Identità Caltabellotta
Amministrazione
SINDACO
Calogero Cattano
In carica dal: 29/04/2019
Deleghe:
Sito istituzionale
www.comune.caltabellotta.ag.it
Caltabellotta, Triokala, le tre ricchezze di un paese
Il Castello di Caltabellotta è conosciuto sia come Conte Luna che come Castello della Regina Sibilla poiché è storicamente accertato che fu il luogo in cui venne ospitata la regina Sibilla e dove risiedeva, preferibilmente, la famiglia Luna al tempo del “Caso di Sciacca”. Riedificato nel 1090 all’arrivo dei Normanni pochi segni rimangono di quella che doveva essere un’inespugnabile roccaforte: solamente un muro, un significativo portale e le fondamenta di alcuni vani.
Le origini del centro affondano le radici in epoche remote e risalgono al periodo della dominazione del re Kokale, sovrano delle genti sicane. In epoche successive la zona subì l’invasione dei Greci, che la battezzarono Triokala in omaggio alla ricchezza delle sue acque, alla fertilità del suolo ed al forte sistema difensivo (secondo Diodoro). Con l’arrivo dei Romani e degli Arabi il borgo cambiò nuovamente nome assumendo l’appellativo di Kal’at al Ballut (Rocca delle Querce). Sono gli stessi Arabi a realizzare nel sito una grande moschea, ancora oggi visibile, con accanto una torre che funge da minareto e da torre di avvistamento. Il 31 agosto del 1302 nel paese viene firmato il Trattato di Pace di Caltabellotta, con il quale gli Angiò di Napoli riconoscono a Federico III d’Aragona il dominio dell’isola di Sicilia.
Tra i monumenti più rappresentativi della storia e dell’arte locale troviamo il castello; il Castelvecchio; la chiesa di Sant’Agostino; la trecentesca chiesetta di San Lorenzo e la chiesa madre, risalente all’XI secolo.
Siti Archeologici − Di origine preistorica, la Necropoli di Sicana è composta da 22 tombe a grotticella e si trova all’entra del paese. Altri siti archeologici interessati nel territorio del comune sono le Grotte di San Cono, i ruderi della Chiesa di San Benedetto con i relativi scavi archeologici e la Necropoli di contrada San Marco.
La città vanta sin dall’antichità una cospicua produzione di olio di oliva, favorita dalla sua ottima posizione geografica; a primeggiare, in tal senso, è la buscionetta, una varietà locale di oliva che fa parte della coltivazione biancolilla.
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Musei – Il Museo Civico di Palazzo della Signoria ospita una mostra permanente di opere dello scultore Salvatore Rizzuti mentre il Museo del contadino e del pastore, ospitato in una parte del complesso delle Grandi Grotte Sicane e creato nel 1998 da Vincenzo Mulè, propone una rassegna di attrezzi agro-pastorali appartenuti alla famiglia Mulè.
Biblioteche − Biblioteca comunale, piazza Umberto I.
Sacro e Profano – Il presunto miracolo ricevuto dagli abitanti del paese il 27 marzo del 1957 è invece il tema principale di una festa, quella Di li Fimmini: è un vero ringraziamento al Santissimo Crocifisso Dio Vivo ed a Maria Santissima dei Miracoli che, secondo la leggenda, fecero sì che la pioggia arrivasse dopo un lungo periodo di siccità. La processione si suddivide in due fasi e vede i fedeli attraversare le vie del centro con i due simulacri.
Per quanto riguarda i prodotti tipici di Caltabellotta, quasi tutti vengono preparati in occasione delle feste religiose della Santa Pasqua e del Natale. La froscia (a base di uova, pane, formaggio grattugiato, ricotta, latte, asparagi fritti, sale, pepe e melissa) si può trovare su tutte le tavole nel periodo pasquale, mentre caratteristici di quello natalizio sono i cuddureddi, dolci ripieni di confettura di fichi.
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Come arrivare
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