Identità Castiglione di Sicilia
Amministrazione
SINDACO
Antonio Camarda
In carica dal: 13/06/2017
Deleghe:
Agricoltura – Personale – Polizia Municipale – Azienda Idro-Elettrica – Bilancio – Sviluppo Economico
Sito istituzionale
www.comune.castiglionedisicilia.ct.it
Ninfa Irene Randazzo
Deleghe:
Vicesindaco – Turismo, Sport e Spettacoli – Pubblica Istruzione e Politiche Scolastiche – Formazione Professionale – Politiche Giovanili – Ufficio Relazioni con il Pubblico – Servizi Demografici – Politiche Comunitarie
Filippo Giannetto
Deleghe:
Servizi Socio Assistenziali – Cultura – Famiglia – Rapporti con il Consiglio Comunale – Statuto e Regolamenti – Igiene e Sanità – Rapporti con Enti, Associazioni e Volontariato
Alessandro Ferrara
Deleghe:
Lavori Pubblici, Urbanistica, Edilizia Privata – Ambiente, Viabilità Interna ed Esterna, Toponomastica – Servizi Cimiteriali – Verde Pubblico – Protezione Civile – Servizi Ecologici
Castiglione di Sicilia, una storia intensa
Chiesa o Cuba di Santa Domenica: sita nei pressi di Castiglione, è forse la più importante Cuba bizantina presente in Sicilia, eletta a monumento nazionale nel 1909 grazie agli studi effettuati da Sebastiano Agati. L’edificio ha dimensioni maggiori rispetto alle caratteristiche tipiche della Cuba e presenta una forma geometrica caratterizzata da forme essenzialmente lineari di tipo cubico. La struttura è a croce greca con pianta quadrata, cupola e tre absidi. L’ interno è a tre navate, divise da una serie di pilastri quadrangolari. Costruita con pietra, blocchi lavici, malta e materiali in cotto, la Cuba presenta ancora tracce di intonaco e di pittura che lasciano intendere che l’interno doveva essere ricco di affreschi di fattura bizantina, oggi andati perduti. L’ultimo restauro ha portato alla luce scheletri databili all’epoca bizantina che hanno fatto supporre l’esistenza di un cimitero basiliano adiacente alla Cuba. L’edificio rimane, ad oggi, uno dei più intriganti e misteriosi dell’isola e ha attirato l’attenzione degli studiosi che hanno tentato di fornire valide spiegazioni sul perché della presenza di un edificio religioso isolato al centro della Valle dell’Alcantara.
Il Parco dell’Etna: istituito nel marzo del 1987 è stato inserito il 21 giugno 2013 tra i siti naturali patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Il Parco, con i suoi quasi 60.000 ettari di estensione, ha il compito di proteggere lo straordinario paesaggio che circonda il vulcano attivo più alto d’Europa e il territorio circostante caratterizzato da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti boschi e aree desolate ricoperte da roccia magmatica e periodicamente soggette all’innevamento ad alte quote. Il Parco è in ogni stagione dell’anno un accattivante invito per i viaggiatori e gli amanti della natura, dell’enogastronomia e degli sport all’aria aperta in scenari estremamente suggestivi.
Parco Fluviale dell’Alcantara: la zona comprende il corso del fiume Alcantara, che dalla sua sorgente sui monti Nebrodi attraversa diversi Comuni fino alla foce nel lungomare di Calatabiano, in località San Marco. Nella vicina Motta Camastra è possibile visitare le Gole dell’Alcantara, uno splendido spettacolo naturalistico disegnato dal corso del fiume, che attraverso un canyon costituito da pietra lavica, laghi e cascate si dirige verso il mare. Caratteristica è la temperatura delle acque, che in tal punto si mantengono gelide, tali da permetterne l’attraversamento con delle tute speciali da noleggiare in loco.
Toponomastica – Il nome originario del comune fu Castel Leone da Castrileonis, nome che appare per la prima volta in un documento del 1092 di Ruggero I. Nel 1233 il comune fu ribattezzato col nome di Città Animosa dal re Federico II di Svevia. In seguito, quando il borgo fu assegnato come feudo a Giovanni, duca di Randazzo, venne ribattezzato Castiglione. Il toponimo significa “castello grande” e fu dato in onore del Castello eretto nel periodo normanno-svevo e che ha avuto una funzione assai rilevante nella storia del paese. Il suffisso accrescitivo aggiunto al latino medievale castellum indica regalità, come si evidenzia anche nello stemma comunale che comprende un castello e due leoni accovacciati.
Origini – Castiglione ha una storia molto antica: i primi insediamenti umani risalgono infatti al periodo preistorico quando nell’area si insediarono i Sicani, come testimonia il ritrovamento di frammenti ceramici, altari e tombe scoperti in contrada Pietra Pizzicata e nella frazione Castrorao. Il primo nucleo abitativo fu però fondato soltanto nel corso della colonizzazione greca, agli inizi del V secolo a.C. in seguito alla migrazione degli esuli di Naxos che, sconfitti dal tiranno di Siracusa Dioniso I, furono costretti ad abbandonare il loro territorio e risalendo il fiume Akesine (Alcantara) si stabilirono nella zona di Castiglione. Sono scarse le testimonianze della dominazione romana, mentre la conquista bizantina è documentata principalmente dalle cosiddette Cube, dei piccoli tempietti. Molto importante è la Cuba del VII secolo, oggi Chiesa di Santa Domenica. Castel Leone arrivò al suo massimo splendore dopo la cacciata degli Arabi da parte dei Normanni, epoca in cui furono edificate le mura e il Cannizzo, la torre di vedetta situata all’estremità della città. Nel 1233, re Federico II di Svevia concesse a Castel Leone di mutare denominazione in Città Animosa, rinnovandole il privilegio di battere moneta. Nel 1282 con i Vespri Siciliani il comune passò all’ammiraglio Ruggero di Lauria che appoggiava Pietro d’Aragona. Nel 1297 Federico III d’Aragona assediò una prima volta la città che dopo due anni fu riconquistata da Ruggero ma per poco tempo perché Federico riuscì nuovamente a riconquistarla. Con il declino del potere dei Lauria decadde l’importanza di Castel Leone e il territorio del comune fu dato come feudo a Giovanni, duca di Randazzo, e venne ribattezzato Castiglione. Nel 1373 Castiglione, dopo aver fatto parte della Camera della Regina e quindi aver goduto di una certa libertà, venne concessa in baronia alla famiglia Gioeni. Nel 1517 il comune divenne marchesato e infine nel 1602 Tommaso Gioeni venne nominato primo Principe di Castiglione. Dal XVII secolo si sviluppò l’assetto urbanistico, come attestano le costruzioni barocche della Chiesa di Sant’Antonio e della Basilica della Madonna della Catena ma, malgrado l’apparente floridezza economica, nel comune continuarono a verificarsi ricorrenti carestie. Nel 1636 venne fondato il Peculio, un’istituzione che permetteva di comprare il frumento a un prezzo politico nei momenti di maggiore crisi.
Castiglione di Sicilia contemporanea – Nel 1860 si ebbe una viva partecipazione alla causa dell’Unità d’Italia, preparata da logge massoniche e accompagnata da violente rivolte dei contadini che chiedevano la divisione delle terre. Durante la Prima e soprattutto la Seconda Guerra Mondiale, il comune subì gravose perdite. Il 12 agosto del 1943 Castiglione di Sicilia fu teatro della prima strage tedesca sul territorio italiano; durante la rappresaglia furono uccisi sedici civili e saccheggiate numerose case. Il comune è stato insignito della Medaglia di bronzo al Valore Civile l’11 marzo 2002. Negli anni Ottanta il comune ha vissuto un periodo di sviluppo anche grazie alla manifestazione Akesineide che ha portato diverse autorità importanti nel paese e l’ha fatto conoscere a livello internazionale. Dal 1987 l’evento è stato annullato e dopo tale data il comune ha conosciuto un periodo di declino che continua ancora oggi.
Centro storico – Per ciò che concerne l’arte, del periodo normanno rimangono le Chiese di San Pietro, di San Marco, di San Nicola e la Chiesa dei Santissimi Apostoli Pietro e Paolo. Per quanto riguarda quest’ultima, dell’elemento originario della costruzione rimangono la parte absidale e il poderoso torrione in conci di lava e arenaria locale. Entrando dalla porta principale, attirano l’attenzione quattro tele di grandi dimensioni, poste sugli altari laterali. Da segnalare la meridiana, l’unica esistente nella valle dell’Alcantara, costruita dall’astronomo Temistocle Zona nel 1882. Degna di nota la Chiesa di Santa Domenica, la Cuba bizantina più importante della Sicilia, dichiarata monumento nazionale nel 1909 e la Chiesa di Sant’Antonio Abate, sita nel caratteristico quartiere dei Cameni. Costruita intorno al 1601, sul finir del XVII secolo, fu abbellita e arricchita con marmi a mosaico eseguiti da Tommaso Amato e con tele del Tuccari, pittore messinese. La concava facciata, nobilitata da modanature classiche, dà a tutto l’insieme un tocco armonioso di linee e forme che non risentono degli eccessi del barocco. Il campanile, delimitato nelle strutture architettoniche della pietra lavica, spicca con la sua cupola a bulbo rispetto al resto della Chiesa. L’interno è a una sola navata. Tra le opere d’arte degne di rilievo citiamo la statua in legno di Sant’Antonio, dovuta a Nicolò Bagnano. Pregevole anche il pulpito in legno ornato da fregi e incisioni.
Architettura Religiosa
Basilica di Maria Santissima della Catena, è stata elevata nell’ottobre del 1985 da Papa Giovanni Paolo II alla dignità di Basilica minore. La sua costruzione ebbe inizio nel 1655, in seguito a una frana che interessò l’antica Chiesa dedicata a San Giacomo Apostolo. La piccola costruzione venne, tra la fine del XVII secolo e la metà di quello successivo, ampliata e abbellita con una monumentale facciata barocca, realizzata da Baldassarre Greco. Tra il 1860 e il 1880 l’unica navata della Chiesa è stata trasformata a croce latina e coronata da un’ampia e imponente cupola. In seguito è stata nuovamente modificata e ingrandita, arrivando ad assumere l’attuale forma a croce greca. All’interno vi si trovano pregevoli opere d’arte. Prima fra tutte spicca la statua della Madonna della catena, in marmo bianco, dal peso di circa sette quintali, opera probabilmente di Giacomo Gagini.
Architettura Civile
Castel Leone, sito all’interno del centro abitato, vi si accede attraverso una grande gradinata che conduce all’ingresso in arco ogivale. Realizzato in arenaria, l’edificio si sviluppa su due livelli con all’interno i resti della Chiesa rupestre di Santa Barbara. Ancora oggi sono visibili le cisterne per la raccolta delle acque, i resti di un camino che aveva funzione di segnalatore di fumo e le carceri d’epoca bizantina.
Castelluccio, sito nelle vicinanze di Castel Leone, l’edificio costituisce una sorta di avamposto della cinta di difesa di Castiglione di Sicilia. La struttura, risalente al XII secolo, è realizzata in blocchi di arenaria di forma squadrata e vi si può accedere dalla piazza principale del paese. A oggi sono visibili due spezzoni di muro rettilinei che volgono in un punto d’incontro a forma di arco acuto.
Torre del Cannizzu, costruita tra il XII e il XIV secolo, è sita fuori dalle mura di cinta della città, in uno dei luoghi più suggestivi del paese per lo splendido panorama che domina la valle dell’Alcantara. La torre, alta sei metri e larga tre, faceva probabilmente parte di una fortificazione più complessa, detta Cittadella, e fu la prima roccaforte ad essere espugnata da Federico III re di Sicilia quando, nel 1301, riconquistò il feudo sottraendolo a Ruggiero di Lauria. Fu colpita da un fulmine che la divise a metà e oggi resta la cicatrice di cemento introdotto per evitare il crollo della struttura.
Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale: Chiesa di San Vincenzo; Chiesa di San Benedetto; Chiesa di San Giuseppe; Chiesa del Carmine.
Siti Archeologici
Alcuni scavi archeologici in contrada San Nicola, nei pressi del fiume Alcantara, hanno portato alla luce tombe, palmenti, fortini e altri reperti che testimoniano come l’intera valle fosse densamente popolata nel neolitico e soprattutto nell’età del bronzo. Molte grotte scavate nell’arenaria erano adibite ad abitazione o a tombe, come quelle di contrada Pietra Pizzicata, dove è ancora visibile un villaggio preistorico degli antichi castiglionesi che dovettero spostarsi sul colle dell’odierno paese minacciati da altri popoli.
L’economia locale è basata sullo sfruttamento delle risorse agricole; i pregiati vigneti infatti offrono vini di qualità tali da potersi fregiare dei marchi DOC e IGP. Alle attività del settore primario si aggiungono quelle industriali, con aziende che operano in svariati comparti. Castiglione è noto anche per l’artigianato, specializzato nel ricamo e nella lavorazione di tappeti. Un settore in crescita è il turismo, favorito dalla presenza di due parchi naturali, il Parco Fluviale dell’Alcantara e il Parco dell’Etna.
Evoluzione demografica – Il comune ha conosciuto, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, un notevole incremento della popolazione che l’ha portato a raggiungere la quota massima di 14.308 abitanti nel 1911. In seguito la tendenza si è drasticamente e irrevocabilmente invertita. Secondo i dati Istat relativi al 1° gennaio 2016 i cittadini attualmente residenti nel comune sono 3.215.
Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Castiglione di Sicilia al 1° gennaio 2016 sono 131 e rappresentano il 4,1% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 61,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Albania (10,7%) e dal Marocco (9,2%).
Musei – Museo Santi Pietro e Paolo all’interno della Chiesa di Sant’Antonio.
Biblioteche – Biblioteca Villadicanense; via San Pietro, 11
Sacro e Profano – Le festività più importanti sono quelle legate alla Madonna della Catena, patrona del comune, festeggiata la prima domenica di maggio. In onore della Madonna si svolge ogni anno una sontuosa festa, che è tra le più sentite nell’alta valle Alcantara. Nel XVII secolo si svolgeva il 26 luglio, mentre dal 1784 si celebra la seconda domenica d’agosto. Nel 1809, in seguito a una colata lavica che devastò parte del territorio comunale, dopo un voto pubblico che prevedeva un digiuno annuale, nacque invece la cosiddetta festa votiva che si doveva celebrare la prima domenica dopo Pasqua ma che, dal 1848, venne spostata alla prima domenica di maggio. A dicembre, in occasione del Natale, viene organizzato un mercatino, una tombolata e dei presepi molto caratteristici nei vari quartieri della città. Durante l’estate vengono organizzate diverse manifestazioni musicali e di enogastronomia. Tra le Sagre segnaliamo quella che si tiene in prossimità della notte delle stette, il 10 agosto, e quella del Pane condito.
Tra i piatti tipici del territorio segnaliamo i maccheroni con ragù di maiale e ricotta al forno, il maccu di fave, la carne di maiale, capretto o agnello rigorosamente alla brace e i polpi con patate preparati in tegame. Tra i dolci tipici di Castiglione ci sono i sciauni, le frittelle di ricotta. Prodotto d’eccellenza del territorio è il vino dell’Etna che ha ottenuto il marchio DOC.
- Vitaliano Poselli (Castiglione di Sicilia, 1838 – Salonicco, 1918), architetto. Studiò architettura a Roma dove ricevette anche il suo primo incarico, nel 1867, che riguardava la progettazione della Chiesa di Santo Stefano a Costantinopoli. Nel 1886 si trasferì a Salonicco dove progettò edifici sia pubblici che privati. Tra le sue opere si possono annoverare chiese, sinagoghe, moschee ma anche abitazioni private ed edifici pubblici.
- Alfredo Niceforo (Castiglione di Sicilia, 1876 – Roma, 1960), criminologo e antropologo. Fu presidente della Società italiana di Antropologia, della Società italiana di Criminologia e dal 1920 in poi membro del Consiglio superiore di Statistica di cui diverrà anche presidente. Dal 1910 al 1953 insegnò Criminologia nella Scuola giuridico-criminale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma. I suoi studi contribuirono oggettivamente al diffondersi delle idee di razzismo scientifico in Italia. Molte delle sue opere sono oggi considerate non-scientifiche o pseudo-scientifiche e non vengono più ristampate perché manifestamente razziste.
- Aristide Nascenzi (Castiglione di Sicilia, 1922 – Grosseto, 2015), calciatore nel ruolo di portiere. Nel corso della sua carriera giocò anche per tre stagioni in Serie A nel Livorno, dal 1946 al 1949.
Come arrivare
Le principali arterie stradali che servono il comune di Castiglione di Sicilia sono la SS 120 dell’Etna e delle Madonie, la SS 185 di Sella Mandrazzi e l’autostrada A18 che collega Messina con Catania. L’aeroporto più vicino è il Fontanarossa di Catania, a circa 70 km di distanza. La stazione ferroviaria di riferimento è quella di Calatabiano posta sulla linea Messina-Catania. Per il trasporto in autobus è possibile fare riferimento alle linee dell’azienda Etna Trasporti e a quelle gestite dalla Ferrovia Circumetnea (FCE).