Identita Camporeale

Amministrazione

SINDACO

Luigi Cino

In carica dal: 26/06/2017

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.camporeale.pa.it

Giuseppe Giacone

Deleghe:

Turismo, sport e spettacolo, politiche giovanili e associazionismo, problematiche e bellezza della città, decoro urbano, attività produttive e sviluppo rurale

Francesca Lanfranca

Deleghe:

Lavori pubblici, territorio, ambiente, viabilità e trasporti, urbanistica, acqua pubblica e risorse energetiche, istruzione e formazione e Vice Sindaco

Gambino Elina

Deleghe:

Bilancio e Finanze

Camporeale, la capitale del Legno

Monte Pietroso è un’altura che si staglia alle spalle dell’odierno abitato di Camporeale; a Nord degrada dolcemente verso la vallata che conduce allo Jato. A Sud invece si presenta ripido e domina l’antico alveo di un fiume che nasceva dalle fonti presso Curbici. Sulla cima del monte Pietroso, il terreno è disseminato di frammenti di ceramica indigena dipinta a bande o incisa simile a quella rinvenuta a Segesta, ritenuta elima, di ceramica a vernice nera. Sono state individuate tracce di opere murarie ricollegabili all’esistenza di un centro abitato in vita dal VI al IV sec. A. C. e due necropoli. Una delle due, è stata quasi interamente distrutta dai lavori agricoli, tuttavia è possibile avanzare l’ipotesi dell’esistenza di sepolture in fosse terragne, grazie alla presenza di frammenti di grossi pithoi, di lastroni in pietra e terracotta. La seconda necropoli, era costituita da fosse terragne molto ampie e protette da muretti; l’abbondanza di resti ossei indicherebbe un loro utilizzo per deposizioni ed incinerazioni multiple. I numerosi frammenti di ceramica sono di tipo attico e ionico. Si sono rinvenuti anche frammenti di bronzo e di ferro.

In località Valdibella, comunemente indicata come Guardibella, il Gruppo archeologico Palermitano, ha accertato l’esistenza di una zona ricca di frammenti in terracotta. I cocci rinvenuti, si riferiscono all’epoca romana. Di particolare interesse, il rinvenimento di parte di un mosaico a tessere bianche e di alcuni frammenti di colonne. Ulteriori scavi potrebbero riservare nuove sorprese ed aiutare ad identificare il centro abitato cui i ritrovamenti fanno capo.

Toponomastica – L’attuale toponimo deriverebbe dal latino campus regalis (campo degno del re).

Origini – In questi luoghi un tempo sorgeva il feudo di Macellaro, derivante probabilmente dalla antica città di Makella, distrutta dai Romani nel 260 a.C., situata tra Segesta e Palermo. Ufficialmente, però, la fondazione dell’attuale abitato è datata 1779 per iniziativa di Giuseppe Beccadelli Bologna, marchese di Sambuca, che divenne così principe di Camporeale.

Camporeale contemporanea – Il paese fu inizialmente edificato attorno al palazzo dei gesuiti, secondo un impianto a scacchiera che ancora oggi è riconoscibile. Il terremoto del 1968, però, ha distrutto gran parte della zona più alta dell’abitato, costringendo così gli abitanti a trasferirsi più a sud, nella contrada Mandrianuova. Il territorio comunale si trova a cavallo tra le province di Palermo e Trapani e proprio questa posizione ne ha segnato a lungo le vicende amministrative: dopo 150 anni di contrasti, solo nel 1954 è stato definitivamente assegnato a quella di Palermo.

Al centro del paese si distingue la grande chiesa madre, in stile neoclassico, danneggiata dal terremoto del 1968 e quindi restaurata. Al suo interno ospita un rilievo marmoreo di San Calcedonio del Gagini, una Madonna del Bagnasco ed un grande crocefisso ligneo lasciato dai gesuiti nel 1767. Sulla rocca che sovrasta il paese, all’inizio del XX secolo è stato costruito un santuario dedicato alla Madonna dei Peccatori. Qui si venera una pietra dipinta (con incisa la data 1622) dove è ritratta la Madonna che accoglie sotto il suo mantello i peccatori.

Siti Archeologici

Vi sono due aree di interesse archeologico: Valdibella e Monte Pietroso.

La zona, grazie alla fertilità del terreno, ha sviluppato una forte vocazione viticola, il cui successo è testimoniato dalla presenza della celebre azienda enologica Rapitalà. Da non sottovalutare gli uliveti (per la produzione di olio) che offrono un prodotto delicato ma deciso. Il patrimonio zootecnico, discretamente consistente, annovera 4760 capi ovini e 424 bovini. Si producono anche grano e meloni; ricca e fiorente anche l’industria artigianale del legno.

in aggiornamento

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Sacro e Profano – Patrona del comune è Maria Santissima Assunta, che viene festeggiata il 15 agosto; di rilievo anche la festa in onore di Sant’Antonio da Padova (13 giugno)

Tra i prodotti tipici, da segnalare i salumi artigianali dei fratelli Amato, come la pasqualora ed il marzolino, esportati anche all’estero.

Antonio Beccadelli (1394-1471) detto Il Panormita, appartenente alla famiglia dei fondatori di Camporeale, che fu un grande umanista ed artefice della prima accademia letteraria italiana, nata a Napoli all’inizio del XV secolo.

Come arrivare

Camporeale è collegata alla strada statale 624 Palermo-Sciacca dalla strada provinciale 20 di San Giuseppe e Camporeale e dalla strada provinciale 107 di Capparini. Nel territorio comunale si trovano altre strade provinciali, che assicurano il collegamento con i comuni limitrofi: Strada provinciale 18 di Ponte Murana, che ha inizio nel centro cittadino; Strada provinciale 30 di De Sisa; Strada provinciale 46 di Gallitello.

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