Nuove assessore in Giunta, il M5S Ragusa esprime contrarietà sulle nomine e spiega il perché
"La vecchia politica, quella dell’ancien regime, di costi e sperperi, che tutti pensavano fosse stata superata, è invece tornata a riproporsi con esuberanza"
(15 gennaio 2020)
“Ed ecco che finalmente il sindaco Cassi, quello che dice di abiurare la politica e i giochi di palazzo, mostra la sua vera identità. Lo stesso sindaco che, sabato scorso, ergendosi a novello censore, ha accusato un non meglio identificato esponente politico di sollecitare favoritismi in alcuni uffici comunali che ricevono il pubblico. Il bello è, però, che mentre il sindaco fa a tutti la morale, forse perché consigliato male, nel giro di 48 ore cade lui stesso nel tranello di cattive pratiche politiche. E sente la necessità di allargare la compagine assessoriale sottostando a logiche vecchie”. E’ quanto affermano i componenti del gruppo consiliare M5S Ragusa a proposito delle nomine assessoriali ufficializzate ieri mattina a palazzo dell’Aquila. “Intanto, per mascherare un manifesto imbarazzo – sottolineano i consiglieri Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Alessandro Antoci, Giovanni Gurrieri e Antonio Tringali – sceglie delle donne. Forse è convinto che siano più facili da abbindolare dato che ne ha fatto fuori politicamente già una dalla Giunta, la dottoressa Salamone, e ha fatto in modo che un’altra, la signora Malfa, decidesse di dimettersi dalla carica di vicepresidente del Consiglio per mancato coinvolgimento sulle scelte politico-amministrative. Certo, auguriamo ai nuovi due assessori di operare per il bene della collettività e di diversificarsi dal resto. La nomina degli ultimi due assessori, però, è oggetto di critiche, da parte nostra, per tutta una serie di motivi”.
I Cinque Stelle spiegano: “La nomina di due assessori, in prima battuta, comporterà inevitabilmente un aumento dei costi della Giunta municipale. Cioè, avrebbe avuto più senso se la somma in capitolo per coprire le risorse economiche indirizzate all’esecutivo, attualmente suddivisa da un sindaco e da cinque assessori, fosse stata ripartita tra otto amministratori, cioè un sindaco e sette assessori. Ma non sarà così e quindi, di fatto, i costi aumenteranno. Mentre i cittadini sono tartassati, si trovano le risorse in più da dare ai nuovi assessori ma non si trovano le somme per una riparazione idrica o per interventi in somma urgenza. Tutto questo grazie alla Giunta Cassì. Che per mera opportunità partitica ha deciso di assegnare una casella a Fratelli d’Italia. Tra l’altro, il partito che scredita la senatrice Segre per la quale alcuni consiglieri di maggioranza hanno chiesto la cittadinanza onoraria. Come si coniugherà tutto ciò? Poi, suscita una serie di interrogativi, per questioni stavolta di opportunità politica, e non solo, la nomina, in particolare, di un nuovo componente dell’esecutivo.
“Il neoassessore alla Cultura, Clorinda Arezzo, – proseguono – è nipote del capo di gabinetto che fa parte dello spoiling system dell’attuale primo cittadino. Ma per quale motivo si è presa questa decisione? Non c’erano altre soluzioni che si sarebbero potute effettuare senza dare l’impressione, dopo che tra l’altro la maggioranza in Consiglio comunale, su indicazione dello stesso sindaco, aveva nominato un’altra sua parente, Cettina Raniolo Cassì, vicepresidente del civico consesso, di una concentrazione di poteri in seno a nuclei familiari vicini? Opportunità politica, appunto, avrebbe voluto che le scelte potessero essere differenti. Sembra davvero, e vorremmo tanto sbagliarci, che la gestione della cosa pubblica sia diventata una cosa di famiglia a palazzo dell’Aquila. È paradossale e ci dispiace dirlo che tutto si consumi all’interno di una casta. E’ ora che i ragusani comincino a meditare seriamente su quanto sta accadendo. La vecchia politica, quella dell’ancien regime, di costi e sperperi, che tutti pensavano fosse stata superata, è invece tornata a riproporsi con esuberanza. Alla faccia del cambiamento che Cassì aveva predicato in campagna elettorale”.
Comunicato stampa