronzo, come attestano i reperti rinvenuti in una necropoli rupestre databile fra il IV ed il II secolo a.C., mentre la fondazione dell’abitato risale al periodo di colonizzazione greca, quando il centro assunse il toponimo di Keràmion, scelto per indicare il tipo di artigianato ceramico del luogo, che poi si trasformò nella forma attuale. Dopo la caduta dell’Impero Romano e la dominazione bizantina, gli Arabi colonizzarono il territorio fin quando, alla metà del IX secolo, giunsero i Normanni. Cerami fu in quell’occasione teatro di un sanguinoso scontro: la frazione Milione forse prende il nome dal numero degli Arabi uccisi. Il periodo feudale segnò il passaggio del borgo sotto diverse signorie, tra cui i Rosso e i Ventimiglia. Nel XIX secolo, dato il parziale fallimento della lotta contro i privilegi feudali, molti braccianti scelsero l’emigrazione. Durante la Seconda Guerra Mondiale il paese subì gravi perdite a causa dell’occupazione militare e nel dopoguerra il fenomeno migratorio decimò ancora la popolazione.

Sul fiume è ancora percorribile il Ponte Vecchio, di costruzione romana, bellezza architettonica da ammirare assieme al centro storico medievale, dove spiccano la cinquecentesca chiesa di Sant’Ambrogio e quella secentesca di San Sebastiano. Al di sotto di via Roma sono stati rinvenuti resti di una necropoli.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale – Le chiese di: Sant’Antonio abate; Madonna del Carmelo; San Benedetto; San Giuseppe delle anime del purgatorio; San Biagio; la chiesetta del Crocifisso; il santuario della Madonna della Lavina. Inoltre sono ancora visibili, ai piedi della rocca del castello, lato nord-est, i ruderi della chiesa di San Michele, e dell’omonimo convento.

Il borgo, lontano dalle grandi vie di comunicazione e dal turismo, rimane un centro agro-pastorale e vive dell’attività casearia e della produzione di frutta e cereali.

in aggiornamento

Biblioteche − Biblioteca comunale, corso Roma n. 95.

Sacro e Profano – Fuori dall’abitato si trova il santuario della Madonna della Lavina. Un dipinto raffigurante la Vergine viene portato ogni anno in processione in onore della festa del 7-8 settembre. Il quadro venne miracolosamente rinvenuto sotto le macerie di un antico convento, dove era stato nascosto nel Trecento.

Qui si gustano i cavatieddi atturrati e la tipica polenta ceramese fatta con la cicerchia.

  • Filagato da Cerami (Cerami, fine secolo XI – seconda metà del XII) è stato un predicatore italiano, di lingua greca.

Come arrivare

in aggiornamento

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