Marina di Ragusa e la movida della discordia: come si fa a mettere d’accordo tutti?
Per il consigliere comunale del PD, Mario D'Asta, "residenti e operatori economici continueranno a farsi la guerra, perché l’ordinanza sindacale emanata da Cassì mette semplicemente una toppa alla questione, ma manca di una visione d’insieme"
(7 giugno 2019)
Ci risiamo. Puntuale come la bella stagione (e insieme ad essa) arriva l’eterna diatriba che vede contrapposti commercianti e ragazzi da un lato, che rivendicano il sacrosanto diritto di lavorare e divertirsi, e residenti delle frazioni balneari dall’altra. A Ragusa, questa settimana, l’argomento è finito direttamente sul tavolo del sindaco Peppe Cassì e dell’assessore Francesco Barone, che hanno voluto incontrare sia gli esercenti che il comitato dei residenti, pronto a tutto pur di difendere il suo altrettanto sacrosanto diritto ad un soggiorno tranquillo nelle proprie case, per tentare una non semplice mediazione tra le due parti.
Di certo ci sono solo i numeri, e quelli che riguardano i bilanci delle ultime stagioni estive nella frazione ragusana sono in caduta libera rispetto a qualche anno fa. Complici ordinanze ritenute molto restrittive che non invogliano i giovani a confluire nella frazione, se non per un tranquillo preserata prima di spostarsi altrove, e che fanno di Marina di Ragusa un tranquillo luogo per famiglie, tanto che anche i social, e in particolare la pagina facebook Ragusa Abbogghia, stanno ironizzando molto sull’argomento, descrivendo il borgo come un vero paradiso degli anziani.
Sulla questione interviene oggi il consigliere comunale del PD, Mario D’Asta, che parla di “residenti e operatori economici della movida che continueranno a farsi la guerra, perché l’ordinanza sindacale emanata da Cassì l’anno scorso mette semplicemente una toppa alla questione e manca di una visione d’insieme che, invece, con riferimento alla regolarizzazione di questa problematica, si rende più che mai necessaria”. Più volte ho sollevato in Consiglio comunale la necessità di addivenire ad un regolamento che possa, in maniera definitiva, porre fine alla diatriba”.
Per D’Asta “sono legittime le esigenze di entrambe le parti, ma fino a quando non si metterà mano al piano di zonizzazione acustica, propedeutico all’approvazione del regolamento per la tutela del benessere acustico, continueremo a girare attorno al problema senza mai risolverlo in via definitiva”. D’Asta ritiene che la materia, trattandosi di un tema delicato quanto importante, debba essere affrontata senza posizioni pregiudizievoli e divisive. “Purtroppo – continua il consigliere comunale – a un anno dall’ordinanza, nulla si è risolto. Ma continuiamo a parlarne e, naturalmente, con la stagione estiva ormai alle porte, è diventata una necessità trovare una soluzione adeguata. Stiamo indirizzando la nostra attenzione – spiega D’Asta riferendosi al piano di zonizzazione acustica – a uno strumento, rimasto fermo nei cassetti della Regione, che punta ad offrire delle risposte fondamentali al servizio della città e delle istituzioni per programmare interventi in diversi settori della vita cittadina che tengano nel giusto conto il diritto alla salute, il diritto alla vivibilità, con le necessarie ragioni dei commercianti, che si scommettono nel campo della economia e del turismo oltre che dei cittadini tutti. Uno strumento che ho esaminato con attenzione avendo ricoperto il ruolo, nella precedente consiliatura, di presidente della commissione Ambiente. Uno strumento che, adesso, dovrebbe essere sottoposto all’attenzione dell’intera macchina amministrativa e del Consiglio comunale per potere essere adottato in via definitiva”.
Valentina Frasca