Identità Biancavilla
Amministrazione
SINDACO
Antonio Bonanno
In carica dal: 11/06/2018
Deleghe:
Beni Culturali – Rifiuti – Igiene e Sanità – Bilancio – Ambiente – Personale – Affari Generali – Contenzioso – Spettacolo – Grandi Eventi – Politiche Energetiche
Sito istituzionale
www.comune.biancavilla.ct.it
Mario Amato
Deleghe:
Vice Sindaco – Lavori Pubblici – Urbanistica – Manutenzione – Arredo Urbano – Verde Pubblico – Amianto – Politiche del Lavoro – Rapporti con il Parco – Rapporti con il Consiglio Comunale
Daniela Russo
Deleghe:
Pubblica Istruzione – Manutenzione Edifici Scolastici – Pari Opportunità – Patrimonio – Protezione Civile – Educazione Civica – Randagismo
Alfio Stissi
Deleghe:
Servizi sociali – Politiche Agricole – Tributi – Servizi Cimiteriali – Polizia Municipale – Rapporti con Gal Etna – Viabilità e Sviluppo Economico
Giulio Khalil
Deleghe:
Politiche Giovanili – Associazionismo – Sport – Impianti Sportivi – Turismo – Manifestazioni Estive
Biancavilla, la città dei tre patroni
Chiesa Madre di Maria Santissima dell’Elemosina: sita nel centro storico del comune, fu probabilmente costruita tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, subito dopo la fondazione della città nel 1488 da parte di una colonia di cittadini albanesi. La Chiesa venne poi ampliata e ristrutturata nel corso del Seicento e del Settecento fino ad assumere l’aspetto attuale. Il valore artistico e architettonico della facciata, ultimata solo alla fine dell’Ottocento, risiede nella felice armonizzazione eseguita dall’architetto milanese Carlo Sada tra l’antica facciata preesistente e la nuova, realizzata in stile barocco nel 1899 insieme al nuovo campanile che con i suoi 46 metri di altezza è il più alto della provincia di Catania. La Chiesa è a tre navate: la navata centrale è delimitata da grossi pilastri che terminano con ricchi capitelli corinzi. Ai lati dell’abside maggiore si apre a sinistra la Cappella del Santissimo Sacramento e a destra quella della Madonna dell’Elemosina dove è custodita un’importantissima icona bizantina della Madonna dell’Elemosina che la tradizione vuole sia stata portata dai profughi albanesi e che è ritenuta miracolosa. Nel transetto sinistro si apre un grande portale in legno massiccio dal quale si accede alla Cappella barocca dedicata a San Placido che custodisce la statua del Santo e le pitture di Giuseppe Tamo da Brescia raffiguranti il Martirio e l’Apoteosi del Santo. Dello stesso autore la grande tela della Madonna dell’Elemosina con Santi, datata 1726, e la tela raffigurante il compatrono della città San Zenone affiancato da San Francesco e San Filippo Neri.
Il Parco dell’Etna: un’ampia area del territorio di Biancavilla ricade all’interno del Parco dell’Etna, il vulcano più alto d’Europa, inserito il 21 giugno 2013 tra i siti naturali patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Il Parco, istituito nel marzo del 1987, è caratterizzato da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti boschi e aree desolate ricoperte da roccia magmatica e periodicamente soggette all’innevamento ad alte quote. Su alcuni versanti del vulcano, intorno ai 2.000 metri, è possibile ammirare il Pino loricato, la Betula aetnensis ed il Faggio, scendendo di quota si incontrano anche il Castagno, l’Ulivo e la Ginestra dell’Etna. Sul vulcano vivono l’istrice, la volpe, il gatto selvatico, la martora, il coniglio, la lepre, la donnola, il riccio, il ghiro, il quercino, varie specie di topo, pipistrello e serpente.
Toponomastica – Il nome originario del comune, Callicari o anche Poggio Rosso o Casale dei Greci, risale al 1482, anno in cui una comunità di albanesi che si era rifugiata in Sicilia a causa delle pressioni islamiste turche, si stanziò nel territorio. Successivamente il nome del comune mutò prima in Albavilla e infine, nel 1599, nell’attuale Biancavilla, forse in omaggio alla regina Bianca di Navarra.
Secondo la leggenda, il piccolo gruppo di albanesi arrivati a Callicari o Pojo Rosso, avrebbe appeso a un albero un prezioso quadro della Madonna portato dall’Albania insieme a un reliquario d’argento con la statuetta e una reliquia di San Zenone, una croce di legno e una campana. Il giorno dopo, quando provarono a togliere il quadro dall’albero, trovarono i rami così attorcigliati intorno ad esso da doverli recidere per liberarlo. L’evento fu interpretato come un preciso desiderio della Madonna che rimanessero in quel luogo e dunque abbandonarono il pensiero di ripartire e si fermarono definitivamente a Callicari.
Origini – Le tracce dei primi insediamenti umani risalgono all’età neolitica: frammenti di vasellame e strumenti litici come coltelli in selce testimoniano la frequentazione del luogo; tuttavia la nascita effettiva di un centro abitato risale allametà del XV secolo, quando una colonia di profughi albanesi ottenne lalicentia populandi, ovvero il permesso di insediarsi e popolare la zona. A concedere l’atto nel 1488 fu il conte Giovan Tommaso Moncada della contea di Adornò, l’odierna Adrano. Dopo alterne vicende il borgo mutò nuovamente nome in Albavilla e soltanto a partire dal 1599 acquistò quello definitivo di Biancavilla. Nel corso del Seicento e del Settecento si ebbe un sensibile sviluppo artistico di cui rimangono tracce nelle chiese e negli edifici che abbelliscono il centro cittadino. Contemporaneamente iniziò a costituirsi una borghesia benestante a cui si contrapponevano un ceto contadino ed un bracciantato sempre più politicizzati. Lo scontro tra queste classi sociali per il diritto alla terra ha rappresentato una costante in tutta la storia di Biancavilla; le rivolte infatti continuarono per tutto l’Ottocento. Nel corso del XIX secolo, alle rivendicazioni contadine si affiancarono quelle per l’indipendenza dai Borbone e l’adesione al progetto unitario. I patrioti di Biancavilla furono, tra quelli dei comuni etnei, coloro che diedero il maggiore contributo all’impresa garibaldina.
Biancavilla contemporanea – Con l’Unità d’Italia la situazione non migliorò, complice una serie di calamità naturali quali colera, vaiolo e difterite. Intanto la situazione nelle campagne rimaneva molto critica, i contadini dopo i proclami garibaldini, chiedevano a gran forza di poter entrare in possesso delle terre disponibili. Un clima di grave conflittualità che si protrasse fino al secondo dopoguerra quando, con lo Sciopero al Contrario, i contadini misero in campo una singolare protesta contro lo Stato: per contestare la richiesta avanzata dal governo di restituzione dei suoli, gli agricoltori misero in atto l’occupazione delle terre demaniali libere. L’occupazione terminò con la cessione, da parte dello Stato, delle terre ai contadini.
Centro storico – Tra gli edifici principali della città, si annoverano la Chiesa Madre dedicata alla Madonna dell’Elemosina e la Chiesa del Rosario che insieme alla basilica e ai palazzi limitrofi costituiscono il centro monumentale della città.
Architettura Religiosa
- Chiesa Madre dedicata alla Madonna dell’Elemosina: alla struttura attuale, degli inizi del Settecento, si è aggiunta nell’Ottocento una torre campanaria abbellita con le statue dedicate a Santa Caterina, San Placido, San Zenone e San Giuseppe. All’interno, tra le tre navate e i quattordici archi sono conservati tele, dipinti ed il ricco Tesoro della Madonna costituito da molti pezzi preziosi come la Riza o Corazza dell’Icona della Madonna dell’Elemosina (in argento, oro e pietre preziose incastonate); l’evangelario e il braccio reliquiario di San Placido, tutti realizzati in argento e oro.
- La Chiesa del Rosario sorge di fianco alla Chiesa Madre; la facciata imponente in stile barocco è opera di Carlo Sada ed è composta da gigantesche colonne che coronano il portale d’ingresso e da un importante campanile. L’interno della Chiesa si presenta con un’ampia navata senza transetto, del più puro stile barocco settecentesco, con grandi colonne corinzie adornate di stucchi rappresentanti foglie d’acanto.
- Chiesa di Santa Maria Annunziata, fu edificata dagli antichi coloni albanesi all’inizio del XVII secolo in onore della Madonna. L’edificio venne notevolmente ingrandito nella prima metà del Settecento con il prolungamento della navata centrale e la costruzione del transetto e delle navate laterali interamente affrescate dal pittore Giuseppe Tamo da Brescia.
- Chiesa e Convento di San Francesco. Costruito nel 1686, il convento è ancora oggi un punto di riferimento dal punto di vista della fede ma anche per quanto riguarda l’aiuto ai più bisognosi. La Chiesa, presenta un’unica navata ed un chiaro stile barocco, venne edificata intorno al 1700.
Architettura Civile
- Villa delle Favare, ubicata al limite del centro storico, la residenza signorile settecentesca fu di proprietà del marchese Ugo delle Favare. Dopo anni di totale abbandono, la villa è stata acquistata e restaurata dal comune e attualmente ospita mostre, esposizioni ed eventi.
- Palazzo Bruno, elegante edificio ottocentesco dove nacque il poeta Antonio Bruno.
Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:
Chiesa di Santa Maria delle Grazie; Chiesa dell’Immacolata o della Badia; Chiesa di Santa Maria della Mercede; Chiesa di Santa Maria dell’Odigitria; Chiesa di Sant’Orsola; Chiesa dei Santissimi Nomi di Gesù e Maria; Chiesa di San Giuseppe allo Spasimo; Chiesa di Sant’Antonio da Padova; Chiesa di San Gaetano, Chiesa e Monastero di Santa Chiara; Chiesa di Cristo Re; Chiesa del Sacro Cuore di Gesù; Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio; Chiesa del Santissimo Salvatore; Chiesa ed Eremo di Santa Maria in Vallelato; Palazzo Portale-Levi; Palazzo Spampinato; Palazzo Giuliano; Palazzo Milone; Palazzo Portale-Ciraulo; Palazzo Uccellatore; Palazzo Spina; Palazzo Sciacca; Palazzo Scaramelli; Palazzo Raspagliesi; Palazzo Portale Cantarella; Palazzo Salomone; Palazzo Ciraolo; Orto botanico.
Siti Archeologici
La straordinaria quantità di siti archeologici presenti in tutta la zona della Valle del Simeto e sul versante occidentale dell’Etna interessa anche la zona del comune di Biancavilla dove sono stati ritrovati importanti reperti oggi conservati presso il Museo civico di Adrano. Un intervento di scavo effettuato nel luglio del 2001 sul territorio di Biancavilla, nei pressi di località Scalonazzo, ha portato alla luce numerosi frammenti ceramici inquadrabili tra la fine dell’età del rame e l’età del bronzo antico.
Oggi Biancavilla si presenta come un grande centro agricolo che vanta una ricca produzione di fichidindia, mandorle, agrumi, olive (tra cui le Nocellare dell’Etna che hanno ottenuto il marchio DOP), uve e vini da tavola come il pregiato Etna Rosso (marchio DOC). Non meno rilevante, l’allevamento di bovini, ovini ed equini favorito dalla notevole disponibilità di pascoli. Lo sviluppo urbano inoltre ha dato, soprattutto dagli anni Cinquanta in poi, un notevole stimolo al settore edilizio. Si segnala peraltro una vivace presenza di aziende artigiane che operano nei settori alimentari, del vestiario, del mobilio e diversi centri di lavorazione artigianale della pietra lavica e della ceramica. A partire dagli anni Novanta, infine il comparto turistico ha iniziato ad espandersi alimentato dai numerosi monumenti presenti a Biancavilla e dal potenziamento delle strutture alberghiere in loco.
Evoluzione demografica – Il comune di Biancavilla ha conosciuto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento un notevole sviluppo demografico che l’ha portato a superare la quota di 22.400 abitanti nel censimento del 1921. Dopo un forte calo demografico registrato nel decennio successivo (secondo il censimento del 1931 la popolazione residente era costituita da circa 16.000 abitanti), la popolazione ha ricominciato a crescere costantemente. I dati Istat relativi al 2016 hanno fatto registrare una popolazione pari a 24.007 cittadini residenti nel territorio.
Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Biancavilla al 1° gennaio 2016 sono 500 e rappresentano il 2,1% del totale della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 64% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (10,4%) e dall’Albania (7,6%).
Biblioteche – Biblioteca comunale “Gerardo Sangiorgio”
Teatri – Teatro comunale La Fenice, situato vicino alla Chiesa Madre, fu costruito nel Seicento e restaurato sul finire del XX secolo. Vi si svolgono gran parte delle manifestazioni culturali e delle rappresentazioni teatrali cittadine.
Sacro e Profano – La festa principale della città è legata alla Madonna dell’Elemosina e a San Placido, patroni di Biancavilla, si celebra dal 4 al 6 ottobre con la processione delle statue dei Santi custodite nella Chiesa Madre. In quegli stessi giorni è festeggiato anche il culto dell’antico patrono della città, San Zenone, che anticamente si celebrava il 14 febbraio. La “grande festa estiva” è l’appuntamento più sentito dai cittadini di Biancavilla ed è legata al culto della Madonna dell’Elemosina. Si celebra nell’ultima domenica d’agosto e si ricollega alle antiche tradizioni greco-ortodosse risalenti al periodo della primitiva comunità albanese. Per alcuni secoli venne celebrata il 15 agosto, nel giorno dell’Assunzione, mentre oggi la festa si svolge lungo l’arco di nove giorni che si concludono con la solenne processione per le vie della città del fercolo della Santa.
Ricchissima la tradizione dolciaria di Biancavilla; tra i dolci più rinomati segnaliamo: lo scumuni, il tradizionale gelato fatto con zabaione e cioccolato; il bersagliere, un biscotto ricoperto di cioccolata; le paste di mandorla; le granite e i mastazzoli, biscotti fatti con i fichidindia dell’Etna. Tra i rustici da provare gli arancini, le pizzette e le scacciate.
- Giuseppe Tamo da Brescia (Sicilia, 1686 o 1687 – Biancavilla, 1731), pittore. Dopo essere entrato in contatto con il mecenate biancavillese frate Francesco Rametta, si trasferì a Biancavilla dove gli furono commissionati tutti i più importanti lavori artistici delle chiese del comune. Morì il 27 dicembre del 1731, forse precipitando dal soppalco ovvero a causa di un regolamento di conti e venne sepolto nella cappella presso la Chiesa di Santa Maria Annunziata a Biancavilla.
- Francesco Fisichella (Catania, 1841 – Messina, 1908), presbitero e filosofo. Insegnò presso l’Istituto teologico di Messina e fu responsabile della Biblioteca civica di Catania dal 1878 al 1902.
- Carlo Sada (Milano, 1849 – Catania, 1924), architetto. Progettò numerosi edifici in Sicilia, tra cui il Teatro Massimo Bellini di Catania. Gli vennero affidati i lavori di ristrutturazione della Chiesa Madre di Biancavilla.
- Zenone Lavagna (Biancavilla, 1863 – Palermo, 1900), pittore. Ottenuto un sussidio dal paese natale, poté frequentare l’Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Domenico Morelli. Conseguito il diploma, passò a Roma per perfezionarsi alla scuola del nudo e svolse in seguito la propria attività di pittore in diverse città italiane ed europee. Nel 1898 partecipò all’Esposizione generale italiana di Torino. Si spense a Palermo nel marzo del 1900 a soli 37 anni.
- Antonio Bruno (Biancavilla, 1891 – Catania, 1932), poeta futurista, letterato e poliglotta. A lui si deve la fondazione a Catania della rivista letterariaPickwick. La critica del tempo lo definì un uomo sia fisicamente che moralmente malato, spesso depresso fino all’inverosimile dall’oblio e dal male di vivere. Accusato di aver dilapidato l’intero patrimonio paterno e a seguito di una grave crisi depressiva, Antonio Bruno morì suicida a Catania. Tutto il fondo dei suoi scritti e della sua corrispondenza sono stati donati alla Biblioteca comunale Gerardo Sangiorgio di Biancavilla.
- Giuseppe Coco (Biancavilla, 1936-2012), disegnatore umoristico e illustratore. Ha collaborato con i principali periodici nazionali, illustrato i corsi di lingua inglese, francese e russa della De Agostini e dal 1987 ha tenuto, per diversi anni, una pagina su Playboy. È riconosciuto come il vignettista italiano più diffuso nel mondo.
- Alfio Cantarella (Biancavilla, 1941), manager, produttore musicale e batterista. Ha suonato nel complesso dell’Equipe 84, una delle band italiane più famose degli anni Sessanta-Settanta. Nel 1994 costituisce la Tutto Musica con sede a Villafranca di Verona e prosegue l’attività di produttore e organizzatore di eventi musicali. Innumerevoli sono i concerti che ha organizzato sia in Italia che all’estero e i cantanti importanti con cui ha lavorato e che ha prodotto.
- Dino Distefano (Catania, 1973) matematico, informatico e professore universitario. Ha vinto il prestigioso Roger Needham Award per le sue ricerche sull’analisi della sicurezza e dell’affidabilità del software.
Come arrivare
Le principali arterie stradali che servono il territorio del comune di Biancavilla sono la SS 284 Occidentale Etnea e la SS 121 Catanese. L’aeroporto più vicino è il Fontanarossa di Catania, a circa 35 km di distanza dal comune. Per quanto riguarda il servizio ferroviario, la città di Biancavilla è servita dai treni e dalle autolinee della Ferrovia Circumetnea (FCE) che attua il collegamento da e per Catania e verso Randazzo e Riposto. Il servizio ferroviario dispone di quattro stazioni in città: Poggio Rosso, Centro, Colombo e Pozzillo. Lungo via Cristoforo Colombo sono disposte le fermate del servizio gommato, con partenze mattutine e serali a ogni ora.