Strage di via D’Amelio, fiaccolata e momenti di preghiera per Paolo Borsellino e gli agenti della scorta
(18/07/2018)
L’anniversario della strage di via D’Amelio assume quest’anno un significato particolare, alla luce della sentenza del processo “Borsellini quater” che ha sancito la presenza di una deliberata attività di depistaggio nelle indagini sull’attentato nel quale morì il giudice Paolo Borsellino con gli agenti della sua scorta.
Nel 26esimo anniversario, la famiglia Borsellino si ritroverà nella palermitana Chiesa di San Francesco Saverio all’Albergheria, comunità impegnata per il riscatto del territorio, a cui è da sempre legata. Alle 8.30, don Cosimo Scordato celebrerà una messa per Paolo, Agostino, Vincenzo, Emanuela, Walter e Claudio.
Ma oltre al momento privato della famiglia, la giornata vedrà una lunga serie di manifestazioni e commemorazioni ufficiali. Alle 20,30 da piazza Vittorio Veneto partirà la tradizionale fiaccolata organizzata dal “Forum XIX Luglio” e da “Comunità ’92”, coordinamento che unisce le varie anime della destra siciliana ideatrici della manifestazione nel 1996. Alla manifestazione aderiscono 61 associazioni, 10 Comuni, tra i quali Palermo, Catania e Agrigento, la Regione siciliana e le Università di Palermo e Catania.
Il tema della fiaccolata sarà “Depistaggi e tradimenti: 26 anni senza verità“. “A poche settimane dal deposito delle motivazioni della sentenza del processo Borsellino quater – spiegano gli organizzatori – c’è l’esigenza di scendere in piazza non solo per commemorare ma, soprattutto, per pretendere la verità su una vicenda che i giudici di Caltanissetta hanno definito ‘uno dei più gravi depistaggi della storia italiana’“.
Come ogni anno, il concentramento è previsto per le 20.30 a piazza Vittorio Veneto. Il corteo attraverserà poi via Libertà e via Autonomia Siciliana per arrivare in via D’Amelio, dove verrà deposto un tricolore e intonato l’inno nazionale. “Sarà un corteo silenzioso e senza comizi finali, nel rispetto della sobrietà che contraddistinse in vita Paolo Borsellino” concludono gli organizzatori.
La giornata sarà anche caratterizzata da una manifestazione che coinvolgerà bambini e ragazzi. “Coloriamo Via D’Amelio. Animazioni, laboratori, letture per bambini e ragazzi” è il titolo dell’iniziativa che, a partire dalle ore 9, si svolgerà proprio nella strada dove avvenne la strage del 19 luglio ’92.
I laboratori saranno realizzati grazie alla collaborazione degli studenti del corso di laurea in Scienze della Formazione primaria UKE, di “Nati per leggere Sicilia” e del “Laboratorio Zen” insieme. Parteciperanno gli studenti degli Istituti Comprensivi “Antonio Ugo“, “Bonfiglio – Colozza“, “A. Caponnetto“, “Montegrappa-Sanzio” di Palermo, bambini e ragazzi già impegnati nel campo estivo promosso dal Coni “Sport: un diritto per tutti“.
Contemporaneamente al Parco Uditore verranno piantanti alberi in memoria delle vittime. Nel pomeriggio, alle 15, si torna in via d’Amelio per l’iniziativa “Le nuove generazioni respireranno il fresco profumo di libertà?“. Alle 16.58 invece il minuto di silenzio.
Il ricordo della strage di via D’Amelio proseguirà anche venerdì, con una piéce teatrale in scena a Palazzo dei Normanni. “Sono Emanuela Loi” è il titolo della rappresentazione alla quale assisteranno il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè e il direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso. La performance metterà in scena la storia dell’agente di scorta morta il 19 luglio del ’92, insieme con il giudice Paolo Borsellino e gli altri quattro agenti. Emanuela, quel giorno, è diventata la prima donna poliziotto morta in servizio, uccisa da un attentato mafioso.
Il monologo, scritto da Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc all’Ars (regia di Alessio Piazza, con Anna Clara Giampino e “I Musicanti” di Gregorio Caimi), dà voce alla storia di una donna che aveva fatto i conti con la paura, il pericolo e il rischio di saltare in aria, e vuole essere un modo per raccontare, attraverso Emanuela Loi, l’universo femminile fatto di forza, determinazione, impegno e coraggio. “Il monologo nasce dal desiderio di raccontare l’esperienza dell’orrore della strage di via D’Amelio fuori dai riti formali e dalle narrazioni giornalistiche – spiega Lo Curto -. A parlare è Emanuela Loi, l’unica agente donna della scorta, i cui sogni finiscono in pezzi quel pomeriggio di mezza estate. Le parole di Emanuela sono cariche di verità e di brutale realismo, ma la forza della speranza di quelle stesse parole supera anche la morte“.
Giampiero Cannella