Influday 2019: il direttore generale dell’Asp di Siracusa dà l’esempio e si sottopone alla vaccinazione antinfluenzale
In materia di sicurezza dei vaccini anche l’intervento della direttrice del Dipartimento di Prevenzione medico, Maria Lia Contrino. Ecco le sue raccomandazioni
(16 dicembre 2019)
“Vaccinarsi contro l’influenza vuol dire salvare vite umane ed è la migliore strategia per prevenire la malattia e le sue complicanze, a volte anche mortali, contenere ricoveri e costi sociali”. Queste le parole del direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, oggi in prima linea per lanciare la campagna Influday 2019, la giornata promossa dall’Assessorato regionale della Salute. Un evento nato con una doppia finalità: in primo luogo diffondere la cultura della prevenzione, evitando grazie ad una sempre più larga platea di pazienti immunizzati, il mantenimento della cosiddetta “immunità di gregge” o herd immunity, cioè quella soglia/percentuale di soggetti immunizzati, tali da garantire copertura sufficiente a proteggere anche quelli non vaccinati. Una sensibilizzazione che da diversi anni mira a rassicurare la popolazione sulla sicurezza dei moderni vaccini, in modo tale da fugare i dubbi sorti su alcuni composti, in merito agli effetti collaterali che avrebbero sull’organismo, non ultima la negligenza con la quale alcuni produttori immetterebbero sul mercato farmaci non sicuri. Questioni di scottante attualità che contribuiscono ad instaurare un clima di diffidenza nei confronti del Sistema sanitario, paure che con la manifestazione odierna il direttore Ficarra ha voluto fugare efficacemente, dando l’esempio e sottoponendosi lui stesso alla vaccinazione antinfluenzale.
“E’ nostro fermo obiettivo, – ha spiegato il D.g. dell’Asp di Siracusa – migliorare tra i cittadini la percezione del valore della prevenzione vaccinale e per questa ragione oggi, camici bianchi e autorità locali sono qui riuniti per dare una testimonianza, anche attraverso gli organi di stampa che ringraziamo, sulla sicurezza e sull’importanza del vaccino antinfluenzale e rinnovare l’invito a vaccinarsi per un dovere civico non soltanto nei propri confronti ma anche degli altri. Per l’occasione, all’ingresso dell’ospedale Umberto I di Siracusa è stata allestita una postazione con l’organizzazione del direttore medico di presidio Giuseppe D’Aquila, della sezione provinciale della Croce Rossa italiana e la presenza del personale medico ed infermieristico dell’Ambulatorio di Vaccinazioni del Servizio di Epidemiologia e Medicina preventiva dell’Azienda. In materia di sicurezza dei vaccini anche l’intervento della direttrice del Dipartimento di Prevenzione medico, Maria Lia Contrino, che ha evidenziato come una massiccia adesione alla vaccinazione, avviata in Sicilia lo scorso 6 novembre, oltre ad avere una importante rilevanza individuale, contrasta la circolazione del virus e quindi della malattia.
Tra le raccomandazioni, osservare una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. “A vaccinarsi, – ha spiegato la Contrino – dovrebbero essere soprattutto tutti i soggetti affetti da patologie a rischio per gravi complicanze influenzali, la vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e gratuita per tutti i soggetti di età pari o superiore a 65 anni, per bambini oltre 6 mesi e adulti con patologie che aumentano il rischio di complicanze. Il vaccino, – ha ricordato – è somministrato gratuitamente, inoltre, a tutti i bambini e gli adulti ricoverati in strutture o comunità e alle gestanti che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza, a tutto il personale sanitario e parasanitario delle strutture pubbliche e private e a tutti i soggetti ricoverati negli ospedali e nelle case di cura. La vaccinazione è anche fortemente raccomandata a tutto il personale delle scuole, docente e non docente, operante in tutte le scuole di ogni ordine e grado; ai soggetti addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo, come i vigili del fuoco o le forze di polizia; al personale che per motivi occupazionali è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; ai donatori di sangue. Insieme con l’antinfluenzale è prevista la somministrazione del vaccino antipneumococcico nel corso del 60° e 65° anno di età e dei soggetti a rischio e la somministrazione del vaccino antizoster a tutti i soggetti a rischio per patologia a partire dai 50 anni (affetti da diabete mellito, patologie cardiovascolari, broncopneumopatia cronico ostruttiva e destinati a terapia immunosoppressiva) e a tutti i soggetti di età compresa fra i 65 e i 75 anni”.
Nadia Germano Bramante