Identità Mojo Alcantara
Amministrazione
SINDACO
Bruno Pennisi
In carica dal: 11/06/2018
Deleghe:
Sito istituzionale
www.comune.moioalcantara.me.it
Clelia Pennisi
Deleghe:
Vice Sindaco – Salute – Politiche Giovanili – Scuola e Risorse Educative – Cultura
Andrea Paratore
Deleghe:
Urbanistica – Commercio ed Artigianato – Attività produttive – Ambiente e Tutela delle Acque – Risorse Agricole e Foreste
Grazia Di Costa
Deleghe:
Comunicazioni Istituzionali – Sport e Tempo Libero – Turismo
Mojo Alcantara - Il vulcano, le gole e le pesche
La riserva del bosco di Malabotta ha una superficie complessiva di 3.222 ettari di cui circa la metà classificata Riserva Integrale dalla Regione Sicilia nel 1997. È situata nella zona di transizione tra i monti Peloritani ed i monti Nebrodi; interessa i comuni di Malvagna, Francavilla di Sicilia, Mojo Alcantara, Montalbano Elicona, Roccella Valdemone e Tripi.
A nord dell’abitato si trova un piccolo vulcano spento: il Monte Mojo, un’appendice dell’Etna costituita da un cono alto settecento metri, frequentato dai turisti che vi si avventurano per visitarne la bocca ed ammirare il panorama della vallata.
Il toponimo Mojo deriva dal termine “moggio” o “modio”, il nome del recipiente utilizzato anticamente per la misurazione del grano. Alcantara significa invece “il ponte”. Le prime fonti documentarie a proposito del feudo risalgono al XV secolo, quando era possedimento di Tommaso Tortorici, al quale era stato concesso da Eleonora d’Aragona. Passò poi ai baroni Lanza, il cui palazzo è ancora visibile nel centro storico del paese; è a questa nobile famiglia che si deve la fondazione della città, datata 1602. Nel 1928, in seguito all’abolizione dei piccoli comuni da parte del regime fascista, Mojo Alcantara venne accorpata alla vicina Malvagna ed i due centri presero l’unico nome di Lanza; le cittadine vennero nuovamente separate nel 1947, in seguito all’avvento della Repubblica.
Nel centro storico svetta la chiesa madre della Madonna delle Grazie, innalzata tra la fine dell’Ottocento ed i primi anni del Novecento, che conserva un prezioso crocefisso ligneo opera di Fra’ Umile da Petralia.
L’economia locale presenta caratteri prevalentemente agricoli: vi sono numerosi campi coltivati a frutta ed ortaggi ed è molto rinomata la varietà di pesche del luogo, a cui viene dedicata ogni anno una sagra. Ai grandi uliveti che ricoprono il territorio si deve la produzione di oli di alta qualità: tra questi in particolare si ricorda il Monte Etna-Valle dell’Alcantara, che ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta. Anche l’allevamento di bestiame figura tra le attività economiche più praticate ed agli animali viene dedicata ogni anno una fiera che richiama visitatori dai paesi vicini.
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Musei – In città è presente un museo etnografico.
Sacro e Profano – Il patrono San Giuseppe si festeggia la seconda domenica di maggio.
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Come arrivare
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