Identità Bagheria

Amministrazione

SINDACO

Filippo Tripoli

In carica dal: 29/04/2019

Deleghe:

attribuzioni non delegate sono mantenute nella competenza del sindaco

Sito istituzionale

comune.bagheria.pa.it

Daniele Nicola Vella

Deleghe:

Vicesindaco – Bilancio e Tributi – Cultura – Politiche Ambientali – Legalità e Beni Confiscati

Brigida Alaimo

Deleghe:

Contenzioso e Servizi Legali – Sportello Unico delle Attività Produttive – Turismo – Partecipate – Randagismo

Angelo Barone

Deleghe:

Servizi Rifiuti – Servizio Idrico – Servizi Cimiteriali – Decentramento – Sport

Maurizio Lo Galbo

Deleghe:

Personale – Polizia Municipale – Spettacolo – Pubblica Istruzione

Emanuele Tornatore

Deleghe:

Politiche Sociali e Giovanili – Famiglia – Rapporti con la Chiesa Cattolica e le altre Confessioni Religiose – Periferie, Riqualificazione e Rigenerazione

Bagheria, la città delle ville barocche

Il parco di Monte Catalfano è un’oasi di pace di circa 300 ettari. Il parco si estende a nord dell’abitato di Bagheria; il complesso montuoso comprende, da ovest ad est, il Monte d’Aspra (Monte Irice, Cozzo San Pietro e Cozzo Tondo), Monte Catalfano (Monte Catalfano e Cavallo di Mezzo) e Monte Città. Il Monte Catalfano si estende per circa 1,5 Km con pareti scoscese a strapiombo. L’area del parco si costituisce di tre zone: la zona pendici; la zona delle discariche dove sorgerà un Centro di Educazione Ambientale in cui si svolgeranno una serie di attività didattiche guidate dalla Lipu e dall’orto botanico di Palermo; le zone in quota, dove numerosi sentieri, attraversando la macchia mediterranea e le zone rimboschite, offrono percorsi panoramici, collegano grotte naturali ospitate nelle falesie a nord e raggiungono le imboccature degli Zubbi. Questi ultimi si sarebbero formati agli inizi del Pleistocene (epoca del Quaternario, che va da 1,8 milioni fino a diecimila anni fa), quando Monte Catalfano era un isolotto immerso nel mare. Salendo sino a 400 metri d’altezza il panorama si apre con uno spettacolo mozzafiato sul Golfo di Palermo. Con le sue peculiarità floristiche e paesaggistiche, il Monte Catalfano può essere denominato il polmone verde di Bagheria.

Bagheria non è celebre solo per il suo patrimonio architettonico; nei dintorni, infatti, si trovano diverse località balneari: Capo Zafferano, Sant’Elia, Mongerbino, Porticello ed Aspra, amata dai turisti, a due chilometri dal centro della città. Il lungo litorale si svolge tra spiagge attrezzate, scogliere e calette isolate.

Toponomastica – Il toponimo deriverebbe dalla parola araba bab el gherib (porta del vento), o dal fenicio bayharia (zona che discende verso il mare).

Origini – Le origini degli insediamenti nella zona risalgono ai Fenici, che qui fondarono la città di Solunto; i primi edifici lungo la costa, tuttavia, comparvero intorno al XV secolo. Si trattava prevalentemente di strutture difensive e torri di avvistamento intorno alle quali si raccolsero successivamente le abitazioni dei braccianti che lavoravano le terre dei nobili locali. Tra Sei e Settecento, infatti, la zona fu eletta luogo di villeggiatura dalle principali famiglie palermitane, tradizione inaugurata dal principe Giuseppe Branciforti che per primo vi fece costruire la sua residenza. Il paese vero e proprio si sviluppò attorno a Villa Butera, che il nobile fece erigere come sua dimora rurale nel 1658 dopo aver messo a coltura alcuni terreni del circondario. La facciata dell’edificio è interrotta da una balconata; dal cortile partono due rampe di scale che conducono al piano nobile, dove si ammirano preziosi ornamenti in stucco ed il busto del fondatore. Successivamente, nei dintorni, fiorirono molte altre ville ed un secolo più tardi, nel 1769Salvatore Branciforti, ristrutturando la residenza familiare, fece realizzare una strada verso nord (l’attuale corso Bufera) che ne incrociava un’altra (l’attuale corso Umberto): lungo questi due assi sorse e si sviluppò l’abitato attuale. Ufficialmente Bagheria divenne comune autonomo nel 1826, per iniziativa di Francesco I che le assegnò anche la frazione marina di Aspra.

Tutta la zona è disseminata di palazzi e ville costruite secondo il tipico barocco siciliano; tra queste si distingue Villa Cattolica, alle porte del comune, circondata dal verde e da alte mura merlate. Ultimata nel 1736 per volere di Francesco Bonanno, principe di Cattolica, essa è un castello di forma quadrangolare con corte centrale cruciforme attorniata da bassi edifici. È stata acquisita dall’amministrazione comunale nel 1988 e restaurata tra il 1995 ed il 1998; attualmente al piano nobile ha sede la galleria comunale di arte moderna e contemporanea. Nel giardino sul retro si trova il monumento di Manzù del 1987, l’arca che custodisce le spoglie di Guttuso. Da visitare anche Villa Valguarnera, costruzione ultimata nel 1783 su disegno dell’architetto Sucameli per la principessa di Cattolica Maria Anna di Gravina. Dopo la morte della committente venne completata per iniziativa della principessa Maria Anna Valguarnera, a cui si deve l’aspetto attuale. Sontuosa ma di austerità neoclassica, non accessibile al pubblico, vanta un ricco parco su cui si affacciano terrazze e balaustre. La facciata al centro è concava per accogliere una scala che porta al piano nobile; qui vi è un salone ellittico decorato ad affresco con scene di mitologia greca. L’edificio più famoso di Bagheria, che affascinò anche Goethe, è sicuramente Villa Palagonia, costruita nei primi decenni del Settecento da Tommaso Maria Napoli e poi da Agatino Daidone per il principe di Palagonia e pretore di Palermo Francesco Ferdinando Gravina. La palazzina centrale presenta un’architettura molto scenografica; tra i suoi elementi si distingue uno scalone in marmo da cui si sale al primo piano. Qui poi si accede ad un vestibolo ellittico affrescato con Le Fatiche di Ercole; accanto si apre il salone dei ricevimenti, arricchito da decorazioni in marmo del Gagini. La loggia coperta è ornata da marmi policromi, mosaici e specchietti. Tutt’intorno alla villa si trova una serie di mostruose figure scolpite: sono sessantadue tra gnomi, centauri, draghi, esseri mitologici e mostri vari, volute da Ferdinando Gravina Alliata. Il palazzo è monumento nazionale di proprietà privata, aperto al pubblico ma in pessimo stato di conservazione. In corso Butera si trova Palazzo Galletti Inguaggiato, tipica fusione tra austerità neoclassica e decorativismo barocco, costruito intorno al 1770 per volere del marchese di Santa Marina Giovanni Pietro Galletti e ad opera di Andrea Giganti. Realizzato in tufo con un impianto a forma rettangolare a due piani, presenta sulla facciata rilievi di ispirazione militare. All’interno, due rampe di scale si uniscono sul pianerottolo del piano nobile; qui, il salone centrale e le altre sale sono decorate da affreschi. Tra gli edifici religiosi bagheresi si ricorda invece la chiesa madre. L’edificio è del 708 e la facciata è stata ricostruita nel 1770 in tufo giallo con due ordini di semicolonne. All’interno è custodito un rilievo raffigurante la Madonna con Bambino attribuito ad Antonello Gagini, un crocefisso ed una statua di San Giuseppe opera di Filippo Quattrocchi del XVIII secolo. Infine, nei pressi dell’abitato si incontra la chiesetta di Maria Santissima Addolorata, che custodisce affreschi giovanili di Guttuso.

Siti Archeologici

Nell’area del Parco Monte Catalfano sono stati rinvenuti, in particolar modo all’interno delle grotte, resti di insediamenti preistorici, ma anche le rovine di Solunto e svariati manufatti.

Le attività economiche praticate dai bagheresi sono la coltivazione di viti, ulivi, mandorli, fichi d’India, cereali ed agrumi e l’industria di trasformazione e conservazione alimentare, soprattutto di limoni e pomodori. Sono tuttavia il commercio ed il pubblico impiego i principali ambiti di occupazione degli abitanti del posto.

in aggiornamento

Musei – Presso Villa Cattolica ha sede la galleria comunale di arte moderna e contemporanea, fondata nel 1973 a partire da una raccolta di opere donate da Renato Guttuso; oggi ospita numerosi lavori di artisti italiani del secolo scorso ed il museo-laboratorio del cinema e della fotografia.

Il Museo del Giocattolo e delle Cere Pietro Piraino, sito presso il Palazzo Aragona Cutò, si costituisce di cinque sale affrescate che accolgono una sessantina di sculture in cera dal XVIII/XIX secolo ed oltre seicento giocattoli realizzati tra il Seicento ed il Novecento: bambole in porcellana e cartapesta, cavallucci, automobili, giochi meccanici e scientifici.

Biblioteche – Il settecentesco Palazzo Aragona Cutò ospita la biblioteca comunale con i suoi 71.000 volumi, cimeli, reperti archeologici, abiti d’epoca ed armi. Qui inoltre ha sede

Sacro e Profano – Molti, i momenti di intrattenimento e festa. La seconda settimana di settembre si celebra la festa in onore di Maria Santissima Addolorata con la processione marina della statua lignea, realizzata dallo scultore Civiletti. Il simulacro della Vergine è fissato sulla prua di un peschereccio, seguito da un centinaio di piccole imbarcazioni, mentre in città si svolgono sagre alimentari e spettacoli. Il 19 marzo si festeggia il patrono San Giuseppe, con spettacoli e fuochi pirotecnici e celebrazioni religiose.

I prodotti alimentari tipici della zona sono il pesce ed il vino, il famoso Mortillaro, mentre le ricette tradizionali sono le braciole arrostite, i dolci di ricotta e gli arancini di riso e carne.

La città ha dato i natali a personaggi illustri dell’arte e della cultura contemporanea come il pittore Renato Guttuso (1912-1987) ed il regista Giuseppe Tornatore (1956). Bagheria è anche il titolo di un celebre romanzo della scrittrice Dacia Maraini, che qui ha vissuto gli anni dell’adolescenza.

Come arrivare

in aggiornamento

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