Toponomastica – Il toponimo è di origine araba e deriva da Raha al Butah (Stazione del Casale), un nome scelto per indicare la sua posizione intermedia nel percorso che da Catania arrivava a Palermo.

Origini – La storia più antica del borgo non è certa; tuttavia, la sua fondazione ufficiale risale al periodo della dominazione saracena dell’isola. Alla fine dell’XI secolo i Normanni, guidati dal conte Ruggero d’Altavilla conquistarono, cacciando gli Arabi, la Sicilia; il centro così entrò a far parte dei domini della diocesi di Catania. Nel 1271 dopo la caduta degli Svevi, per aver dimostrato fedeltà al re Manfredi, Regalbuto fu distrutta dai centuripini, ma venne ricostruita l’anno successivo sul versante occidentale del Monte San Calogero, nel luogo dove sorge attualmente. Alla metà del XVI secolo il borgo passò sotto l’egida degli arcivescovi di Messina, che imposero una signoria di stampo clericale. Nei secoli successivi Regalbuto seguì le alterne vicende storiche della Sicilia, fra contese nobiliari e notabili alla ricerca di potere. I regalbutesi accolsero Garibaldi come un liberatore, ma tutte le speranze furono subito spazzate via dalla repressione armata di Nino Bixio, in seguito ad alcune ribellioni scoppiate nella zona. Durante la Seconda Guerra Mondiale il centro fu devastato dai bombardamenti che distrussero gran parte dell’abitato, poi faticosamente ricostruito negli anni successivi.

Le principali attività economiche della zona sono legate alla zootecnia ed all’artigianato, ma rivestono un ruolo importante anche le piccole industrie nate per la lavorazione di materie plastiche. Nel corso degli ultimi decenni ha avuto notevole sviluppo l’agricoltura; predominante è infatti la coltivazione di frumento ed agrumi, favorita dalla presenza del lago di Pozzillo che permette l’irrigazione continua dei campi. Fiorente anche l’allevamento di bovini e suini.

Sacro e Profano – La festività maggiormente sentita dagli abitanti si celebra in onore del patrono San Vito e si svolge ad agosto, mentre tra le manifestazioni folkloristiche del paese riveste un ruolo di spicco il carnevale, considerato uno degli appuntamenti più importanti della provincia di Enna.