Stromboli, the day after: notte tranquilla e piccole scossa. Comincia la conta dei danni
In serata, intanto, è stato recuperato il corpo senza vita di Massimo Imbesi, il 35enne di Milazzo allievo ufficiale di coperta che si trovava sul cratere per un’escursione nel momento in cui il vulcano è esploso
(4 luglio 2019)
La notte è trascorsa in maniera relativamente tranquilla a Stromboli, dove ieri la tranquillità di un pomeriggio d’estate è stata interrotte da due fortissime ed improvvise esplosioni del vulcano. L’INGV, che ha parlato dell’eruzione più violenta da quando lo Stromboli viene monitorato, ha registrato una serie di terremoti, ma tutti sotto magnitudo 2, normali dopo un episodio del genere. Svanita la densa nuvola di fumo e spenti gli incendi provocati dai lapilli piovuti sull’isola, si cominciano a contare i danni, mentre molti turisti hanno preferito andare via. La zona maggiormente colpita è apparsa sin da subito la frazione di Ginostra e il bollettino parla di tre feriti. L’eruzione, lo ricordiamo, ha fatto anche una vittima: il 35enne Massimo Imbesi.
Il giovane, originario di Messina ma residente a Milazzo, allievo ufficiale di coperta, si trovava sul cratere per un’escursione nel momento in cui il vulcano è esploso. Il suo corpo è stato recuperato in serata ed è stato già portato a Milazzo. La magistratura stabilirà ora se fare eseguire l’autopsia o se sarà sufficiente l’esame esterno del medico legale. Per il 35enne si sarebbe rivelata fatale una ferita all’altezza del torace che forse si è procurato cadendo sugli spuntoni di pietra lavica mentre correva per mettersi in salvo o dopo aver perso i sensi a causa del fumo. Maggiori particolari potrebbero arrivare dall’amico sudamericano che era con lui in escursione e che è rimasto ferito, oltre ad aver riportato un fortissimo choc. I due pare stessero percorrendo un’area libera, dove si può andare anche senza guida perché al di sotto dei 400 metri, a Punta dei Corvi, quando è iniziata l’eruzione.
Valentina Frasca