Risparmiare sulla polizza auto è facile, liberarsi dagli stereotipi un po’ meno…
Sta facendo discutere non poco il nuovo spot del portale facile.it, ambientato a Siracusa. Tutto molto bello, se non fosse per atmosfere post guerra e accenti decisamente improbabili. E a voi piace?
(25 giugno 2019)
La bella e suggestiva piazza Duomo di Siracusa torna protagonista sulle reti televisive nazionali, e a sceglierla come ambientazione d’eccellenza è il portale di ricerca on line per assicurazioni “facile.it. Un nuovo spot pubblicitario di ampia diffusione, realizzato grazie alla collaborazione con la Film commission del Comune di Siracusa e da “The BigMama srl”, con una lusinghiera motivazione della scelta: “Dopo un’ampia selezione di location sparse per tutta l’isola, il regista, l’agenzia e il cliente hanno preferito, su tutte, la piazza Duomo di Ortigia perché, meglio di ogni altra, rappresenta la sicilianità e la bellezza che si vogliono fare assaporare nelle immagini”. Ne da notizia il Comune di Siracusa che sottolinea il risultato ottenuto dal girato già visibile in rete su You Tube e in onda sui principali canali, da cui, si legge nel comunicato dell’Amministrazione, “viene fuori un’immagine della città che, anche grazie all’uso attento della fotografia, rievoca le atmosfere descritte nel film “Malena” di Giuseppe Tornatore e che furono molto apprezzate. Per realizzare lo spot, – si legge ancora nel comunicato – la complessità nell’allestimento del set ha richiesto l’impegno, oltre che della Film commission, di altri uffici comunali e della Soprintendenza ai beni culturali”.
Una nuova e ottima opportunità, aggiungiamo noi, per proiettare la città di Siracusa e le sue bellezze paesaggistiche e storico-artistiche, nell’olimpo delle mete turistiche internazionali e non solo. Tutto bellissimo, dunque, positivo e patinato, se non fosse per un piccolo dettaglio: ma è proprio necessario mostrare Siracusa e i siracusani del 2019 ancora in atmosfere post guerra e abitanti dall’accento inverosimile e pesantemente marcato con tanto di mugugno alla “Pino Caruso”? L’interrogativo è d’obbligo, e forse contiene già la sua risposta. Da anni pubblicitari con poche ma fisse e stantie idee ritraggono un’Italia immaginaria, un Paese popolato da personaggi stereotipati instupiditi forzatamente e quasi mai divertenti, per non parlare dei corpi femminili ridotti a pezzi di carne ammiccanti, usati per reclamizzare oggetti che nulla hanno a che vedere con la parte anatomica ritratta. Forse tutto questo piace alle aziende committenti di detti pubblicitari alla ricercare del facile successo, ma attenzione, perché comincia a piacere sempre meno al pubblico da casa che, vi informiamo, non è così imbambolato come qualcuno vorrebbe far credere. Personalmente, da siracusana, ho trovato lo spot in questione, come ho scritto, inverosimile e forzato. Di personaggi e scambi dialettali “forzati” ne abbiamo già fatto abbondantemente il pieno con Montalbano e, come si sa, se l’originale è sempre l’originale, non è detto che non stanchi anche quello. Quindi perché reiterare? Io consiglierei ai pubblicitari in questione di ampliare gli orizzonti e di tornare a studiare perché la società si evolve, malgrado loro e i loro stereotipi.
Nadia Germano Bramante