Identità Canicattini Bagni
Amministrazione
SINDACO
Paolo Amenta
In carica dal: 12 giugno 2022
Deleghe:
Personale, Urbanistica, Lavori Pubblici, Transizione ecologica, Acque e Depurazione
Sito istituzionale
www.comunedicanicattinibagni.it
Marilena Miceli
Deleghe:
VICE SINDACO Politiche Sociosanitarie, Sanità, Pubblica Istruzione, Bilancio, Tributi
Salvatore Di Mauro
Deleghe:
Sport, Polizia locale, Cimitero, Verde Pubblico
Sebastiano Gazzara
Deleghe:
Cultura, Turismo, Spettacolo, Attività musicali, Politiche giovanili
Ivan Liistro
Deleghe:
Attività produttive, Sviluppo economico, Gestione rifiuti, Differenziata, CCR, Protezione civile, Randagismo
Canicattini Bagni, Centro agricolo del marmo e del Liberty
Simbolo della città, il Ponte di Sant’Alfano, fu costruito nel 1796 per volere del Marchese Daniele;permetteva di collegare agevolmente il paese di Canicattini Bagni con il feudo di S. Alfano.
Il Ponte è caratterizzato dalla presenza di un grande arco in pietra calcarea, posto nella parte terminale. Sull’arco trovano posto due statue, ormai logore, con in mano rispettivamente un pane e un fiasco di vino. Una leggenda vuole che le due statue rappresentino due personaggi dai nomi di Currarinu e Calamaru, due campieri (guardie private di una tenuta agricola), divisi da profondo odio e rivalità, i quali un giorno si dettero appuntamento sul ponte per sfidarsi. Il duello si concluse con la reciproca uccisione.
Toponomastica – Il nome Canicattini deriva dall’arabo Ayn-at-tin (sorgente del fango), mentre l’appositivoBagni proviene dal nome dei feudatari che possedevano la regione, i marchesi Daniele del feudo Bagni. Nonostante l’assenza di pozze termali, l’archeologo Santino Alessandro Cugno ha ipotizzato che la denominazione dell’ex feudo Bagni potrebbe essere collegata all’esistenza di antiche cisterne e vasche collegate ad una stazione di sosta, ubicata esattamente a metà del cammino per Akrai (l’antica via Acrense, 39 km circa, d’epoca greca che attraversava la contrada Bagni), in una posizione strategica lungo l’antica via Selinuntina.
Origini – La presenza umana nella zona, fin da tempi remoti, è testimoniata da molteplici ritrovamenti a partire dalle tombe a forno, che attestano la presenza dei Siculi nel territorio, fino alle necropoli, alle cisterne ed alle vasche di epoca ellenistica. Ben più documentata è la presenza dei Romani e dei Bizantini: ville, necropoli e chiese ci danno la misura della consistenza degli insediamenti attorno ai possedimenti nobiliari. Sul finire del Trecento, Canicattini era censita come baronia appartenente a Don Giovanni Migliotta; da alcuni documenti, risulta che il feudo era adorno del mero e misto impero cioè di tutte quelle prerogative che consentivano al barone di amministrare la giustizia dei vassalli. Tale privilegio, in mano ai baroni poco scrupolosi, dava luogo spesso ad abusi di ogni sorta contro la libertà personale dei sudditi. Il territorio rimase feudo baronale fino al 1681, quando entrò in possesso del marchese Mario Daniele che promosse la nascita del centro abitato, denominato in un primo momento Bagni Canicattini. Tuttavia, solo dopo il violentissimo terremoto del 1693, che distrusse gran parte della regione iblea, il paese conobbe un significativo incremento demografico a causa dell’afflusso di popolazione dai centri più colpiti.
Canicattini Bagni contemporanea – La storia successiva del paese è accomunabile a quella dell’intera isola: il passaggio alla casa Savoia nel XVIII secolo; la breve dominazione austriaca; il regno borbonico delle Due Sicilie ed infine, nel 1861, l’annessione al Regno d’Italia. Nel corso dei primi anni del Novecento la zona fu interessata da un forte flusso migratorio verso gli Stati Uniti d’America, che ha provocato un consistente calo demografico.
Centro storico – Caratterizzato da stupendi monumenti in stile liberty, costruiti tra la seconda metà dell’800 e l’inizio del’900, è reputato uno dei più eleganti della Provincia di Siracusa. Comprende circa l’85% del tessuto urbano di Canicattini, presenta una regolare struttura a griglia definita dalle lunghe vie cittadine, fra le quali, di maggior importanza sono via Vittorio Emanuele, via Umberto I e via 20 Settembre. Quest’ultima funge anche da piazza principale della città, vi si affacciano la Chiesa Madre ed il Municipio cittadino. L’area più antica del centro storico è posta ad occidente presso il Ponte di Sant’Alfano. La parte vecchia della città, oggi occupata in gran parte dalla Villa Comunale, comprendeva due Chiese rispettivamente consacrate a San Nicola di Bari e a San Giovanni, andate purtroppo distrutte durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693. Quasi 100 anni dopo l’evento sismico l’abitato venne ricostruito più ad est.
Architettura Religiosa
- La Chiesa Madre Santa Maria degli Angeli, sita in Piazza 20 Settembre è l’edificio sacro più rappresentativo della città di Canicattini Bagni. Edificata a partire dal 1852 sul sito ove sorgeva una piccola chiesa baronale, è uno dei massimi esempi di architettura tardo barocca della zona. Il progetto settecentesco ad unica navata, venne ampliato nel secolo seguente. I lavori terminarono nel 1888 grazie anche al contributo ed all’interessamento dell’allora Arcivescovo di Siracusa Mons. Benedetto La Vecchia che, nel 1881, aveva elevato la chiesa a parrocchia, consacrata nel 1884. La facciata presenta tre portoni, quello centrale è sormontato dalla scritta Mater Ecclesia S. Marie Angelorum; frontalmente e lateralmente sono visibili le aperture ad arco che incorniciano tre campane, termina con un orologio sorretto da due Angeli. Al suo interno, il grande altare maggiore è posto alla fine della navata centrale, sormontato da un imponente quadro raffigurante la Madonna dell’Assunta del Tiziano, opera del canicattinese Antonino Cianci. L’abside con volta a calotta, è decorata da affreschi. La navata di destra è caratterizzata da un antico battistero e, in ordine, dagli altari ospitanti le statue di Sant’Antonio Abate, San Vincenzo Ferrer, Santa Teresa, Madonna del Carmelo. In fondo, la cappella con l’altare in cui si custodisce il venerato simulacro di San Michele Arcangelo, Patrono di Canicattini. Nella navata di sinistra troviamo invece gli altari con le statue della Madonna del Rosario, la Crocifissione, l’Ecce Homo, San Giuseppe. In fondo, la cappella con l’altare del Santissimo. Degno di nota, è l’antico organo posto nella navata centrale.
- La Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, posta in via De Pretis, è conosciuta dai locali comeL’Armi o privatori; edificata nei primi anni del ‘700 come chiesa votiva per gli abitanti del centro storico, ha un’unica navata ed ècaratterizzata da un portone inquadrato da un doppio ordine di colonne in stile ionico.
- La Chiesa di Maria SS. Ausiliatrice,chiamata anche A Cresia d’à Matr’Aiutu, situata al centro di Via Umberto I, è costruita secondo i dettami dello stile liberty che caratterizza il centro storico cittadino.
Architettura Civile
- Il Palazzo Carpinteri – Ficara, costruito nell’ultima metà dell’800 in stile tardo-neoclassico, è posto tra le vie 20 Settembre e Silvio Pellico. Apparteneva all’aristocratica famiglia Carpinteri come i limitrofi Palazzi Carpinteri – Gozzo (Municipio) e Carpinteri – Messina (Biblioteca). Il palazzo passò poi alla famiglia Cassarino. La facciata dell’edificio alterna forme semplici ad eleganti decorazioni. È divisa in due ordini orizzontali di cui quello inferiore formato da diverse aperture arcuate, quello superiore ricco di balconi sorretti da eleganti mensoloni squadrati e contrafforti a decorazione geometrica. Un’elegante merlatura cinge il frontone del palazzo sopra il quale si ergono tre eleganti pinnacoli a coppa. L’interno del palazzo, ospita esercizi commerciali, abitazioni ed uffici privati. Alcuni ambienti hanno mantenuto interni d’epoca con elementi architettonici in stile tardo-neoclassico.
- Palazzo Carpinteri – Messina: ad oggi è sede della Biblioteca comunale e della Scuola musicale intitolata al canicattinese Arturo Basile. La facciata del palazzo in stile tardo-neoclassico è solcata da pilastri a gradoni con eleganti capitelli; divisa in due ordini orizzontali, presenta al livello inferiore quattro aperture arcuate, a quello superiore altrettanti balconcini sostenuti da mensoloni con decorazioni scultoree raffiguranti motivi floreali.
- Palazzo D’Amico, posto tra la Via dei Mille e la Via dei Vespri è un possente palazzo tardo-neoclassico con decorazioni in stile liberty sorto alla fine dell’800. Ad oggi l’edificio ospita abitazioni private ed una farmacia. La facciata principale è divisa in due ordini orizzontali da una grande balconata sorretta da eleganti mensoloni squadrati. Il prospetto di Via dei Mille presenta finestre con corniciatura a lastroni di pietra. Il palazzo è cinto da un’elegante merlatura posta nel suo frontone.
- Il Palazzo Papa, in Via Vittorio Emanuele, è il più elegante edificio in stile liberty di Canicattini Bagni. Fu edificato per la famiglia Papa dall’Architetto Sebastiano Bonaiuto nei primi anni del 900, la facciata si compone di due ordini orizzontali, risulta ricca di decorazioni scultoree. L’ordine inferiore, con parete a gradoni, presenta uno stupendo portale arcuato solcato da due grossi pilastri; i travoni che sostengono il balcone centrale sono riccamente decorati con mascheroni grotteschi raffiguranti mostri antropomorfi circondati da ghirlande floreali e conchiglie di pietra. Sulla sommità del portale, un mascherone raffigurante un volto fanciullesco incorniciato da ghirlande floreali, è posto al di sotto di un grifone alato che funge da sostegno centrale per il sovrastante balcone. L’ordine superiore del palazzo è solcato da quattro grandi pilastri con capitelli corinzi; il balcone centrale è racchiuso da un’elegante balaustra in pietra con formelle raffiguranti figure femminili poste ai lati, mentre eleganti inferriate in ferro battuto con motivi floreali racchiudono i balconi laterali. La sommità del palazzo è coronata da pinnacoli raffiguranti conchiglie di pietra.
- Il Palazzo Formica è un’elegante abitazione in stile liberty posta in Via Garibaldi, fatta erigere dall’omonima famiglia agli inizi del ‘900, è caratterizzata da pregevoli decorazioni scultoree. La facciata, disposta in due ordini orizzontali, è inquadrata da una serie di imponenti doppi pilastri con capitelli a motivi floreali che la dividono in due corpi. Quello posto a sinistra risulta più stretto, possiede un portale arcuato delimitato da pilastrini con capitelli floreali, al di sopra un balcone a balaustra in pietra, sorretto da mensoloni decorati con cartocci floreali, Il corpo di destra, molto più largo, comprende tre portali arcuati, al di sopra un grande balcone sorretto da mensoloni a motivi floreali, presenta due aperture intervallate da una nicchia votiva contenente una pregevole statua dell’Ecce Homo.
- Il Palazzo Rizza, posto in Via Garibaldi, è un edificio in stile tardo-liberty progettato dall’architetto avolese Salvatore Rizza. La facciata presenta due ordini orizzontali: in quello inferiore, con parete a gradoni, si aprono un portale arcuato e due ampie finestre con grata in ferro battuto; l’ordine superiore possiede tre balconi di cui, quello centrale, è sorretto da mensoloni a motivi floreali, l’elegante apertura forma una bifora arcuata decorata da una formella a stella, i balconi laterali risultano più piccoli, sono racchiusi da inferriate in ferro battuto. La facciata è coronata da una merlatura.
Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:
- Villa Comunale: l’interno si ispira al Giardino Ibleo di Ragusa Ibla per la posizione panoramica sulla città; è caratterizzato dalla presenza di vialetti ed aiuole in cui si ritrovano numerose piante mediterranee ed alberi secolari. Al centro della Villa è posto il Monumento ai Caduti della I guerra mondiale, opera in stile liberty innalzata al termine del conflitto per commemorare i giovani canicattinesi caduti al Fronte. Poco distante vi è una bella fontana che sorge sotto un salice secolare. In estate, vi si svolgono spettacoli musicali e folcloristici; costituisce la postazione ideale per ammirare gli spettacoli pirotecnici effettuati soprattutto in onore del Santo Patrono San Michele Arcangelo.
- La Fontana dell’Acqua o Funtana e Canali, è una fonte in stile tardo-liberty posta presso la Via Canale. Si tratta di un’elegante fontana in pietra bianca provvista di vasca semicircolare dentro la quale sorge una spessa colonna corredata di quattro mascheroni grotteschi. Il corpo della fontana possiede degli eleganti contrafforti a spirale e due nicchie ovali, corredate da sei bocche.
Siti Archeologici
I siti archeologici di maggiore interesse sono: Cozzo Guardiole, Petracca, Contrada Bagni, Cava Cardinale, Stallaini. Presso tali siti, è possibile ammirare le numerose necropoli paleocristiane canicattinesi. Degne di menzione, le chiese rupestri di San Marco, Grotta dei Santi di Petracca, Santa Maria ad Alfano; importanti per lo studio della Preistoria siciliana, gli scavi condotti da Santo Tiné nella Grotta del Conzo e nella Grotta Chiusazza. Una delle aree archeologiche di maggiore interesse per le tombe castellucciane e le abitazioni trogloditiche rinvenute, si trova infine in contrada Cugno Case Vecchie, 3 km a nord-ovest di Canicattini, in territorio comunale di Noto.
Le attività economiche principali della città sono legate alla coltivazione di olivo, carrube, cereali,mandorle e ortaggi. Di grande importanza anche l’allevamento ed il settore zootecnico, nonché l’artigianato del marmo, del ferro e del legno.
Evoluzione demografica – All’indomani dell’Unità d’Italia, i residenti ammontano a 5.170 unità; in poco più di mezzo secolo si registra un incremento vertiginoso, la popolazione raddoppia e raggiunge il culmine nel 1921 con 11.809 residenti. Nel decennio successivo si assiste ad un’inversione di tendenza con un calo di circa 2.000 unità, fino agli 8.572 abitanti del 1961. In seguito la città conosce una relativa stabilità demografica dagli anni ’70, 7.548 abitanti, fino ad oggi.
Musei – Il Museo Antropologico del Tessuto, dell’Emigrante e della Medicina Popolare è situato nel centro storico di Canicattini. È uno dei più importanti centri di studio antropologico ed esposizione tematica legata alla vita delle popolazioni della Sicilia sudorientale. In esposizione, capi di vestiario dell’epoca, elementi caratterizzanti lo stile di vita contadino ed i rimedi naturali contro malesseri e malattie, lo stile di vita di coloro che emigravano all’estero. Il Museo è sito all’interno di un’abitazione costruita nei primi del ‘900, finanziata dagli emigranti che lasciavano la città in cerca di fortuna negli Stati Uniti o in America Latina. La costruzione, affidata a noti capomastri, risponde ai dettami dello stile tardo-liberty e presenta ogni sorta di lusso per l’epoca: decorazioni architettoniche, il bagno, interruttori per la luce, rubinetti per acqua calda e fredda e persino i primi elettrodomestici. Al suo interno è possibile visitare numerose stanze: ingresso, Puzzu Luci (cortile), Majazzè (ripostiglio, cantina), Stanza re Picciriddi (cameretta per i bambini), Stanza ri Manciari (sala da pranzo), Cucina, Salotto e Stanza da letto. In esposizione attrezzi agricoli e da lavoro di vario genere, piante mediterranee usate all’epoca come coloranti, una culla ad amaca Naca a vientu, una cucina a legna Tannura, arredi d’epoca quali armadi, grandi comò detti Cantarani, comodini e letti in ferro battuto corredati di tessuti del tempo. La Casa dell’Emigrante ospita il Museo del Tessuto; in esposizione indumenti e tessuti d’epoca ottocentesca e del primo ‘900, una vasta collezione di scialli, coperte, tovaglie Frazzati e tendaggi, ma anche telai e attrezzi per il ricamo ed il cucito, nonché drappi sacri utilizzati per le feste religiose popolari. Nello spazio museale dedicato alla medicina popolare sono esposti antichi strumenti medici, medicinali ed unguenti di fattura artigianale, a base di ingredienti naturali. Il Museo organizza inoltre mostre a tema in relazione alle festività o stagioni. Il piccolo ma interessante Museo Antropologico Memorie e Ricordi dei Canicattinesi è posto in Via Regina Elena. Si tratta di una collezione privata che racchiude la storia della Città dal periodo dell’Unità d’Italia ai primi anni del ‘900 attraverso l’esposizione di mobili, corredi, fotografie, dischi, argenterie, pitture. Presenti anche una biblioteca ed un’emeroteca; ospita convegni, mostre e manifestazioni sulla storia locale.
Biblioteche – Biblioteca Comunale “G. Agnello”; organizza corsi, laboratori ed iniziative legate alla lettura.
Musica – Il comune promuove attività legate alla musica: dal Corpo Bandistico Città di Canicattini Bagni alla scuola Comunale di Musica, fino al Laboratorio Sperimentale di Musica Jazz Sergio Amato.
Sacro e Profano – La Festa di San Michele si celebra il 29 settembre, è dedicata al patrono San Michele Arcangelo; in occasione dei festeggiamenti si assiste ad una carrellata di sagre e manifestazioni, in programma il Palio di San Michele che prevede la tradizionale “Cursa che scecchi” (Competizione con gli asini). Il 24 maggio, Festa di Maria SS. Ausiliatrice. L’ultima domenica d’aprile si svolge la Festa di San Sebastiano; il culto del Santo molto probabilmente proviene dalla vicina città Melilli, da cui si è diffuso in buona parte della Sicilia sudorientale a partire dal 1414, anno in cui venne ritrovata la miracolosa statua di San Sebastiano di Melilli. Sembra che questo culto sia stato alimentato da alcuni Miracoli piuttosto importanti avvenuti nella cittadina canicattinese ad opera del Santo. Con il passare del tempo la festa è andata crescendo divenendo oggi una delle feste sacre più importanti di Canicattini Bagni, celebrata presso la Chiesa delle Anime Sante in cui è collocato il Simulacro del Santo. I riti della Settimana Santa prevedono, per il Venerdì Santo, una lunga processione di cinque ore del Santissimo Cristo attraverso le vie del paese, la domenica di Pasqua è caratterizzata dall’incontro tra il Cristo risorto e la Madonna addolorata, A Paci Paci. Ad Agosto, Raduno Bandistico, la manifestazione ogni anno richiama nella cittadina iblea i migliori gruppi bandistici, italiani ed internazionali.
I piatti di Canicattini si intrecciano con le tradizioni e le festività del luogo e sono l’esempio di una cucina contadina, povera e genuina, tipica dell’area iblea. Tra i piatti tipici si possono degustare: i taccuna, i maccheroni di casa; i lasagnula con pallottine, una lasagna impastata con uovo, cotta nel brodo di gallina, assieme a polpettine di carne; la scilla, una versione locale, in parte simile alla polenta, preparata con farina di grano duro in brodo di broccoletti; le trote alla stimpirata e la salsiccia ai broccoletti. Tra le verdure, ricordiamo le deliziose fave a riminella, servite al dente con olio d’oliva, sale ed origano. Tipiche del luogo, leimpanate, tra le quali troviamo: le impanate c’aiti, con broccoletti, cipolle e patate, e l’nfigghiulata, un rotolo di pasta farcito con verdure autoctone. E ancora focacce e pizze: u scacciuni e u cudduruni. I dolci non sono da meno e tra di essi ricordiamo: u firignuocculu, un dolce simile alle chiacchiere; i biscotti all’anice; le cassatele di ricotta, tipico dolce di Pasqua; le crespelle al vino cotto che, insieme alla pagnuccata e alla giuggiulena, rappresentano i dolci di Natale.
- Giuseppe Agnello (Canicattini Bagni, 1888 – Siracusa, 1976), insegnante, scrittore e antifascista.
- Arturo Basile (Canicattini Bagni, 1914 – Vercelli, 1968), direttore d’orchestra.
- Laura Di Falco (Canicattini Bagni, 1910 – Roma, 2002), scrittrice.
- Salvatore Miceli (Canicattini Bagni, 1921 – Canicattini Bagni, 2006), politico.
- Antonino Uccello (Canicattini Bagni, 1922 – Palazzolo Acreide, 1979), etno-antropologo e poeta.È sicuramente il più insigne personaggio canicattinese, benché abbia operato molto anche in Lombardia.Profondamente attento all’emigrazione siciliana ed alla conseguente perdita del patrimonio culturale della civiltà rurale, si dedicò con grande impegno al recupero di testimonianze sia materiali che orali della cultura popolare locale con l’allestimento di numerose mostre e la pubblicazione delle sue ricerche.La sua attività di studioso emerge in particolar modo con la creazione della casa-museo sita a Palazzolo Acreide.
- Antonio Vasquez (Canicattini Bagni, 1924 – 1996), cantante.
Come arrivare
Canicattini Bagni dista 23 km da Siracusa e 58 km da Ragusa. È collegata al capoluogo attraverso la SP14; provenendo da Catania seguire la E45 e la SS114 in direzione Siracusa, quindi immettersi sulla SP14 in direzione Canicattini. Gli aeroporti più vicini sono: Catania “Fontanarossa”, che dista 73,3 km e 50 minuti in condizioni di traffico normale; Comiso “Pio La Torre”, distante 81,9 km e 1 ora e 17 minuti con traffico regolare. La città non è servita direttamente da una ferrovia. La stazione più vicina è quella di Siracusa che dista 21,4 Km e 24 minuti in condizioni di traffico normale. I collegamenti in autobus con Siracusa e Catania, sono garantiti dall’azienda siciliana trasporti.
Mobilità urbana – La città garantisce un regolare trasporto urbano giornaliero mediante le autolinee dell’Azienda Siciliana Trasporti (AST).