Taglio del nastro al Giovanni Paolo II di Ragusa, Musumeci: “Mi vergogno per il ritardo, recuperiamo il tempo perduto”
Nel nuovo ospedale ci sono 220 posti letto, entro un mese la sistemazione dei reparti
Ci sono voluti quasi 15 anni, e il Presidente della Regione ha chiesto scusa alla collettività per questo ritardo ingiustificato, ma Ragusa ha finalmente il suo nuovo ospedale. Questa mattina, alla presenza delle massime autorità sanitarie, civili, militari e religiose provinciali e regionali, proprio il Governatore Nello Musumeci, insieme all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha tagliato il nastro inaugurale.
(Nel video, l’intervento completo del Presidente della Regione)
“Non nascondo la mia gioia per questo passaggio che pone fine a una storia di immagine negativa della sanità ragusana. Con il Giovanni Paolo II, la sanità iblea avrà risposte di grande qualità” lo ha detto il Manager dell’ASP Ragusa, Salvatore Lucio Ficarra, che ha parlato di un percorso faticoso e molto impegnativo. “Sin dal mio insediamento, mi ha caratterizzato la convinta determinazione di fare tutto il possibile per aprire, e adesso ci vorrà circa un mese per portare tutti i reparti qui. Ma non abbiamo fretta, abbiamo a cuore solo gli interessi e la sicurezza di pazienti e operatori. Smettiamo di guardare agli errori del passato, andiamo avanti e cerchiamo ora di ottenere i finanziamenti che ci permetteranno di costruire un’altra ala nella quale sistemare i 4 reparti che rimarranno al Maria Paternò Arezzo di Ibla, per chiuderlo definitivamente come ospedale e lasciarvi solo gli ambulatori”.
Per il direttore generale, infatti, “con questa apertura, oltre a dare un nosocomio nuovo e moderno all’intera provincia, si potrà ottenere un finanziamento dalla Comunità Europea di circa 30 milioni”.
E’ un ospedale all’avanguardia e tecnologico sotto tutti i punti di vista, il Giovanni Paolo II di contrada Cisternazzi, che nel piano complessivo della sanità iblea, è destinato a diventare presidio ospedaliero di riferimento di I livello. Basti pensare che tutte le attrezzature della Radiologia sono digitalizzate, quindi qualsiasi attività che vi verrà svolta potrà essere trasmessa ovunque in modo certificato e in tempo reale, per consulti ed esiti immediati relativi alle specialità che Ragusa non ha, come neurochirurgia e cardiochirurgia.
Il “Giovanni Paolo II” avrà 220 posti letto. I Reparti interessati sono Astanteria (Pronto soccorso), Rianimazione, Medicina, Chirurgia Generale, Ortopedia, Urologia, Cardiologia con Utic e Emodinamica, Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia con Utin, Pediatria. I servizi sono Radiologia, Patologia clinica, Farmacia, Direzione Sanitaria e Direzione Amministrativa, Medicina Nucleare. La sua apertura consentirà, tra l’altro, risparmi consistenti per la chiusura del Civile, ormai ridotto in spazi inadeguati, che saranno invece destinati ad ambulatori vari, servizi e presidi territoriali di Emergenza. Questo permetterà un significativo risparmio su affitti e altre spese che, attualmente, gravano sul bilancio dell’Asp. Somme significative che verranno utilizzate per migliorare ulteriormente i servizi sanitari aziendali. All’ospedale “Maria Paternò Arezzo” resteranno il polo Oncologico, la Riabilitazione e, quasi sicuramente, si riempiranno gli spazi lasciati vuoti da altri servizi disseminati nel territorio.
Per il Sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, “oggi è un bellissimo giorno per la città, ma ora dobbiamo recuperare il tempo perduto. Nei prossimi giorni questa struttura si riempirà, diventando fondamentale per la crescita di Ragusa e permettendoci di guardare con ottimismo al futuro della nostra città”.
Quando è stata posata la prima pietra, Cassì non pensava ancora minimamente nemmeno alla vita politica, ma oggi si è ritrovato ad inaugurare con la fascia tricolore un presidio che migliaia di persone attendevano. “Indubbiamente 15 anni è un tempo inaccettabile – prosegue il primo cittadino – e non ci sono ragioni per cui la burocrazia debba ostacolare così tanto un iter. Ma sono contento perché Musumeci ha detto con chiarezza che vuole dare un’impronta diversa per il futuro, relativamente alle altre opere in cantiere. Speriamo che alle parole seguano i fatti, in primis per il raddoppio della Ragusa – Catania ma anche per la metropolitana di superficie, per la quale oggi è stato annunciato questo importantissimo passo in avanti (vedi parte finale intervento di Musumeci) che ci porterà ad avere i fondi che ci servono per la realizzazione”.
(Nel video sottostante, gli interventi del sindaco Giuseppe Cassì, dell’assessore regionale Ruggero Razza e del Prefetto Filippina Cocuzza)
Valentina Frasca