Nubifragi, chiesto lo stato di calamità. E dal M5S partono richieste ben precise per il futuro
(19 ottobre 2018)
Mentre si continua a rimuovere macerie e detriti e si fa sempre più chiaro il quadro dei danni per i violenti nubifragi della notte scorsa, soprattutto nel Catanese e nel Calatino (Palagonia – nella foto principale – sembra l’epicentro di un sisma devastante), il Presidente Collegio dei Questori all’Assemblea Regionale Siciliana, on. Giorgio Assenza, si è già attivato per chiedere lo stato di calamità per le violente piogge che hanno colpito il Ragusano due volte in pochissimi giorni. “L’agricoltura è in ginocchio dopo il secondo dei due nubifragi che hanno procurato danni ingentissimi a distanza di pochissimi giorni l’uno dall’altro – specifica Assenza, che prosegue denunciando come da Modica a Scicli, da Pozzallo a Ispica, il maltempo abbia distrutto strutture e proprietà private ma anche infrastrutture pubbliche, a partire dalla rete viaria. “La politica deve intervenire – conclude – e so che lo farà fattivamente“.
Vicinanza alle popolazioni colpite dal maltempo viene espressa, invece, dalla Presidente della Commissione Affari Sociali, Marialucia Lorefice, che evidenzia: “Tra le opere più importanti previste dal Governo per l’Italia e la Sicilia vi è la messa in sicurezza del territorio. Gli investimenti previsti contro il dissesto idrogeologico ammontano a circa 900 milioni di euro nel prossimo triennio. I danni più ingenti in provincia di Ragusa si riscontrano nei comparti imprenditoriale e agricolo e sono compromesse viabilità ma anche abitazioni. Siamo in costante contatto con le prefetture, i comandi provinciali di carabinieri e vigili del fuoco, e ringrazio tutte le forze impegnate sul campo e i volontari che continuano senza sosta ad aiutare chi ha bisogno. Continuiamo a monitorare la situazione – prosegue l’esponente pentastellata – in modo da contenere il più possibile le conseguenze dannose di eventi del genere. L’evidente cambiamento climatico del nostro territorio dovrà prevedere un potenziamento, con uomini e mezzi, delle nostre strutture operative. Anche dalla Regione ci aspettiamo la stessa attenzione al fine di monitorare e contenere i danni provocati da ondate di maltempo così violente”.
E a proposito di interventi della Regione in materia di ambiente e territorio, la deputata regionale del M5S di Ragusa, Stefania Campo e la consigliera comunale di Comiso Patrizia Bellassai, chiedono che il fiume Ippari rientri tra i diversi percorsi fluviali per i quali il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha programmato e disposto la pulizia.
Il provvedimento annunciato dal Governatore siciliano riguarda complessivamente 26 interventi urgenti in tutta la Sicilia per pulire gli alvei di fiumi e torrenti, di cui 4 del ragusano: l’Irminio di contrada Margi a Giarratana (260mila euro); i corsi d’acqua pubblici del bassopiano ispicese (253mila euro); il torrente Modica-Scicli (264mila euro); il Dirillo in contrada Schembri ad Acate (253mila euro).
“A parte le perplessità in ordine a quest’ultimo intervento – spiega la Campo – che consideriamo assolutamente insufficiente dato il forte grado di inquinamento che abbiamo anche denunciato con forza nelle scorse settimane, ci chiediamo perché l’Ippari sia rimasto fuori dagli interventi programmati”. Il gruppo del M5S all’Ars, proprio in questo senso, ha presentato un’interrogazione che vede prima firmataria la deputata iblea. “Comiso – prosegue la parlamentare regionale – è un comune ad alto rischio idrogeologico e, oltre al fiume Ippari, è attraversato anche da tre torrenti le cui acque, in buona parte durante le forti piogge, sfociano proprio nel fiume. Lo stesso fiume che già negli anni passati era stato oggetto di interventi di pulizia straordinaria con risorse stanziate dalla Protezione Civile Regionale e dallo stesso comune di Comiso, nonostante le difficoltà finanziarie che lo hanno portato al dissesto nel gennaio del 2012”.
“Non vorremmo – aggiunge Bellassai – che magari qualche ex o attuale amministratore comisano sia colpevole di una qualche omissione in ordine alla richiesta di interventi. In ogni caso vigileremo e saremo attenti, per la grande sensibilità che ci ha sempre contraddistinto sui temi ambientali”.
Valentina Frasca