Acqua inquinata a Ragusa? D’Asta solleva una nuova questione e redarguisce Cassì
"Mentre il sindaco della città della Contea sta verificando come stanno le cose, da Cassì nessuna presa di posizione" - dichiara il consigliere sul presunto sversamento di idrocarburi nei pressi di un pozzo tra Ragusa e Modica
(2 agosto 2019)
“Dopo che questa amministrazione non mi ha consentito di fare le opportune verifiche presso l’impianto di sollevamento Lusia dando la sensazione di nascondere qualcosa, innescando il legittimo dubbio che qualcosa c’era da sottacere su un tema importante come l’acqua pubblica; mentre buona parte della nostra provincia si allarma per quanto sta accadendo sul presunto sversamento di idrocarburi nei pressi di un pozzo di proprietà dell’Eni tra Ragusa e Modica; mentre Legambiente ha lanciato svariati allarmi e mentre anche il sindaco della città della Contea, Ignazio Abbate, ha deciso di vederci chiaro e di capire sino a che punto la minaccia di petrolio nelle falde acquifere possa essere concreta attivando controlli specifici, il primo cittadino di Ragusa non dice una sola parola. Questa amministrazione sta a guardare e non prende una posizione che sia una a tutela dei cittadini ragusani. Mi sarei aspettato di più da un sindaco che, a mio avviso, avrebbe potuto e dovuto fare qualcosa per dare segnali di vicinanza e di sicurezza ai nostri concittadini“. A dirlo è il consigliere comunale Mario D’Asta che solleva, adesso, una nuova questione sui potenziali problemi riguardanti la qualità delle acque, problemi che possono riguardare da vicino tutti i cittadini ragusani così come quelli di altre zone della nostra provincia.
“Premetto – continua D’Asta – che non abbiamo motivo di dubitare delle rassicurazioni fornite dall’Eni ma non possiamo rischiare che qualcosa di grave accada, alla luce dei fatti che si sarebbero verificati in contrada Moncillè. Non possiamo rischiare un danno ambientale. Legambiente ha presentato in Procura un esposto. Il sindaco avrebbe potuto mettersi in moto per cercare di capire se c’erano anomalie con riferimento alla qualità delle acque provenienti da alcune sorgenti che servono la rete ragusana e che, però, potrebbero risultare inquinate dallo sversamento. Non dimentichiamo che il sindaco è la massima autorità sanitaria in città e che quindi ha il dovere di intervenire Se è vero che il pozzo 16 va a contaminare diverse falde acquifere, tra cui alcune che interessano da vicino il nostro territorio comunale, è fondamentale capire come stanno le cose. Serve monitorare con la massima attenzione la situazione”.
Comunicato stampa