Ragusa non è tra le 43 candidate al titolo di Capitale italiana della cultura 2021. Perché?
A porre la questione è il gruppo consiliare M5S. "Ma perché il sindaco non ha chiesto consiglio al suo amico e collega Pizzarotti?" - si domandano i consiglieri pentastellati
(10 gennaio 2020)
“Quali sono i requisiti che ci mancano? Quali le manchevolezze sul piano artistico, culturale e gastronomico che non ci hanno permesso di inoltrare il dossier? Riproveremo un altro anno?”. Sono questi gli interrogativi che il gruppo consiliare M5S Ragusa inoltra all’amministrazione comunale dopo avere appreso che la città non è tra le 43 candidate al titolo di Capitale italiana della cultura 2021, titolo che, per l’anno appena cominciato, il 2020, spetta a Parma.
“Ricorderete, però, che lo scorso giugno, proprio con il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti – continuano i consiglieri pentastellati Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Giovanni Gurrieri, Alessandro Antoci e Antonio Tringali – il nostro primo cittadino aveva avviato quello che da lui stesso è stato definito un rapporto proficuo, evidenziando che sarebbero stati portati avanti confronti di crescita comune oltre che uno scambio di esperienze. Bene. E allora come mai Cassì non ha chiesto proprio all’illustre collega qualche notizia su che cosa sarebbe stato meglio fare per concorrere alla candidatura di Capitale della cultura? Già solo il fatto di presentare la candidatura, così come è accaduto per altri Comuni della nostra area, avrebbe potuto rappresentare un vero e proprio successo. Invece, Ragusa tira la mano indietro. Invece, Ragusa, ancora una volta, da città guida del passato si è trasformata in una realtà che va a rimorchio. E non solo per quanto concerne gli aspetti più propriamente legati alla cultura”.
“Anche dal punto di vista dello sviluppo economico – continuano gli esponenti M5S – stiamo dando l’impressione di non volere recitare un ruolo da protagonista ma di essere solo in grado di seguire la scia di altri comuni del territorio che sembrano avere le idee più chiare. Non era certo questo quanto prospettato dalla Giunta Cassì. Che anzi, all’insediamento, si era vantata di potersi scommettere sulle esperienze amministrative più ardite per ridare slancio alla città. E, invece, fino a questo momento almeno, non è stato così. Restiamo speranzosi sul fatto, e non possiamo fare altrimenti, che qualcosa, con il passare del tempo, possa accadere. Una circostanza è certa, a ogni modo. Continueremo a mettere in evidenza tutto ciò che non va, tutto ciò di cui la collettività ha bisogno per cercare di recuperare terreno perduto nei confronti degli altri territori. Il sindaco si vanta, – concludono – come nel caso di Pizzarotti, di potere contare su conoscenze importanti. Peccato, però, che, almeno finora, non sia stato utile per alcun motivo. Parma, intanto, è capitale della Cultura per il 2020. Ragusa, invece, neppure ci prova”.
Comunicato stampa