Identità Terme Vigliatore

Amministrazione

SINDACO

Domenico Munafò

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.termevigliatore.me.it

Daniele Biondo

Deleghe:

Programmazione Economico Finanziaria – Marketing Territoriale ed Economia Sostenibile – Politiche Giovanili – Servizi Informatici

Santo Buglisi

Deleghe:

Manutenzione Infrastrutture Comunali – Servizi Cimiteriali – Cultura – Sport – Turismo e Spettacolo – Patrimonio – Relazioni Staff del Sindaco

Domenico Genovese

Deleghe:

Servizi Sociali e SUAP – Beni Culturali – Tutela Ambientale e Sanità – Sicurezza e Controllo del Territorio

Anna Imbesi

Deleghe:

Legalità e Trasparenza – Pari Opportunità – Pubblica Istruzione e Politiche Educative – Affari Generali

Terme Vigliatore, dove scorrono le acque di Venere

in aggiornamento

Le origini del toponimo sono incerte: per alcuni studiosi deriverebbe dalla presenza nel XVI secolo di una torre costiera da cui erano vigilati gli arrivi dal mare; per altri sarebbe dovuto al nome romano del torrente Mazzarrà che scorre nei pressi: Vigilator. La dominazione romana resta, di fatto, il momento di maggiore sviluppo del villaggio; la località era infatti rinomata per le sue acque termali, dalle apprezzate proprietà terapeutiche. Un nuovo popolamento della zona si ebbe nel XIII secolo con l’arrivo dei monaci benedettini; essi contribuirono enormemente alla fioritura del territorio impiantando coltivazioni di canna da zucchero ed opifici per la trasformazione della stessa. Nella seconda metà del XVI secolo, dopo la dipartita dei monaci, il borgo ricadde sotto la giurisdizione del vicino comune di Castroreale, passò attraverso la dominazione aragonese e borbonica, fino all’entrata delle terre nel Regno d’Italia. L’autonomia amministrativa giunse solo nella seconda metà del Novecento, nel 1966, quando ebbe inizio anche lo sviluppo delle strutture turistiche costiere e del preesistente stabilimento termale in prossimità del torrente Termini.

Nel patrimonio artistico di Terme Vigliatore spicca la villa romana rinvenuta nella frazione di San Biagio. Benché gli scavi non siano ancora stati ultimati, è già stata riportata alla luce buona parte del complesso, che doveva costituire un’abitazione patrizia particolarmente lussuosa: a pianta quadrata, è dotata di un cortile interno sorretto da otto colonne per lato. A questa costruzione era collegato l’attiguo stabilimento termale; sono visibili le condutture che servivano per il riscaldamento degli ambienti e la circolazione delle acque. Accanto alla vasca principale si apre il frigidarium, con un preziosissimo pavimento a mosaico interamente conservato: il disegno in tessere bianche e nere mostra una barca con due rematori ed un pescatore; ai quattro angoli, le immagini di altrettanti delfini e nella parte superiore un pescespada. Una fornace, situata alle spalle dell’edificio termale, riscaldava infine l’aria che veniva fatta circolare nei locali attraverso le cavità dell’intercapedine. Le origini dello stabilimento termale di Vigliatore sono da ricercare nel lontano XVII secolo, quando le esistenti vasche ad uso balneare furono concesse in esclusiva a Filippo III. Alla fine dell’Ottocento esisteva un edificio balneare in prossimità della sorgente Ciappazzi; nello stesso periodo si iniziò la costruzione di quello presso la sorgente di Venere, ampliato e migliorato negli anni Quaranta. Danneggiato durante la guerra, venne poi riedificato col nome di Grand Hotel Terme e dotato di parco e di strutture sportive. L’altra sorgente veniva invece destinata all’imbottigliamento e alla commercializzazione delle acque. Da visitare la chiesetta della Madonna delle Grazie, piccolo tempio dalla struttura elementare edificato nel XVI secolo sui resti di un precedente edificio benedettino, e quella di Santa Maria di Termini, elevata a sede parrocchiale nel 1836 da Federico II d’Aragona.

L’agricoltura costituisce ancora oggi l’asse portante dell’economia di Terme Vigliatore; nell’entroterra sono coltivati ortaggi e frutta accanto agli uliveti, ai vigneti ed agli agrumeti, per i quali è diffusa anche la coltivazione in serra. Si è sviluppata anche una piccola attività industriale di estrazione e lavorazione dei derivati del limone: oli essenziali, profumi e citrato che sono esportati in diversi paesi. Lungo la costa, nel Lido di Marchesana sono diffuse le strutture balneari, ma la più prestigiosa rimane quella in prossimità delle terme, già famosa negli anni Trenta del Novecento. Le acque minerali di tipo sulfureo sono utilizzate per la cura dei disturbi del fegato e per le patologie respiratorie. Le altre strutture ricettive del comune sfruttano il turismo archeologico dei comuni circostanti, come il sito di Tindari e le vicine isole Eolie.

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Sacro e Profano – Sul piazzale antistante la chiesa di Santa Maria di Termini a metà di settembre si svolgeva la principale manifestazione del luogo, la Fiera di Termini. Essa ebbe risonanza e successo fino alla fine dell’Ottocento; oggi la fiera sopravvive soprattutto sotto forma di mercato locale, destinato in parte ad attrarre i turisti della marina. La patrona, Santa Maria delle Grazie, si festeggia in agosto.

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Come arrivare

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