Roberto Ammatuna, il tre volte Sindaco di Pozzallo: “Puntiamo ad una nuova fase progettuale”

Dall’11 giugno 2017 è tornato a ricoprire la poltrona più importante di Palazzo La Pira, dopo una pausa di 10 anni esatti che lo ha visto calcare le scene politiche ad altri livelli. Roberto Ammatuna si è rimesso la fascia tricolore che aveva già indossato dal 1997 al 2007 e alla domanda su come sia stato il ritorno alla guida della città di Pozzallo ci dice di aver trovato un Comune alle prese con una fase statica in tema di opere pubbliche. Colpa di quella che definisce “una macchina amministrativa funzionale solo per se stessa” che, nonostante le difficoltà, sta cercando di guidare verso una nuova fase progettuale capace di attrarre finanziamenti, mettendo mano, nel contempo, alle piccole cose: manutenzioni, arredo urbano, verde pubblico. (Guarda la prima parte dell’intervista)

Impossibile, quando si parla della realtà pozzallese, non fare riferimento al fenomeno migratorio. Pozzallo, luogo di mare e di marittimi, ha avuto in dono dalla geografia il ruolo di città dell’accoglienza. Sin dai tempi in cui il suddetto fenomeno non era controllato e gli sbarchi avvenivano direttamente sulle coste, ad oggi, che ha richiesto enormi sforzi alla Comunità Europea per essere un minimo disciplinato, la città del Sindaco Santo, Giorgio La Pira, ha aperto i porti e le braccia a tutti, quasi senza battere ciglio, se non in pochi casi e qui, a giugno, è arrivato Matteo Salvini, nella sua prima uscita pubblica da Ministro degli Interni.(Guarda la seconda parte dell’intervista)

Qui, per ovvie ragioni, qualche sera fa si è tenuta anche l’anteprima nazionale del nuovo film di Stefano Sollima, Soldado. Il regista di Romanzo Criminale, Suburra e Gomorra ha scelto Pozzallo per presentare la sua ultima fatica cinematografica, incentrata sulla guerra al narcotraffico nel luogo in cui Messico e Stati Uniti si incontrano. La frontiera americana, terra di confine anche quella, proprio come Pozzallo. Confine terrestre il primo, confine di mare il secondo. In mezzo la sorte di tante altre persone che rischiano di scomparire. (Guarda la terza parte dell’intervista)

Pozzallo è stato il primo dei comuni iblei ad ottenere la bandiera blu. Sono poi arrivate anche quelle di Ispica e di Ragusa. Quest’anno, però, la doccia fredda della perdita, a causa della raccolta differenziata. 30% il parametro minimo da rispettare per ottenere il prestigioso riconoscimento della FEE, e la città del sindaco Ammatuna, pur avendo tutti gli altri indicatori al massimo, davanti al suo 27% si è dovuta arrendere. (Guarda la quarta parte dell’intervista)

Con una ordinanza sindacale del 16 ottobre, Roberto Ammatuna, ha deciso di dire basta alle sale gioco in città. Il provvedimento, emanato come misura di contrasto del gioco patologico, vieta, “sino all’entrata in vigore di apposite disposizioni comunali e/o legislative di regolamentazione della materia”, l’apertura di nuove sale gioco anche oltre i limiti di distanza (500 metri) dai luoghi sensibili come scuole, chiese e zone di aggregazione giovanile stabiliti dalla normativa in materia. Di fatto, a Pozzallo non solo non si potranno più aprire sale giochi e centri scommesse, ma per quelle esistenti, il sindaco sono state previste delle restrizioni. Del resto, nel solo comune di Pozzallo, si calcola che in slot ciascun cittadino abbia speso, in media, 274 euro nel 2016, per un totale complessivo di 5,35 milioni di euro(Guarda la quinta parte dell’intervista)

Un ultimo riferimento per la scia di devastazione che l’ultima ondata di maltempo ha lasciato dietro di sé anche nel Pozzallese. Al momento, si calcola che i danni ammontino a 250mila euro circa e, come da prassi, la delibera per la richiesta della proclamazione dello stato di calamità naturale è stata già approvata. Ma quello che occorre, come del resto in tutta la Sicilia, è una buona manutenzione del territorio, partendo da una corretta pianificazione urbanistica. (Guarda l’ultima parte dell’intervista)

Valentina Frasca

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