Identità Calatabiano
Amministrazione
SINDACO
Giuseppe Intelisano
In carica dal: 14/06/2017
Deleghe:
Protezione Civile – Gestione e Vigilanza del Territorio – Edilizia ed Urbanistica, Lavori Pubblici – Attività Produttive e Sviluppo Economico – Politiche Comunitarie e di Concertazione – Polizia municipale – Personale – Servizi Legali ed ogni altra competenza il cui esercizio non sia stato attribuito agli assessori
Sito istituzionale
www.comune.calatabiano.ct.it
Letteria Miano
Deleghe:
Vicesindaco – Sport, Turismo e Spettacolo – Finanze, Entrate e Patrimonio – Attività di Pianificazione, Programmazione e di Controllo – Verde Pubblico ed Arredo Urbano decentrati per la frazione Pasteria – Lapide – Ponte Boria
Giuseppe Miuccio
Deleghe:
Viabilità, Circolazione e Segnaletica Stradale – Idrico – Integrato e Rifiuti Solidi Urbani – Pubblica Illuminazione – Manutenzione Demanio e Patrimonio – Gestione e Vigilanza del Territorio
Liborio Mario Corica
Deleghe:
Necroscopici e Cimiteriali – Igiene e Sanità – Politiche Giovanili e per le Pari Opportunità – Demografici, Elettorale e Statistica – U.R.P. – Partecipazione e tTasparenza
Vincenzo Massimiliano Ponturo
Deleghe:
Informatici – Socio-Culturali, Beni Culturali, Biblioteca e Archivio Storico – Pubblica Istruzione, Assistenza Scolastica, Trasporto ed altri Servizi Scolastici – Affari Generali ed Organi Istituzionali – Socio-Assistenziali
Calatabiano, il Castello di Biano
Parco Fluviale dell’Alcantara: la zona comprende il corso del fiume Alcantara, che dalla sua sorgente sui monti Nebrodi attraversa diversi Comuni fino alla foce nel lungomare di Calatabiano, in località San Marco. Nella vicina Motta Camastra è possibile visitare le Gole dell’Alcantara, uno splendido spettacolo naturalistico disegnato dal corso del fiume, che attraverso un canyon costituito da pietra lavica, laghi e cascate si dirige verso il mare. Caratteristica è la temperatura delle acque, che in tal punto si mantengono gelide, tali da permetterne l’attraversamento con delle tute speciali da noleggiare in loco.
Spiaggia di San Marco: litorale di finissima spiaggia bianca attrezzato con strutture turistiche e balneari.
Toponomastica – L’origine del nome è di derivazione araba: Kalaat-al Bian, ossia castello (Kalaat) di Biano (al Bian), signore che la governò durante la dominazione saracena.
Origini – Il primo nucleo abitativo, secondo alcuni storici, sarebbe precedente all’arrivo degli Arabi; con molta probabilità infatti, data l’importanza strategica del territorio, una fortezza doveva essere già presente in epoche più remote. I reperti più antichi infatti daterebbero le origini di Calatabiano intorno al II secolo dopo Cristo, ma è probabile che già i Siculi, o i Greci, fossero presenti sul territorio. Il castello ad oggi esistente, fu comunque opera degli Arabi, che nel 902 partirono da queste terre alla conquista di Taormina. Nel 1132 in epoca normanna, Calatabiano, divenne baronia sotto Ruggero II. Numerosi signori si succedettero nel corso dei secoli; il periodo più florido è sicuramente legato alla dominazione della famiglia dei Cruyllas (catalani di origine), che si insediarono nel 1396 e restarono al potere per circa un secolo. Il feudo in seguito passò sotto l’egida della famiglia dei Moncada e successivamente entrò nei possedimenti del casato dei Gravina, principi di Palagonia, che lo mantennero fino all’abolizione del regime feudale nell’Ottocento. Il paese dovette affrontare diverse sciagure: nel 1544 il borgo fu saccheggiato dal pirata Dragut, mentre nel 1677 il castello divenne teatro di scontro tra i dominatori spagnoli ed i Francesi. Nel 1693 subì anche una terribile calamità naturale: il terremoto della Val di Noto, in seguito al quale il nucleo abitativo ed il castello furono completamente abbandonati e la popolazione si rifugiò nella zona ai piedi delle colline. Nel 1813, con la fine del feudalesimo in Sicilia, Calatabiano divenne un comune autonomo.
Calatabiano contemporanea – Oggi Calatabiano è un piccolo Comune di memoria medievale che grazie alla valorizzazione del passato ed alla indiscutibile bellezza del territorio, sta divenendo un’interessante metà turistica.
Centro storico – Converge nella piazza centrale, dove si affaccia la chiesa della Maria Santissima dell’Annunziata. Poche le architetture antiche, soppiantate in buona parte da costruzioni di epoca moderna.
Architettura Religiosa
- Chiesa di Maria Santissima dell’Annunziata: la chiesa domina la piazza principale del paese, ed è stata costruita nel Settecento. La struttura è ad un’unica navata e custodisce un crocifisso in legno del Cinquecento opera di Giovanni Salvo D’Antonio discepolo della scuola di Antonello da Messina.
- Chiesa di Gesù e Maria: piccola chiesa costruita dopo il sisma del 1693 grazie alle offerte delle famiglie benestanti della zona. Presenta un semplice prospetto in muratura abbellito da un portone e una scalinata costruiti in pietra lavica e da una torre campanaria. L’interno è composto da una sola navata decorata con stucchi e affreschi, e custodisce delle tele di origine seicentesca con un importante tabernacolo in legno rivestito in oro.
- Chiesa del Santissimo Crocifisso: edificata nel 1484, come si evince dall’iscrizione ancora oggi visibile nel fregio che riporta anche il nome dell’Arcivescovo Eufemio, suo fondatore, la chiesa si trova nella strada di percorrenza in direzione del castello arabo-normanno. La facciata è in muratura, ma abbellita da un maestoso campanile merlato. Al suo interno, degni di nota, la tela raffigurante la Madonna col bambino ed il simulacro di San Filippo Siriaco.
Architettura Civile
- Castello di San Marco: si trova sulla spiaggia di pertinenza della città (San Marco) ed è stato edificato nel Seicento su commissione dei principi di Palagonia. Originariamente comprendeva più edifici accorpati tra loro, dei quali oggi non è rimasta alcuna traccia ad eccezione della chiesetta dedicata al culto di Sant’Antonio da Padova. Nell’Ottocento divenne di proprietà dei baroni Pennisi di Floristella, originari di Acireale, che lo ampliarono con le abitazioni destinate ai contadini e con le cantine.
Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:
Chiesa della Madonna dell’Imperio; Chiesa della Madonna del Carmelo; Monumento a Santa Caterina d’Alessandria.
Siti Archeologici
- Castello: sorge sul promontorio e si raggiunge attraverso un ascensore panoramico o tramite una scalinata in pietra immersa nella campagna, dalla vegetazione tipicamente mediterranea nella quale si svolge anche la processione del simulacro per la festa del Santo Patrono. Le sue origini risalgono all’epoca della dominazione araba in Sicilia, durante la quale si hanno notizie di un Kalaat-al Bian, ossia un Castello di Biano (suo proprietario). In epoche successive venne rinforzato e ampliato, in particolar modo dalla famiglia Cruyllas, con mura di cinta merlate e dotate di saettiere, e con l’edificazione di un portale d’ingresso composto da pietra lavica ed arenaria. Il terremoto del 1693 lo colpì rovinosamente, tanto da essere rimasto abbandonato per parecchi anni. Negli anni Duemila è stato oggetto di grande ristrutturazione, ad oggi è sede di esercizi adibiti alla ristorazione.
L’economia del paese si basa principalmente sul settore agricolo, nello specifico sulla coltivazione di agrumi e frutta (perlopiù nespole). Sporadica la presenza di industrie, per lo più impiegate nel settore dell’edilizia e della produzione di mattoni. Il lido di San Marco, con i suoi 2,5 chilometri di spiaggia di ciottoli, costituisce il principale polo turistico.
Evoluzione demografica – La popolazione in crescita fino agli anni Sessanta, ha registrato un picco di 6.133 unità nel censimento del 1961, dovuto probabilmente allo sviluppo del settore agrumicolo supportato dalle esportazioni estere. Dagli anni Settanta in poi ha risentito, invece, di un lieve calo dovuto all’emigrazione degli abitanti verso il Nord Italia, in cerca di occupazione. La maggior parte dei cittadini occupa il centro del territorio comunale, con una presenza ridotta nelle due frazioni di Pasteria e Ponte Boria.
Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Calatabiano al 1° gennaio 2016 sono 141 e rappresentano il 2,7% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 47,5% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Federazione Russa (10,6%) e dall’Ucraina (7,8%).
Biblioteche – Biblioteca Comunale. Via Vittorio Veneto n.95
Cinema – Il Comune è stato set cinematografico per Il Padrino Parte III (Francis Ford Coppola – 1990)
Sacro e Profano – Festa di San Giuseppe, 19 Marzo. Nella frazione di Pasteria si celebrano i festeggiamenti in onore del Patriarca, condotto in corteo dai fedeli che offrono in suo onore uno spettacolo di fuochi d’artificio. Pasqua. Il Venerdì Santo si svolge una solenne processione lungo le vie cittadine che accompagnano il simulacro del Cristo Morto durante la Via Crucis. Festa di San Giorgio, 23 Aprile. Festa di celebrazione del Santo Patrono, che viene portato in corteo all’interno del circuito storico in un’atmosfera di festa fatta di spettacoli pirotecnici, bande musicali e bancarelle di prodotti artigianali e gastronomici. Sagra della nespola, seconda Domenica di Maggio. Occasione di degustazione di uno tra i frutti più coltivati nella zona grazie alla favorevole predisposizione climatica. Vengono allestiti stand di artigianato locale ed è possibile assistere a spettacoli musicali. Calata di San Filippo Ciriaco, il terzo Sabato di Maggio. Tradizionale e caratteristica discesa, in corsa lungo la strada di campagna dissestata, del simulacro del Santo dalla chiesa del Santissimo Crocifisso adiacente al castello arabo-normanno, verso il centro del paese. I festeggiamenti iniziano di mattina con la tipica vestita del Santo da parte dei fedeli con corone di fiori. Nel pomeriggio si assiste alla calata, accompagnata dal corteo storico con i costumi d’epoca alla Corte dei Cruyllas. Secondo la leggenda, San Filippo Ciriaco venne incitato da Satana a sfidare Dio che, se davvero fosse stato misericordioso, avrebbe dovuto liberarlo dalle catene con cui egli avrebbe incatenato il Santo. Filippo accettò la sfida e, una volta legato, riuscì a liberarsi rapidamente legando a sua volta Satana con dei fili della sua barba, inseguendolo fin dentro l’Inferno dal quale tornò ricoperto di fuliggini, motivo per cui il Santo viene rappresentato di colore nero. Acchianata di San Filippo Ciriaco, la quarta Domenica di Maggio. La giornata prevede la risalita del simulacro del Santo, dopo la discesa del sabato precedente, fino alla chiesa del Santissimo Crocefisso. La tradizione vuole che il fercolo sia portato a spalla dai pretendenti alla calata, cioè coloro che potranno sostenerlo nella discesa dopo aver effettuato sei anni di salita della statua. I portatori cingono il capo con dei fili gialli, rossi e verdi, ricordo dei fili con cui San Filippo strinse in cattura Satana. Festa della Madonna del Carmelo, 16 Luglio. Celebrazioni religiose con processione del simulacro accompagnato dai fedeli con fiaccole lungo il centro storico. Colori e Sapori di Sicilia, Agosto. Manifestazione estiva di promozione delle specialità enogastronomiche dell’Isola, durante la quale vengono ricordate le tradizioni folcloristiche con cortei in costume tipico, sfilate di carretti siciliani, Opera dei Pupi, giochi popolari e spettacoli musicali. Serate Medievali, Agosto. Rappresentazioni di scenari di vita medievale, con il Palio dei Cruyllas, allietato da sbandieratori e da un corteo in costumi dell’epoca, la festa del borgo, durante la quale giocolieri e menestrelli girano per le vie della città addobbata con bancarelle di degustazione di piatti tipici della tradizione medievale e le serate Saracene, allietate da spettacoli musicali e cortei storici e degustazioni eno-gastronomiche. Muzikfest, Agosto. Festival di musica locale e indipendente che si svolge lungo la spiaggia di San Marco. Sagra del Pesce, Agosto. Degustazioni di pescato locale, in un’atmosfera di spettacoli musicali e stand di artigianato. Natale. 13 Dicembre – 6 Gennaio. Molti gli eventi organizzati durante le festività natalizie, che si aprono con i falò di cannici in occasione di Santa Lucia. Si tratta di un’antica tradizione che consiste nell’accensione di un fascio di canne davanti l’uscio di ogni famiglia, al fine di illuminare il cammino della protettrice della vista. Caratteristici sono il falò in piazza, detto ’A Zuccata, che si accende la Vigilia di Natale, il Presepe Vivente allestito per tutto il periodo e una mostra di presepi artistici.
La cucina della cittadina è costituita da piatti semplici e contadini, come le zuppe di legumi o la cuccìa, tipico impasto di riso e frumento bollito che si prepara in occasione della festa di Santa Lucia. Tradizionali anche il pane di farina di ceci e lezeppole, impasto di riso bollito nel latte e fritto, poi aromatizzato con il miele tipico della festa di San Giuseppe. Diffuse le specialità di pesce, quali le sarde a beccafico, ossia imbottite a mo’ di panino e fritte, e tutta la gastronomia d’asporto, la cosiddetta tavola calda, quali arancini, pizzette e cartocciate, ossia impasti di pane ripieni di formaggio, salsa di pomodoro e prosciutto. Tipiche del periodo di San Martino le preparazioni della mostarda, una sorta di marmellata fatta con il mosto e aromatizzata con spezie quali cannella e chiodi di garofano, e della cotognata, una gelatina preparata con le mele cotogne da gustare sia fresca che essiccata.
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Come arrivare
In auto è possibile arrivare a Calatabiano da Catania attraverso l’autostrada A18/E45, prendendo l’uscita Fiumefreddo e proseguendo dritto fino a destinazione; da Palermo bisogna imboccare la E90, poi la A19, entrare in A18/E45 e uscire a Fiumefreddo, per poi proseguire fino a destinazione. L’aeroporto di riferimento è quello Catania “Fontanarossa”, che dista circa 53 km, mentre la stazione ferroviaria è all’interno della cittadina. In autobus è possibile arrivare servendosi delle linee AST, Azienda Siciliana Trasporti, o Buda.
Mobilità urbana – Le autolinee urbane sono gestite dall’AST, Azienda Siciliana Trasporti.