Ragusa dà il benvenuto al nuovo Comandante Provinciale dei Carabinieri, Gabriele Gainelli
"La mia impressione su Ragusa? Buona, abbastanza positiva. Mi è piaciuto vedere una città dalla forte identità, sia storica che culturale"
(11 settembre 2019)
“Sono stato appena promosso a colonnello, e sono molto orgoglioso di tutto ciò perché è un traguardo importante per tutti noi. Chi dice di non avere ambizioni, non è del tutto sincero”. Queste sono state le prime parole del colonnello Gabriele Gainelli, il nuovo Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ragusa, che stamattina ha voluto salutare i giornalisti nella sala stampa della sede del Comando di piazza Nassiriya. Gainelli, arrivato ed insediatosi a Ragusa appena tre giorni fa, sostituisce Federico Reginato, trasferito al Comando Provinciale di Savona. “Ho dedicato soprattutto la prima parte della mia carriera, al pilotaggio degli elicotteri – racconta Gainelli – poi tante e diverse esperienze lavorative. Sono stato comandante dei carabinieri della Compagnia di Ferrara dal 13 settembre del 2009, e dopo la promozione a Tenente colonnello, sono stato a capo della 1^ Sezione Cerimoniale del 6° Ufficio Cerimoniale dell’Ufficio di Gabinetto del Ministro della Difesa. Adesso, alla luce della promozione, era arrivato il momento di fare una scelta. Tra le possibilità c’erano Aosta, Vibo Valentia, e Ragusa, e ho scelto quest’ultima. Già a fine giugno, e poi a fine luglio sono stato qui per conoscere il territorio, per iniziare ad ambientarmi insieme alla mia famiglia”. Continua: “La mia impressione su Ragusa? Buona, abbastanza positiva. Mi è piaciuto vedere una città dalla forte identità storico e culturale, ma dalle dimensioni contenute, come Ferrara, città in cui ho vissuto e che conosco molto bene. Anche mia figlia, che ha 14 anni, sembra contenta di ciò”.
E a livello operativo, come pensa di agire? “Sono appena arrivato, sto iniziando ad ambientarmi – risponde – ma penso che bisogni continuare nel solco di quanto di buono sia stato fatto. Si tratta di montare su una macchina già in corsa, questa è sicuramente la parte più difficile. Il primo periodo servirà a rendersi conto di cosa succede nel territorio. Secondo un’organizzazione che già esiste e secondo le direttive dall’alto, il cambio al Comando, tante volte, serve a dare un’ottica diversa, pur facendo le stesse cose e pur proseguendo nello stesso percorso. Ci sarà comunque tempo di conoscersi – conclude – ma da quello che posso vedere qui a Ragusa, isola nell’isola (come mi dicono), sono felice della mia scelta”.
Claudia Trapani