Scioglimento a Vittoria, Moscato e Nicosia: «Rispetto per le Istituzioni, ma difenderemo la città»

(28/07/2018)

Si moltiplicano da più parti commenti e prese di posizione relativamente allo scioglimento del comune di Vittoria per infiltrazioni mafiose. La decisione è arrivata ieri al termine della riunione del Consiglio dei Ministri, l’ultima prima della pausa estiva, ed è stata presa su richiesta del Ministero degli Interni che ha recepito la relazione della commissione prefettizia che ha lasciato Palazzo Iacono in primavera.

Ecco le parole che il sindaco, Giovanni Moscato, ha voluto dedicare alla città, e che sottolineano due aspetti importanti: la non colpevolezza di questa amministrazione per i fatti che riguardano gli anni 2006-2016 e che hanno portato all’operazione Exit Poll, e l’intenzione di fare ricorso contro la decisione del Consiglio dei Ministri. 

Abbiamo affrontato il mandato che ci hanno consegnato oltre 15mila vittoriesi con il massimo rispetto istituzionale, sin dal primo giorno. Per l’onore che riveste la fascia tricolore in questi mesi difficilissimi, abbiamo tenuto un profilo bassissimo e assolutamente istituzionale, non rispondendo mai alle calunnie degli avversari che pur di abbattere il nemico hanno soffiato, tifato, inviato esposti anonimi falsi pur di mandarci via e ottenere il commissariamento della città. Pur di riprendere il
potere perduto sarebbe capaci di sacrificare la città, così come hanno già fatto in passato.
Lo scioglimento del consiglio comunale, che comporta la decadenza di tutti gli organi amministrativi, compreso sindaco e giunta, purtroppo, distruggerà per sempre l’immagine della nostra città, una macchia indelebile che rischia di travolgere anche la nostra economia. Ma le istituzioni vanno rispettate sempre, anche quando prendono decisioni che ai nostri occhi possono apparire ingiuste o sbagliate, ci saranno sempre i mezzi ordinari di impugnazione. Quindi anche in questo caso accogliamo la decisione delle istituzioni con massimo rispetto e con la massima serenità. La serenità di chi ha sempre lavorato con un unico obiettivo: quello di far crescere la città. Non abbiamo nulla di cui rimproverarci e siamo orgogliosi dei tanti obiettivi raggiunti in 24 mesi. Chiaramente non siamo noi a dover spiegare alla gente perché è stato sciolto il consiglio comunale. Sappiamo tutti che le indagini della commissione sono state concentrate nell’attività amministrativa degli 2006/2016, quando noi non eravamo a palazzo Iacono. Noi non abbiamo avuto nessun contatto con presunti mafiosi, nessun incontro, nessun favore fatto a questa gente. Resta l’amarezza per aver subito una decisione che interrompe un percorso che avevamo appena iniziato a costruire. L’arrivo dei commissari è una sconfitta per la politica, e la politica che ha governato questa città per decenni deve farsi qualche domanda. Adesso, però, non è il momento delle polemiche ma del rispetto delle istituzioni. Chiaramente, ci rivolgeremo alla magistratura amministrativa per chiedere di mettere al vaglio la decisione del Consiglio dei Ministri che ha colpito la nostra città, perché è giusto muoversi nelle opportune sedi per difendere la città. La città non può pagare per gli errori di pochi, quest’amministrazione non può pagare per le colpe del passato, nessuno può pagare per le colpe degli altri. Nei prossimi mesi conosceremo e faremo conoscere gli atti e ne parleremo pubblicamente. Adesso è il momento del silenzio. Non preoccupatevi, vi faremo conoscere tutta la verità».

 

Anche il presidente del consiglio comunale, Andrea Nicosia, ha voluto commentare la notizia dello scioglimento, evidenziando la stessa importanza per il rispetto delle Istituzioni e l’amarezza per un percorso interrotto sul più bello per colpe di altri.

«Nel settembre scorso abbiamo accolto, con rispetto e massima collaborazione, la commissione prefettizia, il cui mandato è stato quello di indagare sui dieci anni di amministrazione passati. Abbiamo, nel frattempo, continuato ad agire con spirito di servizio e nell’esclusivo interesse della città. Il Consiglio Comunale ha prodotto, in questi due anni di mandato, importanti risultati che hanno posto le basi per un futuro diverso che vedesse Vittoria prospettata nel ruolo che merita. Abbiamo agito, fin dal nostro insediamento e nonostante le difficoltà ordinarie, con l’entusiasmo di chi crede e di chi sogna una città migliore. Prendiamo atto, con assoluto rispetto, della conclusione cui è pervenuto il Consiglio dei Ministri. Adiremo la magistratura amministrativa per far valere le ragioni che ci vedono in disaccordo. Ciò che ci rammarica sono le sorti della città che subirà un duro colpo sul piano sociale ed economico oltre che amministrativo. Lasciamo il ruolo affidatoci due anni fa dai vittoriesi con la serenità e consapevolezza di avere agito con rispetto, dedizione e nel rispetto della legge. Lasciamo consapevoli di avere agito senza mai aver subito pressioni o condizionamenti e con la consapevolezza di stare pagando errori e responsabilità che hanno radici profonde”.

Valentina Frasca

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