Ragusa – Catania: oggi si riunisce il PreCipe, l’11 luglio il Cipe. Che succederà?
I lavori della Rosolini - Modica vanno avanti, ma la CNA chiede una soluzione che parifichi la condizione delle 30 Imprese creditrici del Cosige a quella delle altre imprese italiane coinvolte in situazioni simili. Per quanto riguarda l'aeroporto di Comiso, i numeri dicono tutto
(3 luglio 2019)
Con un documento ufficiale, Ia CNA Territoriale di Ragusa prende nuovamente posizione per richiamare l’attenzione della società civile iblea e degli organi competenti sulle tre grandi questioni infrastrutturali che interessano la nostra realtà socio-economica: Aeroporto di Comiso, Superstrada Ragusa-Catania e Autostrada Rosolini-Modica.
Sulla Ragusa-Catania l’unica novità di rilievo è che oggi si riunisce il Pre-CIPE e giovedì 11 il CIPE. Per la Confederazione “dopo il balletto degli ultimi mesi risulterà inaccettabile ogni ulteriore rinvio delle decisioni. Delle due l’una: o si porta a conclusione l’iter del project financing avviato da anni oppure si intraprende con decisione e celerità la strada dell’intervento totalmente pubblico. Se così non dovesse essere (e non ce lo auguriamo), la CNA Territoriale di Ragusa preannuncia sin da adesso un’iniziativa di protesta eclatante che non si limiterà più ad una civile manifestazione dopo la quale tutto continua come prima”.
I lavori della Rosolini-Modica, tratto della Siracusa- Gela, sono ripresi a rilento da qualche mese, dopo un’interruzione di quasi due anni, e due settimane fa è stata aperta la bretella Noto – Pachino. “Speriamo che, da qui a qualche settimana, possa essere impressa una forte accelerazione, – si legge nel documento – in modo da rispettare la tabella di marcia e di arrivare all’apertura del tratto autostradale in un arco di tempo abbastanza limitato. Tuttavia, una questione importante rimane aperta: non è giusto che le Imprese sub-appaltatrici e fornitrici abbiano dovuto rinunciare alla metà di quanto maturato a seguito dell’interruzione dei lavori dovuta al default di Condotte Spa. Ed è ancora meno giusto – prosegue la CNA – dopo che con il Decreto Crescita, in casi analoghi sparsi in tutta Italia, per le piccole Imprese coinvolte nel fallimento delle grandi aziende di costruzioni è stata trovata una soluzione che salvaguarda le spettanze maturate. Ecco perché chiediamo con forza al Governo Nazionale e a quello Regionale di trovare una soluzione che parifichi la condizione delle 30 Imprese creditrici del Cosige a quella di tutte le altre Imprese italiane coinvolte in situazioni del tutto simili”.
Per quanto riguarda l’Aeroporto di Comiso, nel quale si continua ad assistere ad un’inesorabile riduzione dei voli e ad una conseguente drastica diminuzione del numero dei passeggeri in arrivo e in partenza ( anche a giugno i primi dati parlano di un terzo in meno rispetto allo stesso mese del 2018), “è inaccettabile il profondo divario che si è ormai determinato tra la situazione sempre più difficile e precaria dell’operatività dello scalo e l’assoluta inattività di chi dovrebbe seriamente occuparsi del suo sviluppo. Da mesi (da anni!) i vertici gestionali dell’Aeroporto continuano a lanciare proclami promettendo azioni immediate e concrete finalizzate ad invertire l’andamento negativo. A questo punto è arrivato il momento di dire basta alle parole vuote e non seguite dai fatti: chiediamo formalmente a chi di competenza, a partire dalla SAC e dal Sindaco di Comiso, di scoprire le carte e di dichiarare pubblicamente e con chiarezza cosa si sta facendo per rilanciare l’Aeroporto al fine di fermarne la lenta agonia”.
Valentina Frasca