Impianto di biometano, Dipasquale: “Individuato un tavolo terzo per condividere le scelte”
"Proprio per le notevoli dimensioni dell’impianto appare evidente che l’Amministrazione comunale di Modica, avrebbe dovuto sentire su di sé l’obbligo istituzionale di coinvolgere le comunità dei residenti e degli operatori dell’area interessata e, soprattutto, la vicina Pozzallo" - afferma la deputata Stefania Campo
(14 gennaio 2020)
Per affrontare il tema dell’impianto di biometano che dovrebbe sorgere nel territorio comunale di Modica, si è tenuta, oggi, all’ARS, una riunione congiunta della IV e della III Commissione parlamentare alla presenza, inoltre, di tutti i soggetti interessati, fatta eccezione per l’amministrazione comunale di Modica assente ingiustificata. Alla fine dei lavori è emersa la necessità d’istituire un tavolo terzo, promosso dal Governo regionale, con il Comune di Modica e quello di Pozzallo (il cui centro urbano dista poche centinaia di metri dal sito interessato), insieme all’impresa, per valutare la possibilità di realizzare l’opera presso un altro sito.
“Mi permetto di ricordare – dichiara l’on. Dipasquale – che già lo scorso 3 dicembre durante un intervento a Sala d’Ercole avevo suggerito questo percorso per affrontare la questione, al di là degli aspetti legati alla legittimità degli atti della quale si occuperà ottimamente la giustizia amministrativa. La questione che va affrontata su un piano prettamente politico è quella di mettere in condizione impresa e territori di cercare soluzioni condivise che non siano imposte dall’alto. Come detto il mese scorso durante il mio intervento in Assemblea Regionale Siciliana – conclude il parlamentare ibleo – solo tramite la condivisione sarà possibile tutelare allo stesso tempo i diritti dei cittadini e quello degli operatori commerciali dell’intera area”.
“Fin dall’estate ci siamo schierati al fianco dei cittadini pozzallesi e degli stessi residenti di contrada Bellamagna perché riteniamo imprescindibile che a ciascuno debba essere garantito, in qualsiasi contesto, uno standard di vita legittimo e salubre”, afferma la deputata Stefania Campo. “I dubbi – evidenzia l’esponente 5 Stelle – sulla legittimità politico-amministrativa di ubicare la realizzazione di un impianto di tali dimensioni al centro di un’area ritenuta tra le più suggestive e rappresentative del territorio modicano non fanno altro che aumentare. Proprio per le notevoli dimensioni dell’impianto appare evidente che l’Amministrazione comunale di Modica, durante l’iter che ha portato al provvedimento unico del Suap, avrebbe dovuto sentire su di sé l’obbligo istituzionale di coinvolgere le comunità dei residenti e degli operatori dell’area interessata e, soprattutto, la vicina Amministrazione comunale di Pozzallo. Apprendiamo, fra l’altro, che il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, non ha ritirato in autotutela le autorizzazioni amministrative già rilasciate, lasciando intendere che stia aspettando la pronuncia da parte del Tar. Eppure uno stop da parte sua avrebbe rappresentato un segnale politico importante e chiaro, di forte comprensione nei confronti della comunità della contrada e dei cittadini di Pozzallo. Ma se Abbate intende aspettare il Tar noi, viceversa, non aspetteremo e non staremo a braccia conserte: abbiamo già presentato infatti una richiesta di incontro al presidente, Nello Musumeci, sottoscritta anche da altri due deputati regionali, Giorgio Assenza e Nello Dipasquale, in maniera da affrontare direttamente con il governatore tale diatriba e in considerazione del fatto che pendono anche due ‘ricorsi straordinari’ alla presidenza della Regione Siciliana; il primo inoltrato dal Comune di Pozzallo e il secondo dal Comitato spontaneo per la salvaguardia e la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, con cui sono state messe in evidenza tutta una lunga serie di incongruenze alla corretta interpretazione e applicazione della normativa vigente su questo specifico settore produttivo”.
Infine la deputata Stefania Campo aggiunge – “Se l’impianto, come più volte dichiarato da alcuni esponenti politici modicani e dallo stesso sindaco, è da considerare indispensabile per varie lodevoli funzioni che sarà chiamato a svolgere, perché non viene portato al vaglio del consiglio comunale di Modica in maniera da legittimarlo di pubblica utilità? Noi, infatti, riteniamo molto strano che si sia voluto eludere il giudizio politico a prescindere. Finora, a Modica si è fatto di tutto per evitare il coinvolgimento degli organi di rappresentanza dei cittadini e si è fatto di tutto per delegare esclusivamente agli uffici amministrativi ciò che paradossalmente si sarebbe dovuto concertare ‘politicamente’ fra le due comunità viciniori e fra i due rispettivi sindaci. Ma questo comportamento non ci stupisce visto che, oggi, in commissione Ambiente all’Ars, mancava proprio Ignazio Abbate. Pertanto a conclusione della seduta abbiamo chiesto alla commissione di farsi carico di dirimere la questione in uno specifico tavolo tecnico al cospetto del presidente della Regione”.