Politica innovativa: il Comune di Ferla è tra i primi dieci in Europa e vola in finale, a Berlino
Arrivare in finale ai premi "Innovation in Politics Awards" è motivo di grande orgoglio per tutta la città e per il sindaco Michelangelo Giansiracusa. Noi di Ialmo lo abbiamo rintracciato telefonicamente (era ancora in Germania e stava per prendere l'aereo per la Sicilia)
(5 dicembre 2019)
“Orgogliosi di aver rappresentato l’Italia e di essere tra le 10 migliori buone pratiche d’Europa”. Commenta così un emozionato ed orgoglioso Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla, la partecipazione del proprio Comune alla terza edizione dei prestigiosi premi Innovation in Politics Awards, che riconoscono il lavoro politico messo in campo per migliorare la nostra vita di europei. A contendersi il premio nella categoria “Democrazia” i finalisti erano in dieci, tra i candidati in rappresentanza di Olanda(2), Svezia(1), Francia(1), Germania(3), Lituania(1) e Svizzera(1) c’era anche la piccola comunità montana di Ferla con il progetto Agorà scelta tra le migliori best practice di tutta Europa. Un traguardo di grande prestigio per il sindaco Giansiracusa e la sua città, ormai da anni tra i “Comuni Virtuosi” d’Italia per aver proposto ed adottato politiche innovative di grande impatto per la cittadina siracusana e non solo. Dalla strategia “Rifiuti zero” ad un modello di sviluppo totalmente ecosostenibile con il progetto “Borgo Albergo”, un innovativo programma per lo smaltimento e la differenziazione dei rifiuti, edilizia sostenibile e riqualificazione energetica, sono alcune delle “buone pratiche” adottate dal Comune di Ferla (2500 abitanti), guidato da Giansiracusa, entrata a far parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia e il cui operato è divenuto materia di studio persino all’estero, noi di Ialmo, dopo l’incontro avvenuto lo scorso marzo, ne abbiamo parlato proprio con il primo cittadino. Oggi, un ennesimo traguardo per piccola cittadina iblea dietro al quale si nasconde un grande lavoro di programmazione frutto di un’amministrazione lungimirante e decisamente ormai proiettata verso modelli innovativi ed alternativi di sviluppo. “Per due giorni il comune di Ferla è stato protagonista a *Berlino* partecipando ai lavori e alle premiazioni della terza edizione di *Innovation in Politics Awards*, il contest europeo di politica innovativa. In particolare nella giornata del 3 dicembre al nostro progetto è stato dedicato un importante tavolo tematico che ha interessato amministratori ed innovatori di tutta Europa. Ferla era in lizza per la categoria Democracy. Ha vinto l’esperienza proveniente dall’Olanda ma siamo orgogliosi di aver, comunque, rappresentato l’Italia e di essere tra le 10 migliori buone pratiche d’Europa in tema di politiche innovative sulla democrazia”.
Cosa significa per un piccolo comune del sud Italia essere parte di un evento simile?
“Così come è accaduto l’anno scorso a Vienna, anche quest’anno l’emozione è stata tantissima, anche perché praticamente Ferla rappresentava il sesto progetto italiano insieme a quelli presentati da Milano, Verona e Omegna. Rappresentare il nostro Comune con accanto al direttore generale del Comune di Milano che si occupa di innovazione ed attività produttive e confrontarsi con città decisamente più attrezzate della nostra fa un certo effetto. Insieme all’emozione però prevale anche la sensazione che l’Europa tanto bisfrattata, tanto colpevolizzata in realtà è qualcosa di più concreto quando ci si confronta sulle questioni che a livello locale, regionale o nazionale hanno una rilevanza per lo sviluppo di una determinata comunità, grande o piccola che sia. Lisi trova un anello di congiunzione, un filo sottile che al si la della lingua e delle condizioni lega i popoli”.
Qual è il prossimo obiettivo che vi proponete come amministrazione?
“Il nostro obiettivo principale è quello di utilizzare al meglio queste buone pratiche, che negli anni abbiamo sperimentato e che continueremo a fare, quale strumento per accrescere consapevolezza e fiducia nella e della Comunità. Anche questa di Berlino è stata un’esperienza di democrazia partecipata che diviene strumento per raggiungere non già un obiettivo singolo ma per testare la capacità di fare politica a livello locale avendo come riferimento il benessere e la sostenibilità dei cittadini e del nostro territorio”.
Nadia Germano Bramante