Messina è conosciuta come “la città dello Stretto”, poiché si affaccia sull’omonimo breve tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria.

Il grande porto (anche militare e commerciale) è chiuso dalla penisola naturale di San Ranieri che presenta una curiosa forma di falce (Zancle), non a caso antico nome della città. L’abitato sorge sulla costa ionica, in una stretta fascia costiera incalzata ad ovest dalle ripide pendici dei monti Peloritani; per questo motivo lo sviluppo edilizio è avvenuto longitudinalmente, a ridosso del mare, senza soluzione di continuità per una trentina di chilometri. L’espansione metropolitana, soprattutto quella degli ultimi cinquant’anni, ha inglobato in un unico reticolato urbano parte dei 48 villaggi che compongono l’hinterland. Sulla parte strettamente costiera, l’abitato assume una forma piuttosto regolare ed è composto da edifici recenti; ciò è dovuto alla ricostruzione che seguì l’evento catastrofico del 1908 (un sisma seguito da un maremoto), che lo rase quasi completamente al suolo. Le severe normative antisismiche imposero un’altezza limitata degli edifici ed il rispetto di una distanza di sicurezza fra di essi, fatto che conferisce ancora oggi una particolare ariosità al centro storico. Il comprensorio comunale extraurbano è, dove la pendenza lo consente, occupato da lussureggianti coltivazioni di alberi da frutto, soprattutto agrumi (arance, limoni, clementine). Le fasce collinari sono invece coltivate a vigneto o destinate agli ulivi. Una rigogliosa macchia mediterranea copre le pendici dei Peloritani di una fitta vegetazione arbustiva.