Un bosco con 1.000 alberi e la Casetta degli insetti, e Ragusa non sarebbe ecosostenibile?
Noi di Ialmo abbiamo chiesto all'ideatrice della Casa degli insetti, l'architetto Loredana Tumino, di raccontarci il progetto
(31 ottobre 2019)
“Ragusa avrà un nuovo bosco con 1.000 alberi, tanti quanti i nuovi nati nel 2018 e nel 2019″ – con queste parole il sindaco Peppe Cassì presenta il nuovo piano di piantumazione, che prenderà il via tra poche settimane. L’Amministrazione comunale e l’Ispettorato Forestale di Ragusa, per l’occasione, hanno tenuto una conferenza stampa alle ore 10,45 di stamattina, presso la sala giunta, alla quale sono intervenuti, oltre al sindaco, l’assessore al verde pubblico e decoro urbano Giovanni Iacono, il Capo dell’Ispettorato Forestale di Ragusa, Vincenzo Arcadipane, e l’architetto Loredana Tumino. “Il bosco sorgerà a partire da fine novembre in contrada Scorsonara, – commenta il sindaco – su un’area comunale vicino alla Diga, e sarà realizzato insieme alla Forestale, coinvolgendo le scuole che potranno assistere alle operazioni. Ulteriori alberi saranno piantati nella scuola di San Giacomo e in altre del centro urbano, in corso Vittorio Veneto, in via Ramelli, dove sarà realizzata anche la Casa degli insetti, e nell’area dell’ex Parco Agricolo, stavolta insieme ai ragazzi promotori di Friday for Future. Nel prossimo bilancio vogliamo, inoltre, inserire un progetto di sostituzione degli alberi pericolosi (perché a fine del loro ciclo vitale o per via delle loro radici), dove possibile. In alcune zone come ad esempio via Fucà, infatti, la vicinanza a elementi strutturali è tale da non poter prevedere nuovi alberi di alcun tipo. Trova così – conclude il primo cittadino – applicazione la legge del 1992, che sancisce un albero per ogni nuovo nato, mai attuata nella nostra città, così come dall’anno scorso anche Ragusa applica le norme relative alla Festa dell’Albero e al censimento del patrimonio arboreo, anch’esse vecchie di anni: aumentare, mantenere e proteggere i nostri alberi è un obiettivo preciso di questa Amministrazione”.
E a proposito di Casa degli insetti, citata poc’anzi dal sindaco, noi di Ialmo abbiamo voluto chiedere proprio all’ideatrice, l’architetto Loredana Tumino, di raccontarci il progetto. “Negli ultimi anni, la popolazione delle api e di altri insetti impollinatori, molto utili all’ecosistema, ha subito un notevole calo; secondo fonti FAO il 70% circa delle colture destinate alla sopravvivenza dell’essere umano sono garantite grazie al lavoro di impollinazione che le api compiono ogni giorno. Per combattere, quindi, il fenomeno della diminuzione delle api, è nata l’apicoltura urbana, diffusa ormai da anni in molte città, da Parigi a Londra, passando per New York o Berlino, la quale vede la sistemazione degli alveari direttamente sui tetti dei palazzi cittadini”.
“Ma non è tutto. Per favorire l’apicoltura urbana sono nati i Bee Hotel o Bug Hotel per insetti, rifugi con l’obiettivo di tutelare la biodiversità in città e favorire il prezioso lavoro di questi insetti impollinatori. Realizzati con materiali naturali di recupero, quali legno, tronchi secchi, cortecce, possono offrire riparo e cibo a molti insetti e alle api solitarie; quelle cioè che non vivono in alveare ma che fanno il nido in piccoli anfratti del terreno o delle piante e che sono innocue per l’uomo”. Prosegue: “Il progetto, quindi, che ho presentato al Comune di Ragusa è stato ben accolto. La casetta sorgerà in via Ramelli, nei pressi della scuola Bruno Munari, un modo per coinvolgere attivamente i bambini e sensibilizzarli alla tematica. L’apertura della casetta si svolgerà in concomitanza della Festa dell’albero di Legambiente, del prossimo 21 novembre”.
E pensare che Ragusa, come vi avevamo riportato pochi giorni fa, risulta essere agli ultimi posti della classifica di Legambiente per ecosistema urbano. Ma magari, grazie a queste iniziative, alla “plastic free” e alla diffusione di comportamenti “eco-sostenibili”, chissà se in poco tempo il capoluogo ibleo potrà togliersi questa maglia nera.
Claudia Trapani