Coldiretti a Palermo, Chiavola e D’Asta (PD): “Il Comune di Ragusa completamente assente”
"Non è che per non fare un torto al suo amico Musumeci, che ancora nulla ha dato di concreto alla nostra città - aggiungono - il sindaco ha pensato che sarebbe stato meglio non essere presente?"
(15 novembre 2019)
Come vi abbiamo detto, ieri a Palermo si è svolta la manifestazione, indetta da Coldiretti, per denunciare la grave crisi che sta attraversando l’agricoltura siciliana. Oltre 15.000 i manifestanti provenienti da ogni angolo della Sicilia. Pare ci fossero tutti, o quasi. “La Città di Ragusa, la più agricola e zootecnica di Sicilia, assente alla manifestazione regionale odierna organizzata da Coldiretti per far sentire la voce degli imprenditori del settore al Governo regionale: non c’era il sindaco né l’assessore all’Agricoltura, non c’erano consiglieri di maggioranza né uno straccio di delegazione con il gonfalone cittadino. Tutte le città dell’area iblea hanno rappresentato in qualche modo la propria vicinanza alla manifestazione, eccetto Ragusa. Complimenti vivissimi per la sensibilità dimostrata”. A dirlo sono i consiglieri comunali del PD al Comune di Ragusa, Mario Chiavola e Mario D’Asta.
“Capiamo che il primo cittadino possa essere impegnato quotidianamente su molteplici fronti – continuano i due – certo per disertare una manifestazione di tale portata e importanza per il tessuto imprenditoriale ragusano si sarà trattato di questioni di importanza inaudita, ma almeno un assessore (il più adatto quello all’Agricoltura) o una qualsiasi altra forma di delegazione ufficiale siamo certi sarebbe stata gradita e avrebbe dato un segnale della vicinanza della nostra città ai problemi di chi lavora in questi settori produttivi”.
“Non è che per non fare un torto al suo amico Musumeci, che ancora nulla ha dato di concreto alla nostra città – aggiungono – il sindaco ha pensato che sarebbe stato meglio non essere presente? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, si dice. Come Città, abbiamo perso l’occasione per contribuire a una giusta causa – concludono – dimostrando vicinanza e comprensione. Ma questi sono errori che non possiamo permetterci”.