Identità Capo d’Orlando
Amministrazione
SINDACO
Francesco Ingrillì
In carica dal: 11/10/2021
Sito istituzionale
comune.capodorlando.me.it
Aldo Sergio Leggio
Deleghe:
Vice Sindaco
Enza Giacoponello
Deleghe:
Bilancio
Giacomo Miracola
Deleghe:
Cultura – Sport – Spettacolo
Carmelo Galipò
Salvatore Cirilla
Capo D’Orlando, Orlando, le terme ed il Palio
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Tracce dei primi insediamenti umani risalgono al XIII secolo a.C., quando i Siculi fondarono un piccolo nucleo abitativo (Agathyrnum) che continuò ad essere frequentato anche dai Fenici e dai Greci. Secondo la leggenda fu però Agatirno, figlio di Eolo, colui che fondò l’omonimo centro ai tempi della Guerra di Troia. È invece certo che i Romani ampliarono il borgo in direzione della pianura e della costa. Di epoca imperiale è infatti la villa romana rinvenuta vicino all’attuale porto. La città assunse il nome odierno soltanto nel corso del periodo normanno. Dopo alterne vicende storiche, alla fine del XIII secolo, nelle acque antistanti la città si svolse una cruenta battaglia navale per la successione al trono di Sicilia fra i due fratelli aragonesi Giacomo e Federico; circa un secolo più tardi Capo d’Orlando passò sotto l’egida dei conti di Modica, i quali distrussero il castello. Durante il XVI secolo l’abitato subì le incessanti incursioni dei pirati algerini, contro cui fu eretta la Torre del Capo, mentre agli inizi del XVII secolo sui ruderi del castello fu edificato il santuario della Madonna di Capo d’Orlando. Nel 1800, infine, i pescatori si insediarono stabilmente nella zona a nord-ovest della punta, dando vita all’attuale centro.
Nei pressi della contrada San Gregorio sono visitabili i resti della villa romana di Bagnoli. Nel complesso, risalente ad un periodo compreso fra il III ed il IV secolo d.C., si distinguono chiaramente tutte le componenti delle terme: il calidarium absidato ed il frigidarium, la fornace e le condutture per le acque calde. Sulla sommità del promontorio si possono invece ammirare i resti del duecentesco castello normanno, fortificazione a scopo difensivo per l’avvistamento delle flotte nemiche. Nel 1600 in quest’area sorse il santuario dedicato alla Madonna, patrona del paese, che conserva due dipinti della scuola di Antonello da Messina del 1627. Qui era alloggiata anche l’icona della Madonna col Bambino che, rinvenuta alla fine del Cinquecento, fu motivo della costruzione della chiesa. Trafugata nel 1925, è oggi sostituita da un piccolo simulacro in argento.
L’economia locale si basa sul secondario, essendo presenti industrie alimentari, meccaniche, plastiche, edili e dell’abbigliamento, e sullo sfruttamento delle attività tradizionali come l’artigianato (lavorazione del ferro), la pesca e l’agricoltura: la piana a sud del centro urbano è infatti dominata da un unico tappeto di agrumeti dove vengono coltivati prevalentemente limoni. Rilevante l’afflusso turistico.
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Musei – La famiglia dei baroni Piccolo risedette fino agli anni Trenta nella villa tardo ottocentesca che si trova poco fuori dal centro urbano, immersa in un curato giardino. L’ultimo discendente, Lucio, poeta siciliano scomparso nel 1969, volle trasformarla in un museo ed aprirla al pubblico. È visitabile la stanza, rimasta intatta negli arredi, dove albergava spesso Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino del proprietario, che qui scrisse il celebre romanzo Il Gattopardo.
Arte – A Capo d’Orlando è particolarmente vivo il panorama artistico, favorito dall’attività di numerosi pittori contemporanei. Un valido esempio è la mostra Vita e Paesaggio di Capo d’Orlando, nata nel 1955 su iniziativa dell’artista siciliano Giuseppe Migneco. L’assegnazione di uno dei più rilevanti premi del meridione d’Italia consente invece di promuovere opere relative alla vita ed al paesaggio locale, acquisite dalla pinacoteca comunale.
Sacro e Profano – Accanto agli eventi culturali, grande partecipazione popolare riscuotono alcune ricorrenze religiose, come la Festa della Madonna del Santuario, il 22 ottobre, mentre il 15 agosto ricorre la Festa di Maria Santissima di Porto Salvo durante la quale si svolge una processione di barche che termina con un corteo per le vie paesane. Nel 2005 si è tenuta la prima edizione del Palio di Capo d’Orlando, manifestazione ispirata al passato medievale del borgo. Secondo la leggenda, il paladino Orlando approdò qui nell’802 alla ricerca della perduta Angelica. Alla corsa equestre partecipano le tredici contrade: Catutè, Drago, Forno Alto, Malvicin, Masseria, Muscale, Piana, Piscittina, San Gregorio, Santa Lucia, San Martino, Scafa e Uletta. In concomitanza con l’evento si svolge anche una sagra di prodotti enogastronomici arricchita da eventi musicali con gruppi folkloristici locali.
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Come arrivare
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