Cara di Mineo, un documento per tutelarlo e difendere i lavoratori a rischio licenziamento

(4 ottobre 2018)

E’ dal Salone “Silvio Milazzo” del Comune di Caltagirone che parte un appello istituzionale per il lavoro e lo sviluppo nelle terre del Cara di Mineo, con un invito esteso ai 15 Comuni del Calatino Sud- Simeto per far fronte ai problemi dei licenziamenti, che, numerosi, sono arrivati ultimamente ai tanti lavoratori del centro di accoglienza.

I sindaci e le amministrazioni presenti hanno concentrato la propria attenzione su tre punti fondamentali, primo fra tutti il ripristino dei servizi utili all’integrazione dei migranti attraverso un progetto da realizzare con i fondi FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione), garantendo una continuità del lavoro a tanti operatori, la creazione di una zona franca speciale e ammortizzatori per i lavoratori licenziati.

L’obiettivo è destare l’attenzione e far intervenire il governo centrale su un tema molto delicato, che vede i lavoratori subire logiche di lotti ed appalti aziendali e dall’incontro è scaturito un documento firmato da tutti i presenti, tra cui Marco Failla, Simone Amato, Vincenzo Di Stefano, Francesco Polizzi, Roberto Gravina e Elisa Privitera del Comune di Caltagirone; Giusy Infantino, Mariella Simili e Giovanni Tamburello per il Comune di Mineo; Carmela Pagana del Comune di Raddusa; Fabio Cusumano, Giuseppe Lanzafame e Maria Rosaria Arena di Ramacca; Ilaria Bruno, del Comune di Castel di Iudica e Domenico Ribelle per San Michele di Ganzaria.

Il consigliere del Comune di Mirabella, Salvatore Verde, ha portato la sua solidarietà personale e dell’ente che rappresenta a tutti i lavoratori coinvolti in questa vicenda, sottolineando come “il territorio stia subendo un grave colpo per le comunità coinvolte, per questo è importante trovare soluzioni e unire le forze”. Per il sindaco di San Cono, Nuccio Barbera, “questo è il momento di combattere per i lavoratori e i loro diritti, e chiederò un incontro con l’assessore regionale preposto per trovare insieme misure risolutive”.

Il Sindaco di San Michele di Ganzaria, Gianluca Petta, infine, sottolinea l’importanza del problema. “Il territorio, nel 2010, si è assunto una responsabilità con la presenza del CARA, ma oggi occorre tutelare anche gli indotti occupazionali”. “Siamo di fronte ad un doppio dramma – ha proseguito – da un lato la sospensione dei servizi, dall’altro la perdita di quasi 200 posti di lavoro. Quindi, insieme a Prefetture, centro per l’impiego di Catania, sindaci e organizzazioni sindacali abbiamo proposto alle aziende vincitrice dei lotti di venire incontro alle esigenze dei lavoratori”.

Guarda le interviste ai consiglieri Marco Failla e Fabio Cusumano

Jessica Montemagno

 

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