Identità Castel di Iudica
Amministrazione
SINDACO
Ruggero Agatino Strano
In carica dal: 11/06/2018
Deleghe:
Sito istituzionale
www.comune.casteldiiudica.ct.it
nato a Ragusa il 01/08/1968
Giuseppe Gilberto Agatino Arena
Deleghe:
Vicesindaco – Sport- Turismo e Spettacolo – Biblioteca e Museo- Beni Culturali- Rapporti con il Consiglio Comunale
Carmelinda Grazia Gelsomino
Deleghe:
Bilancio e Finanze – Pubblica Istruzione – Assistenza Scolastica – Protezione Civile – Pari Opportunità- Acquedotto-Servizi Cimiteriali e Servizi Sociali
Salvatore Cutrona
Deleghe:
Politiche Giovanili – Agricoltura e Foreste – Industria ed Artigianato – Verde Pubblico – Commercio- Ambiente ed Ecologia – Igiene e Sanità
Castel di Iudica, radici rurali
Il Monte Iudica e il sito archeologico: il comune sorge alle pendici del Monte Iudica che con i suoi 764 metri di altitudine è uno dei luoghi più misteriosi e affascianti della Sicilia orientale. Oltre all’indiscusso interesse naturalistico e paesaggistico del luogo, il Monte riveste una grande importanza per i reperti archeologici in esso rinvenuti. A inizio Novecento fu l’archeologo Paolo Orsi ad effettuare i primi scavi sul territorio che portarono alla luce i resti di un importante centro indigeno e di una necropoli costituita da tombe a camera scavate nella roccia. Tra gli oggetti rinvenuti segnaliamo contenitori per derrate, pithoi e anfore da trasporto risalenti alla seconda metà del VI secolo a.C. e oggi conservati nel Museo Civico di Castel di Iudica. Da menzionare sul Monte, inoltre, la presenza di edifici di epoca più recente come i resti dell’antico Castello di Iudica visibili in prossimità della cima del Monte e i resti dell’antica Chiesa di San Michele Arcangelo.
Toponomastica – In epoca araba il borgo era conosciuto con il toponimo di Zotica. In seguito il paese venne chiamato Giardinelli a causa della presenza di numerosi agrumeti nel territorio e infine, nel 1933, divenuto comune, assunse il nome attuale.
Origini – Tracce dei primi insediamenti nella zona risalgono all’VIII secolo a.C. Nel corso della colonizzazione greca, presumibilmente genti autoctone si mescolarono con gli Elleni nella fondazione del centro che testimonia una continuità di frequentazione anche in epoca bizantina e araba. Al periodo romano risalgono invece i ritrovamenti effettuati sul Monte Turcisi. Sul Monte Iudica, citato in epoca araba con il toponimo di Zotica, si trovava un importante fortilizio, assalito e conquistato dai Normanni. In epoche successive il borgo entrò nei possedimenti della vicina Caltagirone. Secondo la testimonianza del geografo arabo al-Idrisi, Castel di Iudica era un fiorente borgo agricolo agli inizi del XII secolo. Sulla cima del monte era stata costruita nel XVII secolo la piccola Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, di cui restano attualmente solo i ruderi del campanile.
Secondo la leggenda, all’epoca della conquista normanna, in una zona del Monte Iudica chiamata appunto “il salto della vecchia”, una giovane di nome Emidia si travestì da vecchia per ingannare i Saraceni. Questi, scoperto l’inganno, la gettarono in un dirupo ma il gesto permise comunque ai Normanni di conquistare il Castello.
Castel di Iudica contemporanea – Tra il 1816 e il 1819 Castel di Iudica divenne frazione del comune di Ramacca con il nome di Giardinelli. Intorno al 1835 la famiglia Gravina fissò la propria dimora stabile a Giardinelli dopo che il barone Saverio ebbe in enfiteusi i feudi di Bifera e Giardinelli dall’Università di Caltagirone. Giacomo Gravina, l’ultimo della famiglia ad abitare la residenza di Castel di Iudica, realizzò importanti opere di bonifica e di sviluppo rurale in Sicilia, in particolare nella sua amatissima azienda agricola di Giardinelli, attraverso la concessione di numerose superfici agricole ai vari coltivatori del luogo. Nel 1933 Castel di Iudica ottenne l’autonomia e acquisì il nome attuale in ricordo del Castello che era sorto sul Monte Iudica.
Centro storico – Di assoluta importanza storico-artistica è la Chiesa Madre della Madonna delle Grazie, edificata all’inizio del XVIII secolo su quella che originariamente era la cappella dell’adiacente abitazione dei Gravina. Ampliato e ristrutturato nel 1931, l’edifico sorge su un terrazzo naturale che sovrasta la vallata sottostante. La facciata è caratterizzata da due ordini architettonici: in quello inferiore, una finestra ovale sormonta il raffinato portale. Nell’interno, ad una navata, la volta centrale è a tamburo mentre otto lesene abbelliscono le pareti.
Architettura Religiosa
Chiesa di Santa Maria del Rosario, sita nella frazione di Giumarra. La Chiesa, costruita all’inizio dell’Ottocento, fu successivamente ristrutturata e restaurata. L’esterno, dipinto di bianco, è caratterizzato da un campanile a base quadrata con finestre, orologio e quattro pinnacoli angolari a forma di cono rovesciato. L’interno, a unica navata, presenta pareti decorate con affreschi e custodisce un pregevole altare maggiore in marmo policromo.
Chiesa di San Francesco d’Assisi, è sita nella frazione di Franchetto. Costruita negli anni Cinquanta è divenuta parrocchia nel 1960; la Chiesa si presenta con una facciata semplice e armoniosa con una torre campanaria che si estende su più ordini. Nell’interno di particolare interesse è il pavimento di marmo con intagliata la figura di un crocifisso.
Antica Chiesa di San Michele Arcangelo. Oggi, sul Monte Iudica permangono i resti dell’antica Chiesa realizzata dai contadini nel XVII secolo e affidata alle cure dei frati eremiti.
Architettura Civile
Villa Gravina, è appartenuta alla nobile famiglia che per ultima amministrò l’antico feudo di Giardinelli. L’elegante costruzione risale al 1805 ed è arricchita da un bel giardino con palme e cedri del Libano.
Palazzo municipale, costruito nel 1961.
Monumento ai Caduti, sito in piazza Kennedy, fu eretto in memoria degli abitanti di Castel di Iudica deceduti nelle due Guerre Mondiali.
Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale: Chiesa del Carrubbo; Chiesa di San Michele Arcangelo; Chiesa del Cimitero Comunale; Chiesa di Cinquegrani.
Siti Archeologici
Importanti, i reperti rinvenuti nei siti archeologici di Monte Iudica e di Monte Turcisi. Dalle ricerche finora effettuate, si deduce che il centro indigeno di Monte Iudica, già presente nella seconda età del ferro, ebbe una grande espansione nella seconda metà del VI secolo. Oltre all’insediamento abitativo, ai piedi dell’altura è stata riportata alla luce una necropoli caratterizzata da tombe di tipo “alla cappuccina” e databili tra il VI e il V secolo a.C. Altri importanti reperti ivi rinvenuti sono dei grandi pithoi risalenti all’epoca classica, un sarcofago e uno scheletro di donna con bambino, all’incirca del V secolo a.C. Il sito di Monte Turcisi è rinomato invece per la presenza di un Phrourion, ossia di un presidio greco fortificato a scopo militare e costruito sulla sommità del Monte con la duplice funzione di controllo e di difesa del territorio circostante.
Il paese fonda l’economia locale soprattutto sullo sfruttamento delle risorse agricole con la coltivazione di cereali, agrumi, ortaggi, frutteti, viti e olive. La qualità di questi prodotti si può apprezzare anche nel corso dell’annuale Mostra-Mercato dell’Agricoltura, che si svolge nel mese di aprile. La pastorizia è fiorente con l’allevamento di ovini, caprini, bovini, suini ed equini, mentre l’artigianato è incentrato sui caratteristici lavori di ricamo, esposti durante la Mostra-Mercato Artigianale dei Ricami, che si svolge ad agosto. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni che operano prevalentemente nei comparti alimentare, meccanico ed edile.
Evoluzione demografica – Il comune di Castel di Iudica ha conosciuto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento un notevole incremento della popolazione residente. Il fenomeno è stato particolarmente intenso a partire dagli anni Venti e fino all’inizio degli anni Cinquanta, quando la popolazione residente raggiunse la quota massima di 6.732 abitanti. I censimenti successivi hanno invece fatto registrare una lieve ma costante diminuzione della popolazione. Secondo i dati Istat relativi al 1° gennaio 2016 i cittadini attualmente residenti nel comune sono 4.625.
Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Castel di Iudica al 1° gennaio 2016 sono 86 e rappresentano l’1,9% del totale popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 68,6% di tutti gli stranieri presenti sul territorio.
Musei – Museo civico Prospero Grasso, sito in via Papa Giovanni XXIII. Il museo raccogliere memorie, opere e oggetti che raccontano la storia e la cultura locale oltre a un’ampia e ben curata sezione archeologica, dove sono esposti i reperti portati alla luce nel sito archeologico di Monte Iudica.
Biblioteche – Biblioteca comunale Nicola Costantino, piazza Marconi n° 4.
Sacro e Profano – I festeggiamenti in onore di Santa Maria delle Grazie, patrona della città, si tengono la seconda domenica di agosto. Sempre ad agosto si festeggia San Giuseppe in frazione Carrubo mentre la prima domenica di ottobre è dedicata alla festa di San Francesco, in frazione Franchetto. Oltre alle feste religiose segnaliamo: ad aprile la Sagra del Pecorino Pepato che si tiene nel piccolo borgo rurale di Franchetto; la Mostra-Mercato dell’Agricoltura, che si svolge nel mese di aprile; la Mostra-Mercato Artigianale dei Ricami, che si svolge ad agosto.
Tra i piatti tipici di Castel di Iudica ricordiamo i maccheroni con sugo di coniglio selvatico, i matoppi, un impasto di farina di grano duro, lievito, acqua e sale, le conserve di pomodori, carciofini e melanzane e il pecorino pepato a cui è dedicata la Sagra di aprile. Tra i dolci segnaliamo i cucciddati, biscotti farciti con fichi secchi tritati e aromi, la mostarda di fichidindia, le frittelle di ricotta fresca con cannella, le chiacchiere dolci di Carnevale e i cannoli di ricotta. Il comune ricade inoltre nella zona di produzione della Pagnotta del Dittaino DOP, pane ottenuto dalla lavorazione di lievito naturale e semola rimacinata di frumenti locali non geneticamente modificati.
Giacomo Gravina (… – Catania, 1986), marchese. Fu l’ultimo della famiglia Gravina ad abitare la residenza di Castel di Iudica. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza a Catania nel 1930, realizzò importanti opere di bonifica e di sviluppo rurale in Sicilia e in particolare nel suo comune natale. Fu esempio di fede cristiana e di grandissima umanità ed è ricordato per il suo impegno in particolare verso i più deboli e bisognosi. Dal 1943 al 1983 ricoprì diverse cariche in Enti pubblici e privati, onorevolmente svolte e per le quali ebbe numerosi riconoscimenti ufficiali.
Come arrivare
Oltre alle strade provinciali SP 123 e SP 25-II, le principali arterie stradali che servono il comune di Castel di Iudica sono la SS 288 di Aidone, la SS 192 della Valle del Dittaino e l’autostrada A19 che collega Catania e Palermo. Gli aeroporti di riferimento sono il Fontanarossa di Catania, a circa 45 km di distanza e l’aeroporto Pio La Torre di Comiso a circa 80 km dal comune. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Catenanuova-Centuripe, a circa 10 Km dal comune e servita dalla linea Palermo-Catania. Le aziende che gestiscono il traffico su autobus sono la Molinaro Srl e la Pennisi Alfio.