LILT for women, ma non solo: a Ragusa la prevenzione non ha sesso né età

(17 ottobre 2018)

In Italia si stima che l’anno prossimo ci saranno oltre 52mila nuovi casi di cancro alla mammella. Nell’ultimo quinquennio questa malattia ha fatto registrare un +15%, con un incremento soprattutto tra le donne fra i 35 e i 50 anni, ossia una fascia di età tradizionalmente esclusa dal programma di screening finora previsto dal Servizio Sanitario Nazionale.

Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno e, come ogni anno, LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) lancia la sua campagna di sensibilizzazione Nastro Rosa, invitando tutte le donne ad un controllo senologico gratuito nei suoi 397 ambulatori delle Sezioni Provinciali. “A partire dai 18 anni – consiglia il prof. Francesco Schittulli, senologo e chirurgo oncologo, presidente nazionale LILT – è bene praticare l’autoesame mensile, a 30 anni effettuare annualmente una visita senologica con esame ecografico, a 40 sottoporsi ad adeguati controlli clinico – strumentali tra cui eco – mammografia”.

Ma dove? Come? Ecco allora che, scendendo nel dettaglio della realtà iblea, troviamo ambulatori aperti 12 mesi all’anno grazie ad una convenzione con la Banca Agricola Popolare di Ragusa, che consente di non far pagare gli utenti e di chiedere solo un contributo minimo in caso di ecografia. LILT, pur essendo una realtà prevalentemente femminile, conta tra i suoi volontari e i suoi associati anche gli uomini, e a loro si rivolge con una serie di servizi e screening, perché la prevenzione non ha colore né fa distinzione di sesso.

A Ragusa la sede della LILT si trova in via Giovanni Ottaviano, nel quartiere barocco di Ibla, e da lì, sabato 27 ottobre alle ore 15,30 partirà la “Passeggiata in rosa”. “Anche quest’anno abbiamo aperto l’iniziativa ad altre associazioni che condividono la nostra battaglia, come l’Airc, e cammineremo lungo i vicoli di Ibla insieme ai ragazzi di “Amunì” e a molte donne operate al seno. L’invito a partecipare è rivolto a tutti, chiederemo un contribuito di 5 euro per l’acquisto di un ecografo portatile e doneremo una sciarpa rosa, simbolo della lotta al tumore” spiega Maria Teresa Fattori, presidente di LILT Ragusa da 10 anni e una vita intera dedicata al volontariato, sin da quando, a 16 anni appena, ha iniziato in un consultorio di Milano, fino al trasferimento in Sicilia e all’incontro con la LILT, dapprima come volontaria, poi, attraverso un percorso di crescita, impegno e consapevolezza durato 25 anni, fino alla carica di presidente.

E’ lei a snocciolare i dati dell’attività condotta nel 2017 nei vari ambulatori sparsi per la provincia, e che ci dicono che sono state 296 le persone che, grazie alla LILT, si sono sottoposte alle visite dermatologiche gratuite, 404 quelle che hanno controllato il seno (con un’impennata, ovviamente, nel mese di ottobre) e 79 il cavo orale. In 34 si sono fatti controllare dall’urologo, in 92 dallo pneumologo e 40 hanno chiesto aiuto ad un nutrizionista, in 260 con un piccolo contributo hanno potuto fare anche l’ecografia.

“Dall’inizio del mese ad oggi, sono circa 50, solo su Ragusa, le donne prenotate o che hanno già fatto il controllo gratuito al seno, ma pure negli altri comuni si registra un incremento” spiega la presidente Fattori, la quale ricorda che per fissare una visita basta chiamare lo 0932 229128 dopo le 10 di mattina, tranne il sabato e la domenica. Per tutti gli altri controlli l’iter è identico, basta iscriversi (la tessera ha un costo di 15 euro ed è annuale) e telefonare.

La presidente Fattori ha visto cambiare la mentalità e l’approccio al mondo della prevenzione, ma oggi si trova a denunciare un nuovo grave limite. “All’inizio le persone fuggivano, per paura di trovarsi di fronte all’amara scoperta di un problema di salute. Adesso, anche grazie alle numerose campagne di sensibilizzazione, c’è più consapevolezza, le persone vengono spontaneamente per controllarsi, e anche l’ASP ci aiuta. Semmai – evidenzia la Presidente – è sorto un altro problema: si spende meno a causa della crisi, e in tanti mettono la propria salute in secondo piano, rinunciando a curarsi. Spesso, anche chi si fa controllare gratuitamente dal medico della LILT, se poi si vede prescrivere farmaci o visite più approfondite, lascia perdere tutto. Insomma, la crisi ha inciso pure sulla prevenzione. Di contro, però, sono aumentate le persone che si rivolgono a noi, perché risparmiano e i tempi sono più veloci”.

Com’è articolata la vostra realtà a livello provinciale?

Attualmente siamo 800 associati, e abbiamo sedi a Comiso, Ispica, Modica e Acate, oltre a Ragusa. Nei nostri ambulatori operano specialisti che non sono solo professionisti molto seri e qualificati, ma anche con una grande predisposizione all’ascolto, senza alcuna fretta. In più, abbiamo due brave psicologhe, ad Ispica e a Ragusa, che aiutano i malati e i loro cari, ma anche chiunque abbia semplicemente voglia e bisogno di essere ascoltato. 

E nel campo della sensibilizzazione, oltre che con campagne specifiche come Nastro Rosa, come operate?

Andiamo nelle scuole ad incontrare i ragazzi, parliamo del fumo e delle dipendenze da alcol e droga e spieghiamo quali siano i rischi concreti che ne derivano per la salute, poi illustriamo gli stili di vita corretti da adottare in fatto di sport e alimentazione. Stiamo portando avanti anche un progetto contro le malattie sessualmente trasmissibili, perché ci stiamo rendendo conto che i ragazzi hanno poca consapevolezza dei pericoli che il sesso non sicuro comporta, non solo gravidanze ma anche hiv, epatiti ed altro. Da quest’anno, inoltre, abbiamo la campagna Nastro Azzurro, che ci ha permesso di far avvicinare tanti uomini che si sono sottoposti all’ecografia, e abbiamo stipulato convenzioni con la CISL per i dipendenti delle poste e con la UIL bancari, per estendere i controlli non solo ai lavoratori ma anche ai loro familiari. Inoltre, ci stiamo coordinando, a livello nazionale, per la ricerca scientifica sui tumori cutanei e, durante le visite di controllo dei nei, stiamo distribuendo dei questionari che contengono domande sulla storia delle malattie in famiglia, le abitudini di vita, l’esposizione al sole. I dati confluiranno in un unico database e saranno elaborati a Roma per poter dare indicazioni precise circa la prevenzione dei tumori cutanei, che sono tanti, in aumento e sottovalutati. Eccetto il melanoma, non sono quasi mai mortali ma possono causare molti problemi.

In tanti anni da volontaria, c’è qualche storia che le è rimasta particolarmente nel cuore?

Mi restano nel cuore tutte le storie di chi arriva da noi sereno e scopre di avere qualche problema di salute, più o meno grave. Da lì, sotto i nostri occhi e grazie alla diagnosi precoce, inizia il calvario delle cure, e vederli guarire e tornare a vivere è qualcosa che lascia il segno. Oppure, spesso vengono persone che ci chiedono aiuto perché non riescono a smettere di fumare in alcun modo, e grazie a noi ce la fanno. Anche questa è una grande soddisfazione, proprio come quella di un amico che andava con la figlia all’Humanitas di Catania per dei controlli e si è sentito rispondere che non era necessario fare tanta strada, perché poteva tranquillamente rivolgersi a noi. Loro sono un polo d’eccellenza, quindi per noi è stato un grande riconoscimento.

Chiuso il mese di ottobre, a cos’altro vi dedicherete?

Ovviamente gli screening gratuiti continuano, inoltre parteciperemo alla bella iniziativa di un vigile del fuoco di Bergamo, volontario LILT, Sergio Cascio, che il 12 ottobre ha preso la sua motoape per attraversare l’Italia e si fermerà da noi il 12 novembre. Ha scelto di far tappa a Punta Secca, richiamato dalla bellezza dei luoghi di Montalbano, e, insieme al sindaco di Santa Croce Camerina, Giovanni Barone, stiamo organizzando una festa per l’occasione del suo arrivo da Noto. Ci sarà una cena allietata da Mariuccia Cannata (Pipitonella) e dal coro dei bambini di Santa Croce, e anche in questo caso la somma raccolta servirà ad acquistare l’ecografo portatile. In realtà, ne abbiamo già uno, ma ci sono frazioni, come Frigintini e San Giacomo, dove è difficile arrivare, e allora manderemo una giovane dottoressa con questo nuovo strumento.

Per chiudere, un augurio per il futuro?

Mi piacerebbe che in LILT ci fossero più giovani, ma poiché mi rendo conto che ci vogliono sia il tempo libero che la tranquillità economica, sarebbe bello se fossero previsti finanziamenti ad hoc che permettano ai ragazzi di avvicinarsi al mondo del volontariato.

Valentina Frasca

 

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