La Compagnia Antidoto di Gela trionfa alla rassegna teatrale Città di Vittoria
(12 ottobre 2018)
Ennesimo successo per l’Antidoto di Gela. Domenica scorsa, la nota compagnia teatrale ha portato a casa ben quattro riconoscimenti dalla sua partecipazione alla rassegna teatrale “Città di Vittoria”, con la commedia Follie di Antonello Capodici. La giuria ha assegnato il Premio miglior protagonista, ex aequo, a Emanuele Giammusso e Guglielmo Greco, migliore attrice protagonista a Maria Grazia Sanzo e miglior attore caratterista a Luigi Licata. Riconoscimenti che, per la compagnia, si aggiungono a una carriera di successi lunga trent’anni, durante i quali la formula vincente, ovvero l’unione, non è mai venuta meno. Oggi Greco e Giammusso raccolgono i frutti di un lavoro condiviso quotidianamente con la loro squadra, e sorretto sempre da un viscerale amore per il teatro. Abbiamo incontrato il duo, che si è raccontato al nostro portale.
Quali sensazioni avete provato nel ricevere un nuovo riconoscimento al vostro lavoro?
Al giorno della premiazione è legato un aneddoto. Ci siamo presentati in sala con due ore di ritardo, per un equivoco di orari. Di conseguenza, ci siamo seduti nell’ultima fila, tra il pubblico. Quando hanno fatto i nostri nomi, tutta la platea si è voltata a guardarci. L’emozione è stata la stessa che proviamo ogniqualvolta un nostro lavoro viene premiato. Il pensiero va subito alla squadra, alle prove, a tutto ciò che abbiamo condiviso. Per una compagnia ricevere un premio è una grande soddisfazione. Riceverne quattro è qualcosa di particolarmente gratificante, perché significa che i giurati, ciascuno per conto proprio, hanno espresso un giudizio concorde a nostro favore. Siamo indubbiamente entusiasti, in quanto essere notati fa sempre piacere, anche se, ci teniamo a dirlo, un attore non vive per i premi, ma per il teatro.
L’autore dello spettacolo per il quale siete stati premiati è Antonello Capodici, che cura, tra l’altro, la regia di Enrico Guarneri. Tra voi c’è un’importante collaborazione. Come vi interfacciate?
Antonello è per noi un vero punto di riferimento. È colui che scrive, cucendoci addosso i personaggi, in base alle nostre peculiarità fisiche e caratteriali. È un po’ come il sarto esperto, che ha imparato a conoscere ogni dettaglio del suo cliente e sa sempre dove e come intervenire. Ci affidiamo alla sua fantasia e, tutte le volte, sappiamo che verrà fuori qualcosa di entusiasmante.
In Follie vengono raccontate dinamiche ed intrecci familiari. Spiegateci meglio.
Sì, “Follie” racchiude la storia di una famiglia povera, di un fratello e di una sorella, di un’amicizia tra due ragazzi e di un amore non ricambiato. A movimentare l’intreccio è la ricerca di un’eredità, che in realtà non esiste. Il tutto è condito da un’immancabile vis comica.
Ricordiamo gli altri attori che formano il cast della commedia?
Al nostro fianco, in “Follie”, ci sono Maria Grazia Sanzo, Luigi Licata, Elio Bessio, Marco Abbate e la new entry Valeria Cammalleri.
C’è un ingrediente che non manca mai nei vostri lavori?
Sicuramente l’unione sul palcoscenico, insieme alla semplicità con cui cerchiamo di entrare ed uscire da una commedia. Di volta in volta, seguiamo il testo del lavoro che stiamo portando in scena, aggiungendo un tocco di improvvisazione, che non guasta mai.
Un rapporto, il vostro, che vi ha consolidati come duo inscindibile agli occhi del pubblico. Qual è il segreto di questa intesa?
Rapporto teatrale, ci teniamo a precisarlo. [Ridono, ndr] La formula della nostra affinità è semplice. Ci unisce l’amore per il teatro che, entrambi, coltiviamo per passione e non per lavoro, guadagnandoci da vivere con le nostre rispettive occupazioni. Ci troviamo bene e ci sosteniamo l’uno con l’altro, nella vita, come fratelli, e sul palco.
È già pronto il calendario della nuova stagione. Cosa avete preparato per il vostro pubblico?
Abbiamo messo a punto un calendario con sette spettacoli. Oltre a tre spettacoli, firmati Antidoto, avremo Pietro Barbaro, Toti e Totino, i fratelli Saitta e una compagnia di Campobello di Licata. Si inizierà il 28 e 29 novembre con Colapesce, uno spettacolo, scritto dal nostro Antonello Capodici, che riprende una storia molto conosciuta, e che vorremmo portare anche nelle scuole. Sicuramente, promuoveremo, in piena stagione teatrale, qualche altro grosso evento. Siamo in contatto con dei grandi nomi.
Alice Palumbo