È molto probabile che il centro fosse già abitato intorno al XVII o XVI secolo a.C., durante il periodo greco, anche se fu solo nel 1636 che il borgo cambiò l’antico nome di Casale della Montagna in Montagnareale, per sottolineare il passaggio dalla dipendenza del vescovato di Patti a quella del Regio Demanio.

L’economia di questo, come di molti paesi limitrofi, era anticamente basata sulla coltivazione di fichi, olive ed uve da mosto e di alberi di gelso, nutrimento dei bachi da seta ed in passato protagonista di una fiorente produzione. Ancora oggi lo sviluppo economico si deve prevalentemente all’agricoltura, con consistenti coltivazioni di agrumi, nocciole, cereali, olivi e castagne. Il settore turistico è comunque in forte espansione, anche grazie alle notevoli testimonianze artistico – architettoniche presenti sul territorio.

Sacro e Profano – La statua della Vergine ricopre un ruolo fondamentale nella processione che si tiene in suo onore ogni 15 agosto. La manifestazione è detta dei “flagellanti” poiché i fedeli si flagellano con anelli di ferro ed avanzano, in ginocchio, verso l’altare maggiore, per raggiungere la comunione. Altro evento che richiama numerosi partecipanti è la Sagra della Castagna, nella quale si degustano specialità preparate con le castagne coltivate nella zona.