Identità Capizzi
Amministrazione
SINDACO
Arch. Leonardo Giuseppe Principato Trosso
In carica dal: 11/06/2018
Deleghe:
Sito istituzionale
www.comune.capizzi.me.it
Erminia Mariannina Giacoma Mancuso Prizzitano
Deleghe:
Vice Sindaco – Casa – Famiglia – Scuola – Politiche Sociali – Pari Opportunità – Lavori Pubblici – Urbanistica – Edilizia Privata
Antonino Prestifilippo Cirimbolo
Deleghe:
Cultura, Turismo, Sport e Tempo Libero – Lavoro, Artigianato, Commercio e Attività Produttive – Decentramento – Organizzazione – Innovazione – Risorse Umane
Giuseppe Fascetto
Deleghe:
Ambiente e Territorio – Mobilità, Viabilità e Trasporti – Salute
Capizzi, tra abitazioni antiche e palazzi nobiliari
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Il toponimo deriva dal vocabolo latino capitium, che significa falco. Le origini dell’antico insediamento sono incerte, ma si ritiene che il primo nucleo abitativo sia stato fondato intorno al VII a.C. da popolazioni sicule rifugiatesi in queste terre a causa delle pressioni dei primi colonizzatori greci. Nel corso dei secoli il paese subì la dominazione dei Romani e degli Arabi, che lo rinominarono Kabbtih, ed in seguito dei Normanni e degli Svevi. Dopo alterne vicende il borgo entrò nei possedimenti di varie famiglie di feudatari e, riscattato dai cittadini, appartenne al demanio fino al 1682 quando fu acquistato dal marchese Lancellotto Castelli.
Il centro storico di Capizzi è la maggiore attrazione di questo paese dei Nebrodi: le sue vie impregnate di storia sono un susseguirsi di abitazioni antiche e case nobiliari. Pregevoli per la storia e l’arte locale sono anche la chiesa madre, con il suo portale gotico duecentesco, e la chiesa dedicata a San Giacomo, risalente al XVI secolo.
L’economia locale si basa principalmente sullo sfruttamento delle risorse agricole che offrono pregiate ciliegie, castagne, mandorle e grano, ma anche l’allevamento di bovini ed ovini riveste un ruolo determinante.
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Sacro e Profano – Tra le festività maggiormente sentite dagli abitanti, carica di suggestione è la tradizionale Festa di San Giacomo (26 luglio): in questa occasione cinquanta uomini portano in processione la vara del patrono fino a piazza dei Miracoli. Qui prendono la rincorsa e si lanciano contro il muro di una vecchia casa, che secondo la tradizione doveva essere un tempio pagano, e cercano di abbatterlo.
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Come arrivare
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