Ecosistema urbano: il rapporto di Legambiente boccia le siciliane. Molto male Catania e Ragusa
Sulle 104 città capoluogo di provincia, troviamo Catania al 102° posto, Ragusa (101), Palermo (100), Trapani (97), Messina (91), Caltanissetta (85), Enna (63), Agrigento (59), mentre Siracusa non ha inviato i dati
(28 ottobre 2019)
Nell’anno in cui l’allarme sul cambiamento climatico si è preso la scena internazionale, c’è grande attenzione attorno al apporto di Legambiente e Ambiente Italia, diffuso poche ore fa, e che anche quest’anno verrà utilizzato nella storica indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 ore. Il rapporto si basa su 18 parametri relativi ai dati 2018, raggruppati in 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente. La valutazione avviene, poi, in base al tasso di sostenibilità della città reale presa in esame rispetto a una città ideale. A questi punti vengono aggiunti dei bonus supplementari, pari a un terzo del punteggio complessivo e relativi a quattro ambiti: recupero e gestione acque, ciclo dei rifiuti, efficienza di gestione del trasporto pubblico, modal share. L’indagine che misura le performance ambientali delle 104 città capoluogo di provincia, ha assegnato il primo posto a Trento, mentre ha destinato le città siciliane alle ultime posizioni.
In fondo la classifica troviamo, infatti, Catania al 102° posto, salendo c’è Ragusa (101), Palermo (100), Trapani (97), Messina (91), Caltanissetta (85), Enna (63), Agrigento (59), mentre Siracusa non ha inviato i dati. E se, come avevamo detto, Ragusa è stata definita sempre più “green” per il primato relativo al numero di veicoli elettrici, questo dato di Legambiente risulta in controtendenza.
“Il 26^ rapporto Ecosistema urbano di Legambiente, pubblicato da Il Sole 24 Ore e basato sui dati 2018, fotografa lo stato ambientale da cui siamo partiti: 101^, quartultimi in Italia. Su alcune voci importanti – afferma il sindaco Peppe Cassì – come Raccolta differenziata conosciamo già i passi avanti che Ragusa ha fatto (39% nel 2018 e oltre il 70% nel 2019), mentre su altri fattori cruciali come Alberi e Uso efficiente del suolo patiamo l’assenza di dati, con un valore 0 che abbassa quindi media e classifica ma sul quale siamo già intervenuti, realizzando ad esempio il primo censimento del nostro patrimonio arboreo. Positivi i dati di Energie alternative (22^), Isole pedonali (25^), Consumi idrici domestici (29^), Produzione di rifiuti urbani (38^), Capacità di depurazione (38^); mentre occorre rimboccarsi le maniche su Pm10 (94^), Biossido di azoto (98^), Passeggeri del trasporto pubblico (95^) e Offerta del trasporto pubblico (102^)”.
Claudia Trapani