Il comune abbonda di edifici religiosi: il convento dei cappuccini, del XIX secolo; la chiesa della Madonna del Rosario, ristrutturata nel 1772 e nel 1774; il convento dei domenicani; la chiesa di Santa Maria di Gesù, del XVI secolo, della quale è da segnalare l’altare maggiore con la scultura della Madonna col Bambino del Cagini, del 1578; la chiesa di Sant’Alfio e Fratelli, di fattura normanna e ristrutturata nel 1607; la chiesa di San Nicola, costruita nella prima metà del Duecento, che ospita la statua del Crocifisso di San Nicola, opera attribuita allo scultore Frà Umile da Petralia del XVII secolo. Un’attenzione particolare merita la chiesa madre, in piazza Duomo, con struttura architettonica a croce latina ed a tre navate, risalente al XVI secolo. La facciata principale, dedicata a Maria Assunta in Cielo, è ornata da un portale artistico con colonne che sorreggono il timpano spezzato. All’interno della chiesa, tra le opere di valore vi è l’altare maggiore in marmo locale, opera dell’intagliatore mirtese Filadelfio Allò, e la cappella dell’Eucaristia, abbellita da marmi, stucchi e decorazioni del XVIII secolo. Da segnalare, infine, anche la piccola chiesa della Madonna del Loreto alla periferia del paese e diverse edicole votive come quella della Madonna della Catena nella località Armo; quella della Madonna del Rosario in località Cicero e l’edicola di San Giuseppe. Ben più recente è il monumento dedicato al Sacro Cuore di Gesù, del 1967.

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Mirto è conosciuto tra gli appassionati di botanica per aver dato i natali all’illustre naturalista e botanico francescano Francesco Cupani (1657-1710), che fondò nel 1692 a Misilmeri il primo orto botanico e pubblicò un’opera sulle piante siciliane, il Syllabus plantarum Siciliae.