Incendi, the day after: a Siracusa piromane in manette, a Catania si torna alla normalità
Uno dei lidi della Plaia ha già riaperto, dopo alcuni interventi eseguiti in nottata. A causa dell'incendio, inoltre, l’aeroporto Fontanarossa è rimasto chiuso per circa 1 ora e tre voli sono stati dirottati a Comiso
(11 luglio 2019)
Arrestato dai Carabinieri del comando provinciale di Siracusa il presunto autore di due degli incendi di ieri, uno in contrada Biggemi, l’altro in contrada Petraro, entrambi a Priolo. Si tratta di un ex militare della Guardia di finanza di 62 anni, originario di Messina, ma residente da anni a Siracusa. L’uomo è stato individuato nelle vicinanze di uno dei roghi. Secondo una prima ricostruzione, il sessantaduenne avrebbe usato un accendino per appiccare le fiamme divampate immediatamente grazie alle elevate temperature e alle folate di vento caldo che si sono registrate ieri. Come disposto dalla procura di Siracusa, l’indagato è stato condotto in carcere, in attesa dell’interrogatorio di convalida davanti al gip.
A Catania, intanto, ora che le fiamme sono spente e la paura è passata, restano le macerie e danni incalcolabili. Distrutti tre stabilimenti balneari e decine di auto parcheggiate, molte delle quali appartenenti ai bagnanti che si sono trovati in trappola e non sono potuti fuggire, se non via mare. Bruciati ombrelloni, sdraio, cabine in legno e alberi, tra cui quelli del boschetto della Plaia. Il Viale Kennedy è stato riaperto e c’è, fortissima, la voglia di ricominciare immediatamente, tanto che il lido Europa, uno di quelli maggiormente danneggiati, ha già riaperto, dopo alcuni interventi eseguiti stanotte in tutta fretta. “E’ un esempio di imprenditoria che non si ferma davanti ai problemi – afferma Ignazio Ragusa, presidente regionale del Sib, che sottolinea “il grande impegno dei soccorritori”, ma anche quello “dei titolari dei lidi” che “con personale antincendio e con gli estintori hanno creato dei ‘varchi’ per permettere ai clienti di mettersi al sicuro e limitato i danni, non soltanto nelle loro strutture, ma anche in quelle dei colleghi, con grande senso di solidarietà”.
A causa dell’incendio, inoltre, l’aeroporto di Catania è rimasto chiuso per circa 1 ora e tre voli sono stati dirottati a Comiso. Si tratta del Ryanair proveniente da Bologna, dell’EasyJet da London Gatwick e dell’Alitalia da Milano Linate.
Questa mattina a Catania nell’aria persiste l’odore acre di bruciato, ma in tanti sono tornati ad affollare le spiagge. E puntualmente arrivano le polemiche, in questo caso per gli otto elicotteri antincendio mai entrati in servizio, nonostante l’aggiudicazione, tre settimane fa, della gara alle società “Helixcom” e “E+S Air”. Il motivo? La burocrazia. Le Prefetture di Caltanissetta e Salerno, infatti, hanno tardato a fornire alla Regione la documentazione necessaria per completare la certificazione antimafia, necessaria quando si tratta di appalti pubblici, e manca ancora il passaggio con l’Enac che dovrà esprimersi su alcuni aspetti, come le basi dalle quali far decollare gli elicotteri.
Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha voluto ringraziare i vigili del fuoco “che hanno rischiato in prima persona per arginare il propagarsi del fuoco, i tanti volontari che hanno aiutato i bagnanti a mettersi in salvo e gli operatori della protezione civile e delle forze dell’ordine che hanno assistito la popolazione nei momenti drammatici dei roghi. Ho seguito personalmente dalla sala operativa della prefettura allestita nel primo pomeriggio, insieme con l’assessore Alessandro Porto, – ha detto – l’evolversi degli incendi e l’azione dei soccorsi, che sono stati tempestivi ed efficaci. Intendo incontrare gli operatori dei lidi quanto prima per un confronto operativo e sarò alla Plaia per una prima verifica dei danni”.
A Catania, intanto, è giunto in queste ore il capo nazionale dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo. “Sull’incendio di ieri qualche riflessione va fatta – ha detto – perché le fiamme erano in punti sparuti e questo merita un approfondimento per capire se c’è stato dolo. Per avere delle certezze ci vogliono le indagini. Io mi limito a constatare che il fuoco sembra essere partito da punti diversi. La Polizia giudiziaria del comando di Catania sta già lavorando”.
Valentina Frasca