Autostrada Ragusa-Catania: il PD in cammino per protesta, ma il governo “non sente”
L'onorevole Nello Dipasquale ha raccontato a Ialmo i motivi che lo hanno portato, insieme al senatore Davide Faraone, a percorrere a piedi il lungo tragitto da contrada Coffa fino all'aeroporto di Catania
(17 luglio 2019)
“Non nego che sia stato molto faticoso, ancora devo riprendermi per bene, ma il nostro sforzo è stato compiuto in nome di una causa giustissima”: lo dichiara, a Ialmo, l’onorevole del PD Nello Dipasquale, in merito alla lunga marcia di protesta sulla Ragusa-Catania, intrapresa insieme al senatore Davide Faraone.
Ma andiamo con ordine. Vi avevamo informato della denuncia presentata da Dipasquale alla Procura di Ragusa, affinché si facesse luce sulla questione. E poche ore dopo, proprio l’onorevole si è letteralmente messo in cammino insieme a Faraone. Il silenzio di Musumeci e il disinteresse mostrato dal governo nazionale hanno, infatti, indotto i due a percorrere, per intero e a piedi, il tratto di strada da contrada Coffa fino all’Aeroporto di Catania. Abbiamo chiesto proprio a Dipasquale di ripercorrere (non fisicamente, stavolta) il percorso e le tappe più importanti della cosiddetta “Marcia sblocca cantieri”. “Siamo partiti lunedì scorso alle 17.30 circa e siamo arrivati alle 15.00 di ieri pomeriggio. Lungo il tragitto ci siamo concessi solo una sosta a Francofonte, per riposarci, dormire qualche ora e poi ripartire all’alba”.
L’obiettivo? “Vogliamo sensibilizzare il Governo allo sblocco dell’autostrada a difesa dei cittadini di questa parte di Sicilia, che non meritano di essere presi ulteriormente in giro. Noi siamo arrabbiati. La nostra non è solo una richiesta, stiamo parlando di un’opera che era stata già finanziata e che aveva ottenuto tutti i pareri favorevoli. Abbiamo lavorato per questo, – prosegue – portando quasi a termine un iter davvero lungo. E adesso, col nuovo governo, si è tutto fermato. Volevano rendere l’opera pubblica al 100%. E come? Da questa situazione solo il concessionario potrà trarre benefici, grazie alla decine di milioni di risarcimento che potrebbe ottenere”.
Parecchie ore di cammino e numerosi i momenti che gli esponenti del PD hanno voluto condividere tramite i social. “Le persone ci hanno seguito virtualmente, – dice Dipasquale – ma nessuno del governo regionale o nazionale si è, purtroppo, fatto sentire nell’arco di 24 ore: è un grido di protesta che forse non vogliono sentire. Il presidente Musumeci, che dovrebbe essere il primo ad interessarsi, continua a mantenere il silenzio assoluto sulla questione”. Insomma, un dilemma che è sempre lo stesso: autostrada si, autostrada no. Continuano i dubbi amletici sulla realizzazione di un’opera, il raddoppio della SS 514, di cui si parla, discute e “combatte” da troppo tempo. “Noi – conclude Dipasquale – continuiamo la nostra protesta. Lo facciamo per dare un senso a tutto il lavoro svolto in questi anni, e per dare ai siciliani un’infrastruttura necessaria”.
Anche il PD di Ragusa ha condiviso e sostenuto l’iniziativa: “Non ho potuto partecipare per problemi lavorativi – dichiara il segretario cittadino Peppe Calabrese – e ne sono molto dispiaciuto, ma il PD ibleo era degnamente rappresentato non solo dal parlamentare di riferimento, ma anche dal capogruppo in Consiglio Comunale Mario Chiavola. Il Partito Democratico è e sarà sempre in prima linea quando si tratta di temi così importanti per la comunità, e non lo fa per obbedire a logiche di partito, ma perché c’è da tutelare la dignità dei cittadini siciliani che hanno lo stesso diritto di quelli del Nord di percorrere strade con standard di sicurezza più elevati rispetto alla ‘trazzera’ che è oggi la Ragusa-Catania. Lo abbiamo dimostrato più volte, partecipando anche alla manifestazione indetta dal primo cittadino di Ragusa, Peppe Cassì, il quale certamente non opera dalla nostra parte politica. Quel che fa rabbia – continua Calabrese – oltre ad aver letto le esternazioni di chi ritiene quest’opera ‘inutile’ e per questo ha deciso di stopparla, è sentire o leggere che il PD non ha fatto nulla per la Ragusa-Catania mentre era al Governo. Si tratta ovviamente di una menzogna di dimensioni pachidermiche: mai come durante il Governo nazionale a trazione PD si è avuta un’accelerazione tale sul progetto”.
Nel frattempo, i primi cittadini dei comuni interessati hanno consegnato al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, la loro fascia da sindaco come atto di protesta contro l’incapacità del Governo di decidere sulla questione. Musumeci li ha invitati ad attendere una settimana prima di dare avvio a nuove forme di proteste, perché è in programma una nuova riunione del Cipe, con la speranza che essa definisca una risoluzione chiara della vicenda.
Claudia Trapani