Il borgo è stato possedimento feudale di diverse famiglie e personaggi illustri nel corso dei secoli: i Balsamo; i Crisafi; Tommaso Girofalco, che divenne barone di Limina nel 1453; la famiglia Bonanno. Durante la prima metà dell’Ottocento gli abitanti del centro presero parte ai moti risorgimentali; in occasione di quelli del 1848 si distinse la figura di Filippo Saglimbeni, conosciuto con il soprannome di Sirpulla, il quale, in seguito alla reazione borbonica, fu arrestato ed esiliato. Un suo discendente, Antonio Saglimbeni, emigrò negli Stati Uniti ad inizio Novecento ed è noto per aver fondato a New York un’organizzazione sindacale, l’Excavators Union Local, che conta migliaia di iscritti ed ha una sede imponente nel quartiere popolare del Queens.

L’economia locale si è basata per lungo tempo, a partire dalla metà del Settecento, sulle attività estrattive di piombo e rame. Nel marchesato di Limina, nel 1753, infatti erano già state censite ben sei miniere ed una piccola fonderia. Lentamente queste attività sono cadute in disuso ed oggi l’economia della zona è trainata principalmente dall’agricoltura: grano, olive, castagne, nocciole e mandorle.

Sacro e Profano – Il patrono del paese è San Sebastiano, che si festeggia il 20 gennaio. Una celebrazione particolarmente sentita nel comune è quella tributata a San Filippo d’Agira, che si celebra l’11 e 12 maggio e durante l’ottava, ovvero il primo o secondo sabato o domenica dopo il 12 maggio. Il Santo è qui omaggiato perché in un suo pellegrinaggio da Roma ad Agira, mentre sostava nei pressi di Limina vi costituì una comunità cristiana. Durante la manifestazione per le vie del paese, il simulacro del Santo, di colore nero, è portato a spalla. Fino al 1949 si praticava la “lotta a ddutta”, che rappresentava la cacciata dei demoni dall’isola.