Pagare un caffè con il bancomat? Secondo Confcommercio “molte attività potrebbero chiudere”
E’ il senso dell’allarme rilanciato dal presidente di Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, in merito al decreto allegato alla manovra di bilancio
(8 novembre 2019)
“Solo per il caffè i bar potrebbero pagare fino a 1 miliardo di euro l’anno. Il credito d’imposta del 30% non basta. Se tutti cominciassero a pagare caffè e cappuccino al bar con il bancomat o la carta di credito, i locali si troverebbero a dover pagare commissioni insostenibili che potrebbero arrivare, per l’appunto, fino a 1 miliardo di euro l’anno. Stiamo parlando del 16% degli incassi derivanti dalla vendita di questi prodotti tale da rendere assolutamente inefficace il credito d’imposta del 30% a beneficio delle attività che accettano il pagamento con il Pos previsto dal decreto fiscale. Non è sufficiente: vanno azzerate le commissioni bancarie per i pagamenti almeno fino a 15 euro”. E’ il senso dell’allarme rilanciato da Confcommercio provinciale Ragusa, sulla scorta della presa di posizione formalizzata a livello nazionale, con riferimento al decreto allegato alla manovra di bilancio. “Molte attività anche della nostra realtà territoriale – dice il presidente provinciale Gianluca Manenti – si troverebbero costrette a dovere sostenere spese ingenti, un’ulteriore stretta che metterebbe a rischio il futuro di numerose attività”.
E Manenti aggiunge: “Un altro problema è quello dell’omesso versamento dell’Iva. Un ristoratore o un gestore di un locale che dichiara regolarmente l’Iva, ma poi salta un pagamento perché attraversa un momento di difficoltà economica, oggi rischia una condanna penale. Questo è un errore, perché non c’è alcun tentativo di frodare il fisco, ma solo una difficoltà contingente. Non è certo un atteggiamento che si può configurare come reato, piuttosto andrebbe depenalizzato. Il governo non deve restare distante o sordo al grido d’allarme di migliaia di piccole imprese che garantiscono un servizio eccellente e rappresentano un valore aggiunto per l’offerta turistica del nostro paese. Occorre rivedere questi aspetti e renderli più adeguati alle esigenze di un intero comparto”.
Comunicato stampa