Identità Calatafimi-Segesta
Amministrazione
SINDACO
Antonino Accardo
In carica dal: 29/04/2019
Deleghe:
Polizia Municipale, Protezione Civile, Rapporti con il Parco Archeologico di Segesta, Rapporti con gli altri Enti, Bilancio, Finanze e Tributi
Sito istituzionale
www.comune.calatafimisegesta.tp.it
Antonio Simone
Deleghe:
Lavori Pubblici, Ecologia, Igiene e Sanità, Randagismo, Cimitero, Personale, Acquedotto, Rete Idrica e Fognaria, Depuratore, Pubblica illuminazione, Manutenzione Strade
Manuela Fanara
Deleghe:
Vice sindaco – Servizi Sociali, Politiche Comunitarie e dell’integrazione, Pubblica Istruzione, Rapporti con le associazioni operanti nel settore della promozione sociale e con le comunità del “Terzo Settore” operanti sul territorio, Problematiche relative all’assegnazione e gestione delle Case Popolari, Coordinamento delle attività finalizzate alla diffusione della Legalità
Aurelia Marchese
Deleghe:
Urbanistica, Ricostruzione, Edilizia privata, Sviluppo Economico, Servizi Demografici ed Affari Generali, Contenzioso, Coordinamento delle progettualità per l’acceso ai fondi agevolati regionali, nazionali e comunitari, Patrimonio, Edilizia Scolastica, Edilizia Popolare, Verde Pubblico ed Arredo Urbano
Eliana Bonì
Deleghe:
Sport, Turismo e Spettacolo, Beni Culturali ed Iniziative Culturali e Turistiche, Biblioteca, Musei, Rapporti con le associazioni operanti in ambito sportivo, culturale e turistico, Processi Informatici ed Innovazione Tecnologica, Politiche Giovanili, Razionalizzazione e Gestione Archivi
Calatafimi-Segesta, sulla fertile collina dove vinsero i Mille
L’area archeologica di Segesta, è divenuta parco archeologico nel 2013 e comprende diversi siti: il tempio dorico; il teatro; il santuario di contrada Mango; la casa del navarca (epoca romana); l’area medievale (mura di cinta, castello annesso al teatro, due chiese di epoca normanna, il quartiere medievale e la moschea). L’antica città degli Elimi, in seguito divenuta storica rivale greca di Selinunte, fu devastata dai vandali e scomparve nel Medioevo. Da visitare anche l’ossario di Pianto Romano: eretto sulla vetta del colle, raccoglie le salme dei caduti nella battaglia combattuta dai garibaldini. A sei km da Segesta sgorgano alcune fonti di acque termali solforose e calde (che arrivano a raggiungere i 48°).
La cittadina venne fondata nel XII secolo, in età araba, attorno ad una preesistente roccaforte bizantina, il castello di Eufemio. Da qui l’origine del suo nome Qal’at Fîmî, Calatafimi, che in arabo vuol dire Rocca d’Eufemio. Nel XIV secolo, sotto il dominio degli Aragonesi, la rocca fu riedificata e si realizzarono mura di cinta per l’abitato. Nel XIV secolo divenne feudo proprietà di Guglielmo, figlio di Federico III, mentre nel secolo successivo fu eletto a baronia dei De Prades, ancora dopo dei Cabrera e poi degli Enriquez, che la mantennero come signoria fino alla metà del Settecento. Nel 1693 Calatafimi fu duramente colpita da un violento sisma che la distrusse quasi completamente. Ultimi signori del borgo furono i duchi d’Alba, fino a quando in una famosa battaglia (avvenuta il 15 maggio 1860 sul vicino colle di Pianto Romano) le camicie rosse di Garibaldi sconfissero i Borboni. Dopo essere stato per secoli abitato dai governatori della città, il castello divenne carcere giudiziario dei comuni di Calatafimi e di Vita fino al 1868, anno in cui fu abbandonato ad un destino rovinoso. Intanto la città nell’ultimo secolo si è lasciata alle spalle il primitivo borgo: aumentando il numero degli edifici, delle strutture collettive e delle sedi religiose ha, di fatto, allargato il suo perimetro verso Est. Le rovine del castello, intorno a cui era nata, sono rimaste solitarie sulla vetta del colle.
Calatafimi è una città ricca di beni storici, tra cui molte chiese: la chiesa madre, la chiesa di San Michele, la chiesa di Santa Caterina e la chiesa del Crocifisso; nei dintorni il tempio, il teatro e le rovine di Segesta. Ancora da segnalare i ruderi del Castello di Eufemio. Eretto intorno al 1200, il Castello sorge nella parte più antica e più occidentale della città probabilmente sui ruderi di un altro castello più antico. Oggi purtroppo dell’antico Castello rimangono solo alcune parti delle due torri sul frontespizio, parte della cortina che le congiungeva, i due forti archi del vestibolo, la lunga galleria sottostante alla parte più ad ovest del piano della corte, i grandi muraglioni di sud ed ovest e le due feritoie sul muro di mezzogiorno.
I calatafimesi vivono in una cittadina moderna e ben strutturata, la loro ricchezza deriva ancora dalla terra. Infatti questa è una delle zone più fertili della regione e regala raccolti abbondanti quanto diversificati, tra cui in primis i cereali, seguiti dai legumi, dalle olive, dalla canapa, dagli agrumi e dall’uva da tavola e da mosto. Molta della produzione è destinata all’esportazione. Sul territorio sono presenti anche allevamenti di ovini e bovini.
in aggiornamento
Musei − Nella cittadina sono dislocati tre piccoli musei: il museo civico-archeologico di Segesta, la Casa-museo Garibaldina e il museo etnoantropologico.
Biblioteche – Biblioteca comunale, piazza Plebiscito n. 13.
Teatri − Teatro comunale Felice Cavallotti: si trova di fronte all’ex convento di San Francesco e fu fondato nel 1881 su iniziativa dell’illustre cav. Nicolò Rindello, patriota e pittore.
Musica – Il Gruppo Folkloristico Elimo, nato nel 1984, è stato elevato a gruppo istituzionale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dei festeggiamenti commemorativi dell’Unità d’Italia; ha partecipato all’Expo di Milano nel 2015. L’Associazione Culturale Musicale Calatafimi Segesta, nasce nel 2006 con la fusione fra la Big Band Calatafimi-Segesta e la storica Banda Segesta, le cui origini risalgono a prima del 1900; il repertorio musicale spazia dal classico al moderno, dal folkloristico al religioso e bandistico.
Sacro e Profano – Tra le attrattive folkloristiche della città citiamo l’Estate Calatafimese (manifestazione ricca di eventi tra cui il Premio Internazionale Teatro di Segesta ed il Premio Nazionale Teatro di Segesta), mentre durante tutto il periodo natalizio il vecchio quartiere detto Lu Burgu è animato dal presepe vivente. La festa per il patrono, il Santissimo Crocifisso, si tiene ogni tre o cinque anni. È un evento maestoso che, nei primi tre giorni di maggio, coinvolge tutti i calatafimesi in processione divisi per ceti (in base alla professione). Oggi i più rappresentati sono la Maestranza, i Borgesi, i Massari ed i Cavallari. Il sacro rito ebbe inizio nel 1657 quando al crocefisso ospitato nella chiesetta di Santa Caterina furono attribuite alcune guarigioni miracolose.
in aggiornamento
- Arcangelo Placenza da Calatafimi (1390-1460), presbitero e religioso francescano, venerato come beato dalla chiesa cattolica
- Domenico Saccaro (Calatafimi Segesta 1805-5.10.1881), sindaco, filantropo, fondatore dell’Albergo di Mendicità.
- Pietro Nocito (Calatafimi Segesta, 1841 – Roma, 1904), giurista, docente universitario, deputato.
- Francesco Vivona (Calatafimi Segesta, 1866 – Chieti, 1936), poeta, letterato.
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in aggiornamento