Identità Castellammare del Golfo

Amministrazione

SINDACO

Nicolò Rizzo

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Infrastrutture

Sito istituzionale

www.comune.castellammare.tp.it/portale

Giuseppe Maria Cruciata

Deleghe:

Vicesindaco – Lavori Pubblici – Servizi Sociali – Cultura – Pubblica Istruzione – Spettacolo – Politiche Europee

Frazzitta Giacomo

Deleghe:

Legalità e Sicurezza Pubblica – Viabilità – Protezione Civile – Informatizzazione – Sviluppo Economico e Attività Produttive

Vincenza Ligotti

Deleghe:

Servizi Sociali – Istruzione – Pari Opportunità – Servizi Demografici – Arredo Urbani – Contenzioso e Rapporti Legali

Maria Tesè

Deleghe:

Turismo, Sport e Spettacolo – Cultura – Ambiente

Castellammare del Golfo, antico emporio di Segesta

• La riserva dello Zingaro: è la prima riserva naturale della Sicilia, istituita nel 1981, si estende ad ovest del Golfo di Castellammare, nella penisola di San Vito Lo Capo. Il territorio ricade in parte nel comune di San Vito Lo Capo e in parte nel comune di Castellammare. Di grande interesse la flora lichenica che annovera 130 specie, per i muschi invece sono note 35 specie; rilevate anche 27 specie di funghi. È possibile inoltre ammirare piccole felci, ciclamini, cespugli di pungitopo, frammenti di sughereta e ancora la gariga a palma nana, la ginestra odorosa, il timo selvatico, l’Erica multiflora, l’olivastro, l’euforbia arborea e l’euforbia di Bivona, l’alloro, la malva, il cappero, il finocchio selvatico. Tra le specie introdotte per la coltivazione si ricordano il frassino da manna, il mandorlo, il carrubo, la vite. Nella parte alta della riserva si ritrovano: la disa, il barboncino mediterraneo, il timo spino setto, il giaggiolo siciliano, lo zafferanetto di Linares, la speronella, la Silene sicula, l’esoterica mandragola autunnale. Sulle rupi di Monte Passo del Lupo è ravvisabile il rarissimo limonio di Todaro. La riserva ospita oltre 25 specie di orchidee selvatiche tra cui l’orchidea a mezzaluna, endemica della Sicilia. Per gli appassionati del Birdwatching si segnala che nella riserva nidificano ben 39 specie di uccelli tra cui il falco pellegrino, una delle ultime dieci coppie presenti in Sicilia dell’aquila del Bonelli, la poiana e il gheppio. Durante il periodo delle migrazioni sono stati avvistati anche esemplari di aquila reale e di falco pecchiaiolo. Sono altresì presenti: il corvo imperiale, lo zigolo nero, il passero solitario, la coturnice, il gabbiano, il piccione selvatico, il rondone comune, il rondone pallido, la cornacchia grigia, la gazza, il cardellino, l’usignolo, la civetta, l’allocco. Le grotte della Riserva ospitano otto specie di pipistrelli tra cui il raro orecchione bruno, il ferro di cavallo, il miniottero, il pipistrello albolimbato. In un’area della riserva ricca di pozze d’acqua è possibile incontrare il granchio di acqua dolce. Fra gli insetti l’ape legnaiola, la Vanessa atalanta, il panfago, una grossa cavalletta incapace di volare.
• Poco distante dal paese si può ammirare il borgo di Scopello, caratterizzato dai suoi faraglioni a picco sul mare, sorto intorno ad un baglio settecentesco, una tonnara oggi dismessa e diverse botteghe artigiane.
• Note e sfruttate sin dall’antichità, le Terme segestane fanno parte del gruppo di sorgenti che sgorgano lungo una faglia alle falde del Monte Inici. Lo stabilimento termale di Castellammare del Golfo sorge in contrada Ponte Bagni dove le acque minerali sgorgano alla temperatura di circa 47° C e con una portata di quasi 110 litri al secondo. Qui i trattamenti prevedono: fanghi, grotte, massaggi, idromassaggi, aerosol, inalazioni e irrigazioni.

La storia di Castellammare (dal latino castellum maris) è stata determinata dalla sua particolare posizione geografica. Sorge in età preellenica come porto, emporio delle città di Segesta ed Erice dove l’antico popolo degli Elimi esercitava il commercio marittimo. All’arrivo degli Arabi, dopo l’827 d.C. il porto venne chiamato Al Madarig (“gli scalini” o “la scala”) e vi fu costruito un castello-fortezza; sotto il loro dominio la cittadina incrementò ulteriormente la sua importanza commerciale anche grazie all’installazione della tonnara. Tra il 1071 ed il 1282 si succedettero i Normanni e poi gli Svevi; nel periodo aragonese che seguì, fino al 1410, fu proprietà di Federico d’Antiochia ed il suo porto commerciale si caratterizzò soprattutto per l’esportazione del grano. Tuttavia le prime abitazioni, che costituirono il nucleo cittadino originario, vennero edificate nel 1560 in prossimità del castello per volere di Pietro di Luna. In seguito il centro fu sotto il governo degli Spagnoli e poi dei Borboni. Conobbe una forte espansione demografica nella seconda metà dell’Ottocento ma alla fine di quello stesso secolo si registrò un forte regresso dello sviluppo sociale e civile, tra il 1895 ed il 1896, a causa della crisi economica provocata da un parassita (la filossera) che portò alla perdita della principale fonte di reddito, la vite.

Oggi la cittadina conserva ancora il suo borgo medievale annesso al castello, di probabile origine araba. Nel cuore del centro storico, in piazza Matrice, c’è la chiesa madre dedicata a Maria Santissima del Soccorso (edificata nel Cinquecento, fu rinnovata nei due secoli successivi). Al suo interno ospita una statua della Madonna in maiolica del Seicento, nonché una pregevole volta decorata con affreschi da Giuseppe Tresca nel 1768. Il Castello arabo-normanno di Castellammare del Golfo è conosciuto anche come “Castello a mare” perché fino agli anni Ottanta era lambito dal mare. Il Castello venne probabilmente costruito dagli arabi nel X secolo come dependance del più importante maniero di Calathamet (“Castello dei Bagni”), che sorgeva nei pressi delle sorgenti termali segestane di contrada Ponte Bagni. Fortificato dagli Svevi tramite l’aggiunta di torri e mura difensive, in seguito alle lotte tra Angioini e Aragonesi, il Castello fu distrutto da Federico II d’Aragona per poi essere ricostruito e dotato nel tempo di 4 torri merlate, 3 delle quali oggi non sono più esistenti. Segnaliamo infine nel territorio di Castellammare la Torre della baia di Guidaloca, Torre Bennistra, la Torre della tonnara di Scopello, la Torre di Scopello e il Castello di Inici.

Attualmente Castellammare è un grosso centro commerciale ed agricolo; i castellammaresi producono cereali, legumi, uva ed ortaggi in serra che esportano assieme al tonno (sott’olio) ed al pesce (salato). Presente anche il settore artigianale, che si distingue per la lavorazione del legno e per i ricami adornati da disegni tradizionali. Fiorente è il turismo stagionale, attratto da una rigogliosa natura, dal mare limpido e dalle coste spettacolari; tra le spiagge più rinomate è da segnalare la Baia di Guidaloca, con ciottoli bianchi e lisci. In forte crescita le strutture di accoglienza (bed and breakfast, alberghi) e le strutture di erogazione di servizi al turismo (diving, ristoranti, rent a car).

in aggiornamento

Musei – All’interno del Castello arabo-normanno è oggi ospitato un polo museale che si snoda in un percorso denominato “La Memoria del Mediterraneo” e che comprende quattro sezioni: il Museo dell’Acqua e dei Mulini, il Museo delle Attività Produttive, il Museo Archeologico e il Museo delle Attività Marinare. Inoltre il Castello ospita il Museo etno-antropologico Annalisa Buccellato che ripercorre i diversi aspetti della civiltà contadina attraverso oggetti di uso quotidiano legati alle coltivazioni agricole e ai mestieri artigiani. Ancora da segnalare il Museo del mare in via Pietro Mascagni n. 1 e il Museo Naturistico all’interno del territorio della Riserva dello Zingaro.

Biblioteche − Biblioteca comunale, via G. Marconi n. 139.

Sacro e Profano – Le tradizioni locali e la cultura popolare rivivono in diverse feste e fiere cittadine. A maggio si svolge la processione in onore di santa Rita ed, in concomitanza, la Sagra della Ricotta; ad agosto (dal 19 al 21) si tiene la festa patronale dedicata a Maria Santissima del Soccorso: una cerimonia mistica molto sentita dai castellammaresi, dal forte richiamo religioso ed oltremodo suggestiva (anche per i diecimila lumini galleggianti posti in mare). A novembre, infine, la Sagra della Muffoletta: pane aromatizzato al finocchietto che viene condito con sale, pepe, olio e formaggio.

Molto ricco il panorama culinario che si basa su ricette a base di pesce fresco (tonno, sarde ed alici in primis).

in aggiornamento

Come arrivare

in aggiornamento

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